venerdì 31 ottobre 2025

Il preside rinsavito

Chiara Comai
“L’immagine dello studente in manette è una ferita”, la retromarcia del preside dell’Einstein
La Stampa, 30 ottobre 2025

E così la scuola ha fatto retromarcia. Nel pomeriggio di ieri il dirigente Marco Chiauzza ha diffuso una circolare in cui chiede alle forze dell’ordine di «chiarire le circostanze di quanto accaduto», esprimendo «profonda preoccupazione».

Studenti barricano la scuola contro le violenze

Con un lucchetto nero per chiudere il cancello e i banchi accatastati che fanno muro, più di 200 ragazzi e ragazze dell’istituto superiore Einstein si sono barricati nella sede di via Bologna lasciando fuori il dirigente e gli insegnanti. Lo hanno fatto come «strumento per arrivare a una risposta più decisa da parte del preside, che nega le violenze e volta la testa» dopo le tensioni che si sono verificate lunedì mattina, quando all’ingresso dell’istituto alcuni allievi mentre cercavano di ostacolare un volantinaggio di Gioventù nazionale si sono scontrati con la polizia. Uno di loro, di 16 anni, è stato portato via in manette e questa immagine ha fatto il giro del web suscitando l’indignazione anche dei genitori della scuola, che hanno scritto alla dirigenza in più di un centinaio.

La nuova circolare: svolta del preside

La risposta arriva. Nel comunicato firmato dal dirigente e da tutti i professori, si legge: «La visione di un nostro studente minorenne ammanettato e portato via davanti ai compagni rappresenta per tutta la comunità scolastica una ferita profonda. Qualunque siano le circostanze che hanno portato a quel momento, nessuna azione educativa o di ordine pubblico può giustificare un’immagine tanto dolorosa, consumata davanti a chi ogni giorno vive la scuola come spazio di crescita e libertà».

Una postura molto diversa dalla precedente circolare, firmata solo dal preside, dove si sottolineava un’«escalation di toni da entrambe le parti», che le forze dell’ordine «sono intervenute dopo le tensioni» da parte dei ragazzi e che «la mancata presa di posizione della scuola» era una scelta per «evitare di fomentare lo scontro ideologico».

La protesta continua fino a venerdì

Dopo queste modifiche, gli occupanti dicono di essere soddisfatti. Ma che resteranno in occupazione fino a venerdì. La volontà è di solidarizzare con il compagno ammanettato e di protestare contro «l’iniziativa muscolare» delle forze dell’ordine, definita «un’azione squadrista degna di un regime».

Starebbero organizzando, spiegano, laboratori e dibattiti anche con associazioni esterne: «Abbiamo contattato alcuni di Professori per la pace e l’Anpi». Oggi ospiteranno anche il deputato alla Camera Marco Grimaldi di Sinistra italiana, che ha presentato un’interrogazione parlamentare sui fatti di lunedì. Dal primo piano svetta lo striscione «Einstein antifa». Dagli occupanti arriva una risposta anche alla vicepresidente regionale Elena Chiorino, che li accusa di essere una «minoranza». «Non lo siamo – dicono – Abbiamo fatto un sondaggio sulla bacheca del liceo, a cui hanno risposto 822 alunni su 1.450. L’80% era favorevole all’occupazione».

Accuse di molestie e smentita di FdI

C’è un ulteriore elemento che si aggiunge alle tensioni. Due ragazze giovanissime dicono di aver subito delle “molestie da parte di chi volantinava”. «Quando sono cominciate le tensioni mi è stato offerto un volantino che ho rifiutato – racconta una delle due – e nel dire di no sono stata presa per il petto e spinta al muro, e mentre mi picchiavano mi hanno palpeggiata. Ci siamo rivolte a un legale e faremo denuncia». Il consigliere comunale di FdI di Settimo Torinese Francesco d’Ambrosio, presente quella mattina a volantinare, smentisce: «Sono accuse infamanti inventate».

Dialogo con i bambini: diritti e resistenza

Davanti al cancello si ferma una classe delle elementari dell’istituto comprensivo Regio Parco. I ragazzi dell’Einstein spiegano ai bambini cosa stanno facendo e perché. La maestra Valeria Valeri spiega ai suoi alunni: «Quando sarete grandi, se i vostri diritti non vengono rispettati potrete occupare anche voi la scuola».

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