Vincenzo Leone
Perché l'autostrada del Donetsk è l'area più contesa tra russi e ucraini
Domani, 21 agosto 2025
Un tratto di un'autostrada fondamentale, la H20 da 190 chilometri che collega Sloviansk a Kostiantynivka e che arriva fino a Mariupol, occupata dai russi da maggio del 2022. Poi quattro città assediate – tra cui Kramatorsk e Druzhkivka – e una distesa di villaggi sotto costante tiro dei bombardamenti russi, per un'area lunga in tutto 50 chilometri. È la principale linea di difesa ucraina nel Donetsk, in Donbass.
L'Institute for the Study of War di Washington la definisce una “Fortress Belt”: una cintura rinforzata e difesa strenuamente da 11 anni, e che il Cremlino adesso pretende di avere a tavolino, come condizione per discutere i termini di un cessate il fuoco.
Senza aver conquistato questa striscia di terreno militarmente e senza garanzie agli ucraini, Mosca vorrebbe spostare il fronte ancora più a ovest, minacciando nuovi territori e nuove città. In questo momento la Russia ha il controllo di circa un quinto del territorio dell'Ucraina - circa 114.500 chilometri quadrati – inclusa la Crimea – annessa nel 2014 – e controlla tre quarti degli oblast di Zaporizhia e Kherson.
La linea del fronte
Secondo gli analisti di Deep State, le avanzate più significative i russi le hanno condotte nei primi mesi dell'invasione del febbraio 2022. L'esercito ucraino è riuscito poi a riconquistare diverse aree, e da novembre 2022 a oggi la Russia è riuscita a conquistare lo 0,97 per cento del territorio ucraino. Ad oggi la linea del fronte si estende lungo 1.000 chilometri e la Russia occupa anche alcune zone negli oblast di Mykolaiv, Dnipropetrovsk, Sumy e Kharkiv. Ha il controllo del 88 per cento del Donbass, più di 46.500 chilometri quadrati, occupando quasi tutto il Luhansk e tre quarti di Donetsk. In quest'area gli ucraini tengono e rafforzano la “Fortress Belt”.
«La cessione della Fortress Belt permetterebbe al Cremlino di ottenere posizioni più favorevoli per una futura offensiva in Ucraina», spiega a Domani Kateryna Stepanenko, analista dell'Institute for the Study of War. Le conseguenze strategiche dell’abbandono di questa linea per raggiungere un accordo di cessate il fuoco andrebbero sostanzialmente a ridisegnare la mappa del fronte.
«Abbandonare questa cintura fortificata per avviare colloqui di pace ha poco o nessun senso dal punto di vista militare, poiché una simile decisione costringerebbe le forze ucraine a costruire con urgenza imponenti fortificazioni difensive lungo i confini degli oblast di Kharkiv e Dnipropetrovsk, aree che offrono scarse possibilità di difesa”, spiega Stepanenko da Washington.
«L'area lungo quei confini è costituita perlopiù da campi aperti, senza ostacoli naturali significativi come grandi fiumi, il che renderebbe più semplice per le forze russe invadere nuovamente in un secondo momento», aggiunge. Una striscia cruciale per la stabilità del fronte difensivo ucraino, e su cui pendono anche gli equilibri delle garanzie di sicurezza necessarie a Kiev per tenere la linea del fronte.
«In caso di cessate il fuoco, i partner occidentali dell’Ucraina dovranno fornire un enorme sostegno finanziario e materiale alle forze ucraine per sviluppare con urgenza nuove posizioni fortificate. Un potenziale cessate il fuoco lungo il confine dell’oblast di Donetsk richiederebbe inoltre una robusta missione di monitoraggio a lungo termine e serie garanzie di sicurezza per impedire alla Russia di reinvadere da posizioni più favorevoli», spiega ancora Stepanenko. In più la “Fortress Belt” include snodi logistici che per l'esercito ucraino sono fondamentali, che passano da Sloviansk e Kramatorsk.
ATTACCHI MAssicci
I massicci attacchi su queste due città sono incessanti. Mentre il 18 agosto a Washington Trump accoglieva Zelensky e i leader europei alla Casa Bianca, la Russia lanciava due missili Iskander-M su Sloviansk. Gli attacchi con droni colpiscono quasi tutte le notti.
«Sloviansk e Kramatorsk sono grandi centri di logistica e approvvigionamento per le postazioni ucraine in prima linea nell’oblast di Donetsk e nel sud-est dell’oblast di Kharkiv. Le città sono collegate alle principali autostrade ucraine e dispongono di collegamenti ferroviari che facilitano il trasferimento dei rifornimenti. Le posizioni ucraine nei settori di Lyman e Kostiantynivka dipendono dalle forniture provenienti da Sloviansk e Kramatorsk», insiste Stepanenko.
Permettere alla Russia di spostarsi circa 80 chilometri più a ovest in un colpo solo avrebbe quindi conseguenze che riporterebbero la situazione indietro di tre anni. In una settimana dove la mappa dell'Ucraina e dei territori occupati dai russi è stata stampata e analizzata anche alla Casa Bianca, guardare a nord di questa striscia del Donetsk significa immaginare che la parte in rosso si avvicini ancora di più a una città fondamentale per l'Ucraina, la seconda città dopo Kiev.
«Il controllo russo su Lyman potrebbe permettere alle forze di Mosca di riprendere l’offensiva nell’oblast di Kharkiv e tentare di invertire le operazioni del 2022, sfruttando Sloviansk», dice Stepanenko. E può voler dire «ulteriori avanzate lungo l’autostrada E-40 verso la città di Kharkiv, una delle più grandi dell’Ucraina».

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