COMMENTO 
Da parlamentare europea Letizia Moratti ostenta la sua coerenza: lei crede nello Stato di diritto. L'immunità parlamentare è stata creata per impedire che i rappresentanti del popolo vengano incriminati per reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni. Ilaria Salis è sotto processo in Ungheria per un fatto commesso prima della sua elezione a Strasburgo (o Bruxelles). In realtà la sortita della signora rischia di avere l'effetto di consegnare l'accusata a un paese in cui lo Stato di diritto viene tranquillamente ignorato nelle decisioni del governo e nella pratica dei tribunali. 
Kolakowski si chiede: che cosa significa essere coerenti fino in fondo?
  • Il poliziotto che crede fermamente che le leggi vadano sempre rispettate, senza eccezioni, ne è l’emblema.
  • Quando vede un pedone che attraversa fuori dalle strisce, applica il regolamento e lo multa o lo richiama ufficialmente.

2. Apparente coerenza, ma risultato discutibile
  • Formalmente il poliziotto ha ragione: la legge prescrive di non attraversare fuori dalle strisce, lui la applica.
  • Ma, nella vita reale, attraversare la strada in un certo punto può essere innocuo, non arrecare pericolo né danno.
  • In quel contesto, la multa è ingiusta perché non tutela alcun bene reale: diventa un atto punitivo senza giustificazione sostanziale.
Il riferimento è a Leszek Kolakowski, In praise of inconsistency, Dissent, 1964, poi in Marxism and beyond : on historical understanding and individual responsability / Leszek Kołakowski ; translated by Jane Zielonko Peel ; introduction by Leopold Labedz, London : Pall Mall Press, c1969 Edizione italiana Vita e pensiero, 1990. Quando scrisse questo saggio Kolakowski era un comunista polacco dissidente. 
Non vorrei tirarla per le lunghe. Il gioco della Moratti segue una logica paradossale. La volontà di rispettare scrupolosamente la legge in uno Stato di diritto conduce a consegnare una persona accusata di aver commesso atti violenti alla magistratura di un paese nel quale non vige lo Stato di diritto, secondo un giudizio ampiamente condiviso dai giuristi di ispirazione liberale. Tutto si può fare, purché sia chiaro lo scopo perseguito. Innegabilmente la volontà di applicare la legge nel caso di Ilaria Salis conduce a una situazione in cui viene accantonato il rispetto per le norme confacenti a uno Stato di diritto. Bella roba. Per dirla con Cicerone, "Summum ius, summa iniuria" = "il sommo diritto è somma ingiustizia": l'applicazione letterale e inflessibile della legge può condurre a commettere gravi ingiustizie, se non tiene conto del caso concreto e dello spirito della giustizia. Questa massima, attribuita a Cicerone nel De Officiis, sottolinea l'esigenza di bilanciare il rigore del diritto con il criterio dell'equità per evitare che la legge diventi uno strumento di oppressione. 
Un altro modo di porre il problema consiste nel chiamare in causa una distinzione proposta da Max Weber tra due logiche diverse. Da una parte l'etica della convinzione si basa su principi assoluti e valori morali che guidano l'azione senza preoccuparsi delle conseguenze, valutando la giustezza dell'atto unicamente in base all'intenzione o al dovere. Dall'altra l'etica della responsabilità invece valuta le azioni in base alle loro conseguenze concrete. L'etica della convinzione può essere rappresentata da figure come il rivoluzionario o il religioso che seguono principi inderogabili, anche se questo comporta risultati negativi. Anche chi segue l' etica della convinzione si attiene a una regola chiara, certo. Al dunque la signora, fedele alla sua convinzione, pur di non derogare al rispetto di una norma decide che le conseguenze (etica della responsabilità) non sono affar suo.