sabato 16 agosto 2025

La genealogia dei Montagnana

 


Genealogia dei Montagnana   
                                                               
                                           
Ezechiele Montagnana sposa Dolce Levi                                           
| dieci figli tra cui Simone il più giovane Moise Samuel sposa Consolina Segre
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la figlia Amalia sposa Emilio Artom Gemma Rita
Massimo*
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Emanuele Artom Giorgina Levi / Palmiro Togliatti / Manfredo
figlia marito figlio

Consolina  Segre era figlia di Davide e di Marianna Colombo
                                                                
Michele fratello di Felice Felice Levi e Clementina Colombo sposa Adele Sinigaglia | | Rachele Levi sposa Lorenzo Narducci Cesare primo figlio | | | Rosi Narducci moglie di Massimo Montagnana* Primo Levi (1919-1987), autore di Se questo è un uomo
Come Rita Montagnana anche il fratello Mario ricoprì ruoli importanti sia come dirigente del Partito Comunista sia come parlamentare. In particolare Mario fu per alcuni anni direttore dell’edizione torinese de l’Unità e segretario della Camera del lavoro di Milano; anche Mario come Rita fu eletto all’Assemblea Costituente e successivamente nella Camera dei deputati e nel Senato. A sua volta, Elena Montagnana era la quinta figlia di Moise e Consolina e quindi era sorella di Rita. Insieme al marito Paolo Robotti fu per tutta la vita militante attiva del Partito Comunista. Vissero a lungo in Unione sovietica subendo le tragiche conseguenze dello stalinismo. Paolo ha raccontato in un libro le sue esperienze di prigioniero della polizia politica sovietica, ma rimase un fervido sostenitore della "patria del socialismo£, come peraltro anche Rita e Mario. 
Mario Montagnana, Ricordi di un operaio torinese, Rinascita, Roma 1949
Paolo Robotti, La prova, prefazione di Ambrogio Donini, Leonardo da Vinci, Bari 1965
Manfredo Montagnana, Autobiografia di un intellettuale militante
La Valle del Tempo, Napoli 2024

Un altro parente torinese di Togliatti era Carlo Federico Grosso. parente acquisito anche lui. Il segretario comunista era nato nel 1893. Aveva già un fratello, Eugenio, futuro professore di matematica all'Università di Genova, e una sorella, Cristina, poi insegnante di lettere. Il figlio più piccolo dei genitori Antonio e Teresa Viale si chiamava Enrico, venne al mondo nel 1900. Figura tra i laureati in ingegneria del Politecnico per l'anno 1925. La figlia di Enrico, Fernanda, sposò nel 1962 Carlo Federico Grosso. Al matrimonio che fu celebrato nell'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso presero parte anche Palmiro Togliatti e Nilde Iotti. Si vedano per questo le foto scattate per l'occasione e pubblicate da Aldo Agosti nella biografia di Togliatti (Utet, 1996). 
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/06/16/carlo-federico-grosso-un-anno-di-lettere-per-conquistare-liceoTorino12.html

