lunedì 27 aprile 2020

Portami il girasole

 



Eugenio Montale
1923

Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.

Nota. Tre strofe molto ordinate, con le rime a posto, salvo una (trasparenze/essenza) che resta una allitterazione. Poesia molto astratta che comporta una successione di simboli, dal girasole al terreno, al cielo, alla luce, sinonimo del sole. Tentando di sciogliere i simboli si corre il rischio di impoverire il significato. Montale è un nichilista inconseguente. Nulla ha valore, se non che le piccole cose acquistano grande valore nel discorso. La cipria, i cocci di bottiglia, la vampa, la carrucola che cigola, il pitosforo. In questa poesia invece gli oggetti richiamati sono di grande portata ideale. Anche i girasoli, si pensi al ruolo che hanno nella pittura di Van Gogh. E poi il cielo e la terra, che richiamano Dante. Montale è un nichilista inconseguente perché non rinuncia a cercare la salvezza. E per farlo in questo caso tira in ballo i pilastri della condizione umana e si lancia in un gioco fatale che vede alla fine nell’evanescenza una possibilità preziosa.

https://wsimag.com/it/cultura/14473-il-mito-di-clizia-da-ovidio-a-montale

mercoledì 8 aprile 2020

Exit Bernie Sanders

Bernie Sanders arrête sa campagne pour la présidentielle américaine

L'ancien vice-président Joe Biden, 77 ans, est désormais le seul candidat démocrate en lice pour affronter Donald Trump le 3 novembre.
Bernie Sanders lors d'un meeting le 1er mars.
Bernie Sanders lors d'un meeting le 1er mars. MARK RALSTON / AFP
Le sénateur indépendant Bernie Sanders a annoncé ce mercredi à son équipe qu'il abandonnait la course à la Maison-Blanche, selon un communiqué, offrant la victoire de la primaire démocrate à Joe Biden qui affrontera Donald Trump lors de la présidentielle américaine de novembre.
Bernie Sanders, 78 ans, doit s'adresser à ses partisans à 11h45 (17h45 en France), dans un discours retransmis sur internet. «Le sénateur Bernie Sanders a annoncé mercredi lors d'un appel avec toute son équipe qu'il suspendait sa campagne pour devenir président», a écrit son équipe de campagne dans un communiqué. «La campagne se termine, la lutte continue», ajoute le communiqué.
L'ancien vice-président Joe Biden, 77 ans, est désormais assuré d'affronter le président républicain Donald Trump le 3 novembre. Mais il doit encore être désigné officiellement candidat par le parti lors d'une convention, qui a été reporté au mois d'août à cause de la pandémie de coronavirus.
Faisant campagne nettement à gauche, Bernie Sanders met ainsi fin à sa deuxième tentative de décrocher l'investiture démocrate après une série de lourdes défaites face à l'ex-bras droit de Barack Obama, plus modéré. Le sénateur indépendant du Vermont avait perdu la primaire démocrate face à Hillary Clinton en 2016.

