domenica 19 ottobre 2025

Pamela si poteva salvare

 


Pamela Genini e il referto ignorato di un anno fa: nonostante le violenze non scattò il codice rosso
Rai News 24

Dopo l'aggressione, in ospedale nel 2024

Il racconto dettagliato: “Picchiata dal compagno, colpita alla testa e trascinata per i capelli” 

Al pronto soccorso la ragazza spiega di essere stata aggredita dal compagno Gianluca Soncin ma nessuna segnalazione arriva alla Procura di Bergamo e a quella di Ravenna. Lo riportano il Corriere della Sera, la Repubblica, il Giorno, la Stampa e il Messaggero.

Dopo l'aggressione a Cervia, Pamela parte in macchina e decide di andare a dormire da un'amica, nella Bergamasca. Il giorno dopo si reca in ospedale per farsi visitare la mano che le faceva male. Qui la donna racconta di essere stata picchiata dal compagno, ma non sporge denuncia.  

Il suo racconto è dettagliato: “Riferisce ieri sera aggressione fisica da parte del compagno non convivente Gianluca Soncin (paziente psichiatrico in terapia) buttata a terra e colpita alla testa con pugni, trascinata poi per i capelli per diversi metri. Inoltre ha lanciato oggetti addosso provocandole un trauma al IV dito mano dx. Plurimi graffi agli arti inferiori. Le strappava una ciocca di capelli. Nega violenza sessuale in questa occasione, avvenuta però in passato”. 

“Intervenute le forze dell’ordine ma non effettuata denuncia — registra il documento riportato dal Corriere della Sera —. Il tutto è avvenuto presso la casa dell’accusato in altra regione a Cervia, dove la paziente si è recata autonomamente. Non primo episodio. Numerose minacce verbali e via sms. Mai effettuati precedenti accessi. Negli ultimi mesi frequenti episodi di violenza reiterata”.

Alla ragazza vengono sottoposte le cinque domande del protocollo di valutazione del rischio di violenze e lei rispose in modo affermativo ai quesiti sulla gelosia, sull'aumento dell'intensità delle violenze, sulle minacce con un'arma e appunto sulla possibilità che lui potesse ucciderla.

Quindi nonostante l'intervento dei Carabinieri, sia a Cervia chiamati per una lite domestica, sia a Seriate allertati dall'ospedale, non arriva nessun documento nelle questure e nelle procure di Bergamo e Ravenna e quindi non viene attivato il 'codice rosso' per Soncin o qualsiasi altra misura preventiva.

L'omicidio

È martedì 14 ottobre quando arriva una chiamata al 112: sono i vicini di casa, allarmati per le urla provenienti da un appartamento del civico 33 di via Iglesias. Era Pamela Genini, 29 anni che chiede disperatamente aiuto mentre il compagno, di 52 anni la aggredisce. Gianluca Soncin, 52enne di origini biellesi, la uccide con oltre 30 coltellate, quanto risulta dagli esiti dell'autopsia effettuata sul corpo della giovane donna. 

L'omicidio avviene attorno alle 21.30 di martedì scorso. Soncin entra nell'abitazione di soppiatto, con un doppione delle chiavi che aveva fatto di nascosto. Pamela, in casa con la sua cagnolina, è al telefono con il suo ex, diventato nel tempo amico: è stato lui a sentire le ultime parole di paura della ragazza e a dare l'allarme.

Chi era Pamela Genini

Un passato da modella, e un futuro da imprenditrice. Pamela Genini aveva 29 anni, martedì 14 ottobre è stata uccisa a coltellate in casa, un appartamento al terzo piano nel quartiere Gorla a MilanoIn un'intervista, aveva raccontato così i suoi inizi: “Ho iniziato a farmi fotografare quando avevo 8 anni con i primi book fotografici, mamma mi ha sempre appoggiato in questa mia passione. Così, quando a 16 anni ho deciso di buttarmi per trasformare questa passione in un lavoro, ho avuto massimo sostegno. Per me la fotografia deve essere semplice, naturale, spontanea: deve emergere la mia solarità”. Sono passati una decina di anni da quelle parole. All'epoca Pamela Gemini faceva la modella e partecipò al reality show "L'isola di Adamo ed Eva", programma tv all'epoca condotto da Vladimir Luxuria su Deejay tv. 

