giovedì 18 settembre 2025

Fausto Amodei (1934-2025)

 

Per i morti di Reggio Emilia

Parole e musica di Fausto Amodei (1960)

Compagno cittadino,
fratello partigiano,
teniamoci per mano
in questi giorni tristi:
di nuovo a Reggio Emilia,
di nuovo là in Sicilia
son morti dei compagni
per colpa dei fascisti.

Di nuovo come un tempo,
sopra l’Italia intera
urla il vento e soffia la bufera!

A diciannove anni è morto Ovidio Franchi
per quelli che son stanchi
o sono ancora incerti.
Lauro Farioli è morto
per riparare al torto
di chi si è già scordato
di Duccio Galimberti.

Son morti sui vent’anni,
per il nostro domani:
son morti come vecchi partigiani.

Marino Serri è morto,
è morto Afro Tondelli,
ma gli occhi dei fratelli
si son tenuti asciutti.
Compagni, sia ben chiaro
che questo sangue amaro
versato a Reggio Emilia,
è sangue di noi tutti!

Sangue del nostro sangue,
nervi dei nostri nervi,
come fu quello dei fratelli Cervi.

Il solo vero amico
che abbiamo al fianco adesso
è sempre quello stesso
che fu con noi in montagna,
ed il nemico attuale
è sempre e ancora eguale
a quel che combattemmo
sui nostri monti e in Spagna.

Uguale è la canzone
che abbiamo da cantare:
scarpe rotte eppur bisogna andare.

Compagno Ovidio Franchi,
compagno Afro Tondelli,
e voi, Marino Serri, Reverberi e Farioli,
dovremo tutti quanti,
aver d’ora in avanti,
voialtri al nostro fianco,
per non sentirci soli.

Morti di Reggio Emilia,
uscite dalla fossa,
fuori a cantar con noi Bandiera rossa,
fuori a cantar con noi Bandiera rossa!

La Stampa
18 settembre 2025

Lutto nel mondo della musica e della politica torinese, è morto a 91 anni Fausto Amodei, tra i fondatori del gruppo torinese dei «Cantacronache» e compositore – fra il molto altro – della celebre canzone «Per i morti di Reggio Emilia», dedicata ai cinque civili uccisi dalla polizia nel 1960 durante le proteste contro il governo democristiano di Ferdinando Tambroni.

Dopo essersi diplomato al liceo Alfieri si laurea in Architettura al Politecnico di Torino mentre coltiva la pratica musicale e inizia la sua attività politica nel movimento laico di sinistra Unità Popolare, fondato da Ferruccio Parri. Nel 1968 diventa deputato del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria.

Nel 1958 fonda assieme a Michele Straniero, Giorgio De Maria, Margot, Emilio Jona e Sergio Liberovici o «Cantacronache», gruppo al quale collaborarono letterati e poeti del calibro di Italo Calvino, Umberto Eco e Franco Fortini con l’obiettivo di slegare le canzoni da melodie facili e testi d'amore, trattando piuttosto tematiche politiche e di attualità. Nel 1972 incide l'album «Se non li conoscete», la cui omonima canzone è una satira feroce sul Movimento Sociale Italiano.

Il cordoglio

«La cultura torinese perde un gigante, tutta la sinistra un compagno insostituibile», scrive Sinistra Ecologista in una nota. «Fausto Amodei à stato un artista che ha unito in maniera esemplare musica e impegno politico, accompagnando intere generazioni di cittadine e cittadini attraverso l'esperienza straordinaria dei “Cantacronache” e sua personale». Per questa ragione, «nel 2024 con il Consiglio Comunale avevamo deciso di conferire ad Amodei il sigillo civico e quella giornata resterà nei nostri cuori».

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