martedì 7 aprile 2020

La passione



Che cosa viene prima? Che cosa viene dopo? Oh, prima ci sono tante cose. La nascita e l'infanzia di Marco. Il rapporto di Valentina con la cultura, le prime letture, la scuola, le vacanze. La giovinezza di Giacomo, gli amori, le amicizie, la voglia di sapere e di capire. Tutti questi sono balbettii. Anche per la passione c'è un prima e un dopo. Prima, nella passione amorosa, per esempio, ci può essere uno scambio di sguardi, un incidente: lei che sta per cadere dopo un urto con la sostanza corporale di lui. Qui non siamo però al canto dispiegato, siamo alle leggende della foresta viennese, trilli, svolazzi, stormire di foglie. La passione che esplode è un'altra cosa. Alfredo si pianta al centro della scena e si mette a cantare: "Un dì, felice, eterea, mi balenaste innante e da quel dì, tremante, vissi d'ignoto amor". Nella storia di Marco c'è un momento simile. Non proprio un momento solo. Niente colpo di fulmine. Un innamoramento progressivo e inesorabile.
Due sono i passaggi decisivi. Una gita al Balùn e una sorpresa incrociata per la prima volta navigando su Internet. Qualche movimento preliminare. Marco ha deciso di fare il libraio dell'usato e si accorge molto presto di avere a che fare con un mondo diverso da quello ordinario. Le enciclopedie, per esempio. Esistono ancora, nel modo ordinario. Talvolta troneggiano al centro della biblioteca nel soggiorno, esibite con fierezza. Nel commercio dell'usato sono scomparse, sostituite da Internet. Anche i libri di cucina hanno subito un po' la stessa sorte. Non parliamo dell'Artusi (La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, 1891) diventato ormai un reperto archeologico quasi inservibile, con i piatti che richiedono ore se non giorni, per la preparazione.
Quello che mancava in un primo tempo a Marco era il sentimento proprio del mestiere nel mondo vasto e terribile. Lui era ancora rinchiuso in un suo piccolo mondo, un mercato rionale con la sua clientela distratta e vagamente annoiata. Vendeva libri provenienti da fondi di magazzino, libri che valevano poco o nulla e che venivano offerti a bassissimo prezzo. In quel piccolo mondo non c'era posto per la passione, per l'acquisto o la ricerca di un volume desiderato o destinato a suscitare un attaccamento vero.
Il 12 novembre 2018 era un giorno come un altro. Un sabato. Marco propose a Valentina, che era diventata un po' sua amica, di andare al Balùn, a fare un giro. Nell'immaginario del torinese medio quello era un posto in cui si potevano trovare a poco prezzo cose di notevole valore o interesse. Quel sabato c'erano come sempre dei librai tra i venditori. Conoscevano il mestiere. E anche i clienti erano svegli. Sapevano, per esempio, delle prime edizioni, che valgono di più, anche molto di più. Marco avrebbe scoperto poi i capisaldi di quel settore assai speciale: le prime edizioni del Gattopardo, di Se questo è un uomo (Da Silva), di Ossi di seppia erano veri gioielli. In quell'angolo di Porta Palazzo, i clienti non facevano finta di nulla, erano al corrente degli articoli e del loro valore commerciale. Erano bibliofili, collezionisti, chiaramente. Una razza con cui fino ad allora Marco non aveva avuto mai a che fare in pratica. Stava scattando in lui una passione commerciale, sotto lo stimolo di una scena molto animata. Il 12 novembre 2016, tra i venditori e i clienti del Balùn, Marco aveva intravisto per la prima volta l'immagine viva di una attitudine destinata a svolgere un ruolo centrale nella sua vita.
A parte ci fu un'altra scoperta. Marco frequentava da anni ormai il sito di e-Bay su Internet. Venditori occasionali, ma sempre buoni conoscitori della merce. Naviga di qua, naviga di là, a un certo punto comparve il libro imbullonato di De Pero. Un volume di 234 pagine, rilegato con bulloni di alluminio. Di fatto, non era solo un volume, era un'opera d'arte. Un'opera che si tirava dietro tutto il prestigio della produzione futurista. Risaliva al 1927, anno in cui la tipografia Mercurio di Rovereto ne stampò alcuni esemplari. Il libro risultava già venduto, a 10mila euro. All'interno c'erano numerose tavole parolibere (dove l'ordine tipografico tradizionale era negato alla radice, con scritte sconnesse formate da caratteri diversi comparivano qua e là sulla pagina). Depero aveva inserito inoltre riproduzioni di disegni e progetti, quadri e arazzi, un ricco panorama della sua produzione creativa. Un intero capitolo trattava del lavoro per Campari, tra campagne pubblicitarie, gadget e la famosa bottiglietta del Campari soda. Tutte cose che emersero col tempo.

lunedì 6 aprile 2020

Annalena Benini e la Ginestra





Annalena Benini, Siamo noi i vivi, non il virus, Il Foglio, 6 aprile 2020

Or tutto intorno
Una ruina involve,
Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi
I danni altrui commiserando, al cielo
Di dolcissimo odor mandi un profumo,
Che il deserto consola. A queste piagge
Venga colui che d'esaltar con lode
Il nostro stato ha in uso, e vegga quanto
E' il gener nostro in cura
All'amante natura. E la possanza
Qui con giusta misura
Anco estimar potrà dell'uman seme,
Cui la dura nutrice, ov'ei men teme,
Con lieve moto in un momento annulla
In parte, e può con moti
Poco men lievi ancor subitamente
Annichilare in tutto.

