Paolo
Brizzi
Pamela Genini, il padre invalido e il paese dove si
rifugiava: “Per scappare dal suo assassino voleva tornare a
casa”
la Repubblica, 16
ottobre 2025
Bella fin da bambina, raccontano, «ma dai 6 ai 9 anni era timida», ricorda l’insegnante della Twirling School di Brembilla, il paese d’origine della famiglia, dove è nata. Una cugina del padre di Pam, chissà se è vero, racconta che ogni tanto la ragazza che sognava in grande si allontanava da casa. E che mamma Duna stava in pensiero. Ma comunque. Vent’anni sono passati da quell’immagine di bimba schiva che si allenava da majorette e a cui poi — parla il titolare del ristorante Forno, sempre a Brembilla — «si vedeva benissimo che il paese le andava stretto». A 19 anni — dopo pezzi di scuola di parrucchiera e pezzi di liceo artistico, e infine un diploma tecnico commerciale — Pamela si trasferisce a Milano. Si apre al mondo. Tenta anche lo sbarco televisivo: passa i provini de L’isola di Adamo ed Eva, un reality dove ragazzi e ragazze nudi cercano l’amore su un’isola paradisiaca. Partecipa a una sola puntata.
Il capo del filo della vita di Pamela Genini è un punto che sta tra la curiosità, la voglia di divertimento e l’ambizione di carriera. Sfila sul red carpet del festival del Cinema di Venezia con un abito da aspirante star. «Amo, come sto?!». E giù stories e like. Intanto imbocca una nuova strada: vendere case di lusso a clienti danarosi. Inizia a lavorare per un’agenzia di Milano. Talvolta queste agenzie luxury allargano il raggio a altre città, quelle dove le case costano anche decine di migliaia di euro al metro quadro: Montecarlo, Dubai, Lugano appunto.
«Ieri era andata a Lugano, diceva che voleva iscriversi a un corso di laurea in psicologia», dice Pier Giuseppe Rota. È il compagno della mamma di Pamela, la signora Duna, russa. Abitano insieme nella stessa casa di Strozza dove vive anche il papà di Pamela, Sergio Genini. Che di Duna è stato marito e da qualche anno, appunto, è tetraplegico. Si erano conosciuti in Russia: la prima figlia nata, Veronica, adesso è incinta. Pamela aveva già comprato il completino per la nipotina. «Viviamo insieme e andiamo tutti d’accordo», ancora Rota, proprio accanto a casa aveva una carrozzeria poi venduta. «Pamela voleva venire via da Milano e comprare casa a Strozza. Aveva in ballo degli atti da fare». Un ritorno al paesino. Tradotto: fuga disperata da Soncin. Non c’è stato il tempo.
«Ciao Pam, non invecchieremo insieme, tu non invecchierai mai, ti voglio bene amica mia». Il post su Instagram è di Elisa Bortolotti, socia e amica del cuore. A Lugano, martedì a pranzo, erano insieme. Avevano creato il brand di costumi da bagno “Ep SheLux”. E e P, Elisa e Pamela. E il lusso. Dopo Lugano, rientrate a Milano, è spuntato il coltello di Soncin. Di quanto Pamela avesse paura dopo avergli detto che basta, voleva chiudere, sapeva solo l’ex, imprenditore di Sant’Omobono. Sempre valle Imagna. La montagna, il primo mondo dove Pam voleva trovare rifugio.

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