Natalia Ginzburg è morta a Roma l'8 ottobre 1991. Oggi ricorre l'anniversario di quel giorno. In segno di omaggio nella trasmissione radiofonica Qui comincia è stato letto un breve passo di una sua opera.
Natalia Ginzburg, Elogio e compianto dell'Inghilterra (1961), in Le piccole virtù, Einaudi, Torino 1962
L'Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l'incompetenza, la confusione. E tuttavia. per le strade si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue.
È un'intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare un poco la condizione umana. Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d'un ingannevole, e forse insensato, conforto.
A suo tempo, Giuliano Procacci, nel pubblicare la sua Storia degli italiani (1968), aveva posto in esergo un brano tratto da un romanzo di Cesare Pavese.
Cesare Pavese, La casa in collina (1948)
- Professore - esclamò Nando a testa bassa - voi amate l'Italia?
Di nuovo ebbi intorno a me le facce di tutti: Tono, la vecchia, le ragazze, Cate. Fonso sorrise.
No - dissi adagio - non l'Italia. Gli italiani.

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