Adesso mi dirai che sbaglio la parafrasi, ma mi sembra più o meno così:
“Ora un’unica rovina avvolge il posto dove sei cresciuto, fiore gentile, e dove, quasi commiserando i mali altrui, fai salire al cielo un profumo dolcissimo che consola il deserto.
Venga da queste parti chi ha l’abitudine di celebrare la nostra condizione di uomini e così veda quanto gli uomini stanno a cuore alla natura che tanto ci ama. E potrà inoltre misurare la potenza della specie umana, che la dura madre, quando loro meno la temono, con un leggero movimento in un istante annulla in parte, e con movimenti poco meno leggeri può, altrettanto all’improvviso, annientarli del tutto”.

Ho letto per la prima volta A Silvia a sedici anni o giù di lì, mi immedesimavo in tutto e quindi speravo che Silvia si calasse dalla finestra dopo essersi adornata i capelli. Ci speravo perché lei aveva tante speranze, emozioni, pensieri soavi, come si poteva accettare quella fine? “O natura o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?”, e infatti, accidenti, perché?
La ginestra è profumata, è commovente, è una speranza, cresce dove è più difficile ed è “contenta dei deserti”. La ammiro molto, la ringrazio, ma io non sono contenta dei deserti.

domenica 5 aprile 2020

Alla ricerca del libro perduto


Quello che state per leggere non è un romanzo e neppure un saggio, appartiene se mai al genere della confessione. L'oggetto è il libro, il libro come bene raro, prezioso, degno di ricerca e di amore. Come fa un ammasso di carta stampata e ordinata, tenuta insieme da eventuali cuciture e da una certa quantità di colla, a cambiare natura, cessando di essere materiale inerte per trasformarsi in un capitale prezioso, sentito come necessario e venerato in quanto tale. Che cosa dà valore a un libro? La sua rarità sembra essere la risposta più ovvia. Anche un diamante è raro a suo modo, come lo è un francobollo. Ma un libro è un'altra cosa. Il diamante non contiene messaggi, assorbito com'è dal suo solitario splendore. Un francobollo poi è l'esempio stesso della testimonianza minima e sfuggente. Un francobollo non vale perché è bello ma perché esiste in pochi esemplari e quindi manca in molte collezioni. Tutto qui. Non così il libro che acquista valore per mille altre ragioni. La nostra vita ruota spesso intorno alla ricerca di un senso, o di un sapere. E il libro risponde a un bisogno simile. Narra una vicenda esemplare, oppure strana, oppure appassionante. Contiene versi capaci di mutare l'immagine del mondo. O riflessioni profonde, o formule divertenti. Un libro ti può cambiare la vita. Apporta in certi casi un sapere per te altrimenti irraggiungibile. Poi può anche possedere un certo valore, per via della sua rarità, e questo aggiunge fascino al fascino di quello speciale prodotto. Insomma, intorno a un involucro di carta stampata, con o senza illustrazioni, si può agglutinare una passione potente e irrefrenabile. Parlare di libri come faremo qui è dare prova di attaccamento alla vita, nostra e altrui, mettere in luce passioni e vizi delle persone, scoprire una ricchezza nascosta nel tessuto delle parole e anche delle immagini, nel caso.
Un diamante può appartenere alla Corona, un francobollo non è tanto diverso da un gingillo, a pensarci bene. Un libro si può trovare in biblioteca ma normalmente è legato a una persona. Perciò rimanda a una storia. Queste confessioni in forma di racconto sono l'intreccio di tre vicende personali. Al centro troviamo la figura del commerciante in libri, Marco. Un uomo nel fiore dell'età, con un passato di tipografo. Aveva poi cambiato mestiere ed era stato come se attraverso i libri avesse riscoperto la vita in tutta la gamma delle sue possibili declinazioni. Anche la vita di una casalinga in cerca di evasione, tanto per dire. Accanto a Marco ci sono due presenze fisse. Un battitore libero, Giuliano, che non comprava tanti libri ma sapeva un sacco di cose. C'era poi Giacomo, un cliente fisso, uno che aveva in un primo momento venduto gran parte dei suoi libri e poi, come se si fosse pentito, si era lanciato in una impresa di riconquista e allargamento del patrimonio perduto. La parte del jolly spetta a una donna, Valentina, giovane e intraprendente.