Alessandro Colombo / Walter Barberis
La Stampa, 22 settembre 2025
Walter Barberis, presidente della casa editrice Einaudi, è torinese e tifoso del Toro di lunga data. Anche ieri era allo stadio per Toro-Atalanta.
Ha visto la partita?
«Sì, orribile, grazie».
Ha incontrato Baricco?
«Sì, allo stadio. Ci siamo fatti un cenno da lontano».
Mi pare di capire che sia d’accordo anche lei sul fatto che Urbano Cairo lasci il Torino?
«Penso che gli ultimi anni ci abbiano dimostrato che c’è poca passione per la gestione di questa squadra. Mi viene da ridere quando penso che quest’anno, se non erro, abbia speso una trentina di milioni per sette giocatori quando il mercato indica ben altre cifre per prendere persone che sappiano giocare a calcio. Avrei piacere che si concludesse questa avventura anche solo per entrare una volta allo stadio e non sentire più le urla dei tifosi che invitano Cairo ad andarsene. Dopo forse si potrebbe tornare a tifare per la squadra».
Dunque anche gli intellettuali hanno la passione per il calcio.
«Le passioni fanno parte della vita. Se si spegne la passione e la speranza siamo fritti».
Gianluca Oddenino
Fischi sul Toro travolto 3-0 dall'Atalanta. Zapata torna e sbaglia un rigore
La Stampa, 21 settembre 2025
l pomeriggio da incubo del Toro finisce con lo stadio vuoto, i tifosi in protesta e una squadra crollata malamente sotto i colpi dell’Atalanta. La squadra di Baroni cercava le giuste conferme dopo la vittoria di Roma ed invece incassa un pesante 3-0 casalingo contro gli uomini di Juric, per altro in piena emergenza. Succede tutto nel primo tempo con 3 gol in 7 minuti: Krstovic, doppietta, e Sulemana condannano i granata apparsi svuotati e senza idee. Così i tifosi del Toro hanno allargato la contestazione nei confronti del presidente Cairo, 5mila tifosi in corteo prima della partita, anche alla squadra dopo una prestazione ai limiti dell’horror.
Il ct Gattuso in tribuna
Sotto gli occhi del ct Gattuso, Toro e Atalanta scendono in campo con soli 3 italiani tra i 22 titolari: Biraghi per i granata, mentre i nerazzurri hanno Carnesecchi e Zappacosta. La fotografia del pallone tricolore è nitida e sconfortante, ma la squadra di Baroni (che lascia in panchina Casadei per schierare Ilic) è quella della Serie A con il maggior numero di stranieri e forse anche così si spiega la crisi del Torino. Che sceglie di giocare a specchio contro l’ex Juric, fischiatissimo dallo stadio, varando un 3-4-2-1 con Aboukhlal titolare a sorpresa al posto di Ngonge. La partita fatica a decollare, ma le due migliori azioni prima della pausa rinfrescante sono granata: al 12’ il tiro di Vlasic è fuori e al 25’ una bella azione manovrata da Vlasic e Aboukhlal termina con il difficile colpo di testa di Simeone alto.
Il tris nerazzurro
L’Atalanta, già priva di mezza squadra causa infortuni, perde anche Zalewski al 10’ e poi Hien al 27’. Juric rimescola le carte, ma soprattutto trova la via per passare in vantaggio. Al 31’ Vlasic perde palla, poi Samardzic inventa un grande assist per Krstovic che tutto solo in area segna dopo aver colpito il palo interno. Il Toro non reagisce e al 35’ crolla malamente: Samardzic salta Maripan, palla a Bellanova che crossa per Krstovic: il montenegrino colpisce il palo, ma la difesa rimane immobile, così Zappacosta riprende e innesca Sulemana che tira e segna. La curva Maratona inizia a prendersela anche con la squadra e al 38’ arriva il 3-0 nerazzurro: De Roon lancia Sulemana, cross per Krstovic e facile doppietta.
Zapata torna e sbaglia
Baroni prova a correre ai ripari nell’intervallo, scuotendo la squadra nello spogliatoio e cambiando tre giocatori: dentro Adams, Casadei e Tameze per Aboukhlal, Ilic e Maripan. Così il Toro passa al 3-5-2, ma la musica non cambia tra la contestazione dei tifosi e il controllo totale dell’Atalanta. L’unico granata a provarci è Simeone: al 19’ il suo tiro è fuori di poco e al 22’ ci pensa Carnesecchi a fermarlo in uscita. Sull’azione l’argentino si fa male e così al suo posto viene schierato Zapata, che rivede la Serie A dopo l’infortunio del 5 ottobre 2024 a san Siro. Gli applausi del Grande Torino sono forti e sentiti, ma al 28’ il capitano avrebbe anche l’occasione di segnare per il rigore concesso dal Var per fallo di Kossounou su Coco. Zapata, però, dal dischetto calcia male e Carnesecchi può respingere per poi parare anche la debole respinta di Casadei. Poteva essere l’unica luce di una partita buia ed invece anche lui finisce nel naufragio granata.


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