Poi, qualche anno fa, il marchio SheLux, fondato con l'amica Elisa Bartolotti , definito sul sito "un brand made in Italy che nasce dall’idea di due amiche molto creative con la passione per la moda e per il mare. Elisa Bartolotti, influencer di spicco e personaggio televisivo in grado creare nuove tendenze, esordisce nei concorsi di bellezza come modella di bikini, motivo che l’ha spinta a creare una linea beachwear insieme alla sua migliore amica Pamela Genini, modella e giovane imprenditrice alla quale piace mettersi in gioco pensando fuori dagli schemi". Sui social il nome della ventinovenne è associato anche a un'agenzia immobiliare di lusso, con dimore in affitto nelle più rinomate località balneari italiane: la giovane si occupava della filiale meneghina, in pieno Quadrilatero della Moda.

Sui social appariva sempre con la sua inseparabile cagnolina Bianca.

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Giusi Fasano
Il dovere di chi sa: quel diritto all’intrusione che può proteggere la vita
Corriere della Sera, 19 ottobre 2025

Ci sono molte ragioni per cui una donna non voglia o non possa denunciare l’uomo violento che la tormenta. Il senso di vergogna per essere caduta in una trappola da cui non riesce più a uscire; il terrore che lui possa fare del male a qualcuno a cui si vuole bene; la catena della dipendenza economica; la difficoltà del rimettere in discussione investimenti emotivi e di tempo; la paura per la sorte dei figli, quando ci sono... Ripetere gli appelli di sempre — «denunciate», «chiedete aiuto» — è necessario, certo, ma come sappiamo bene non sempre è sufficiente. E allora forse giova fare spazio a un altro appello troppo spesso dimenticato. E cioè: «Segnalate». Solo che stavolta l’invito non è per la donna che subisce violenza ma per tutti gli altri. Cioè chi, come nel caso di Pamela, ha assistito, chi sa, chi ha visto scene e chi ha sentito parole di violenza. I testimoni, in sostanza.

Dico a te che racconti di non esserti «intromesso» quella volta che tua sorella, la tua amica, la tua vicina, o chiunque fosse, è stata vittima di una palese violenza di genere davanti ai tuoi occhi. Quella volta che magari ci hai pure provato, a parlare con lei. Ma ti sei arreso subito perché lei ha sminuito tutto o non ha voluto andare in commissariato.

Dico a te che ascolti i litigi frequenti della coppia dell’appartamento accanto: se senti gridare lei mentre lui le urla «ti ammazzo», se le dà un ceffone mentre tu guardi verso il suo balcone, la cosa giusta da fare è chiamare le forze dell’ordine.

E dico anche a te che hai l’amica tenuta in scacco dal fidanzato da anni: le tue preghiere non l’hanno convinta ad agire? Fallo tu. Segnala tutto alle forze dell’ordine. A loro dovrai dare le generalità ma poi il tuo nome non risulterà da nessuna parte.

La legge ti garantisce l’anonimato e però nel frattempo la polizia o i carabinieri saranno obbligati a intervenire e ad aprire un’istruttoria sul tuo racconto. Che, in situazioni limite, può voler dire salvare la vita. Le norme lo prevedono. E allora sfruttiamolo, questo diritto all’intrusione. E pazienza se quell’amica poi ti toglierà il saluto. La vita vale di più.


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Può un terzo denunciare qualcuno per il rischio di femminicidio?

Al Overview


Sì, un terzo può denunciare qualcuno per il rischio di femminicidio, specialmente quando sono coinvolti reati come i maltrattamenti in famiglia, che sono procedibili d'ufficio. Chiunque sia a conoscenza di una situazione di pericolo può sporgere denuncia presso la Questura, i Carabinieri o la Procura della Repubblica. 
  • Chiunque può denunciare
    La denuncia è possibile da parte di chiunque, anche se non è una vittima diretta, se si viene a conoscenza di fatti che costituiscono reato. 
  • Reati procedibili d'ufficio
    Reati come i maltrattamenti in famiglia possono essere denunciati da chiunque perché sono procedibili d'ufficio, ovvero l'azione penale può essere avviata anche senza la querela della parte lesa. 
  • Dove denunciare
    La denuncia può essere presentata presso le stazioni dei Carabinieri, le Questure o la Procura della Repubblica. 
  • Contesto di rischio
    Se il terzo ha conoscenza di atti di violenza, minacce o comportamenti che indicano un rischio imminente, può e deve denunciare per attivare le procedure di protezione e le indagini. 




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