La Stampa, 12 ottobre 1962, Le nozze Grosso-Togliatti 
Lo sposo è il dott. Carlo Federico, figlio del Presidente della Provincia di Torino - La sposa è la dott. Fernanda, nipote del « leader » comunista - Presenti alla cerimonia l'on. Palmiro Togliatti e il fratello prof. Eugenio, preside della facoltà di matematica di Genova e Accademico dei Lincei. Avigliana, 11 ottobre. Il dott. Carlo Federico Grosso, figlio del presidente della Provincia e la dott. Fernanda Togliatti nipote del « leader » comunista, si sono uniti in matrimonio ieri mattina nell'abbazia di S. Antonio di Ranverso, presso Avigliana. Hanno entrambi 25 anni; si sono conosciuti a Cervinia, tre anni fa, dove si erano recati per sciare Il dott. Grosso è assistente alla facoltà di legge dell'Università di Torino, la dottoressa Togliatti è insegnante d'inglese all'istituto Sommeiller. La giovane sposa è orfana. Per lei sono stati testimoni lo zio prof. Eugenio Togliatti, preside della facoltà di matematica dell'Università di Genova ed il prof. Badellino; ha assistito al rito anche l'on. Togliatti. Testimoni per lo sposo erano lo zio prof. Guidetti e il prof. Gallo, docente di diritto penale nella nostra università. Accanto al prof. Grosso, erano presentl inoltre, il prefetto dott. Migliore, il rettore magnifico prof. Allara, l'on. Quarello, il provveditore agli studi prof. Lama, gli assessori provinciali ing. Bardelli, ing. Actis, avv. Oberto, prof. Rotta, gli assessori del Comune prof. Jona, comm. Fanton, signora Tettamanzi. Lo sposo, in doppiopetto scuro, ha atteso accanto all'altare la sposa che indossava un lungo abito di raso candido e aveva il capo coperto da un velo di tulle bianco con riflessi rosa e viola, fermato sulla fronte da una rosa di seta. Durante la cerimonia i maestri Vallerà, Moffa e Brancaleone hanno eseguito una marcia nuziale per organo e violini. Il rito, celebrato da don Michele Do, amico del dott. Grosso, si è concluso alle 11. Gli sposi sono subito partiti in auto verso il Sud. I parenti e le autorità si sono ancora intrattenuti sul sagrato della abbazia. L'on. Togliatti ha avuto affettuose parole per la sposa e. parlando della propria famiglia con un giornalista de La Stampa ha ricordato che suo fratello, il prof. Eugenio è anche membro dell'Accademia dei Lincei. «Come vedete — ha concluso in tono scherzoso — nella vita siamo tutti riusciti ». FOTO Fernanda Togliatti e Carlo Federico Grosso nella abbazia di Sant'Antonio di Ranverso, al termine della cerimonia. Alle loro spalle si riconoscono, da sinistra, l'on. Palmiro Togliatti e il prof. Guidetti, testimone dello sposo
Nella sua biografia di Togliatti (Utet, 1996) Aldo Agosti pubblica una foto riferita al matrimonio tra Carlo Federico Grosso e Fernanda Togliatti. La data è il 1962, il luogo era l'abbazia di Sant'Antonio di Ranverso. Palmiro Togliatti era presente ed era accompagnato da Nilde Iotti.
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Gemma Montagnana aveva sposato Marco Levi. Oltre a Giorgina ebbero un'altra figlia, Enrichetta, poi moglie di Renzo Viterbo. Il matrimonio di Enrichetta e Renzo generò  tre figli: Amalia, Laura e Davide (ordinario di Chimica Fisica, 1939-2017)

Davide Viterbo è stato un cristallografo, un chimico e un insegnante, che sarà ricordato per il suo genuino amore per la scienza e la ricerca. Dotato di grande apertura mentale e umanità, ha coltivato una varietà di attività sociali e professionali, volte in particolare alla diffusione nazionale e internazionale della scienza e della cultura.

All'inizio della sua carriera presso l'Università di Torino nel 1962, fu pioniere delle tecniche di diffrazione dei raggi X e si specializzò nella determinazione della struttura cristallina con l'entusiasmo del giovane chimico, essendo uno dei primi a iniziare a "fotografare" molecole e strutture cristalline. Si rese conto di quanto ancora ci fosse da fare nelle metodologie, in particolare per quanto riguarda la soluzione del problema di fase, e si dedicò all'area teorica dei metodi diretti. Riuscì a contattare le menti più brillanti del settore, tra cui Herbert Hauptmann, futuro Premio Nobel del 1985, e Michael Woolfson. Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, approfondì il suo rapporto con Michael durante lunghi periodi di formazione nel Regno Unito (presso le Università di Oxford e York). Chi frequentò la storica Scuola di Erice del 1974 sui metodi diretti ricorda che Davide era già un esperto riconosciuto e membro del corpo docente insieme ad altri nomi leggendari, tra cui, oltre a Hauptmann e Woolfson, "stelle" come David Sayre, Peter Main e altri. In quell'occasione, Davide dimostrò appieno la sua naturale capacità di trasformare concetti complessi in concetti semplici, come si evinceva dalle sue lezioni o semplicemente sedendosi accanto a lui durante i seminari. I suoi commenti non erano mai banali, ma arricchivano la percezione dell'argomento. La Scuola di Erice del 1974 segnò anche l'inizio di una lunga interazione con Carmelo Giacovazzo. Pur essendo apparentemente un nuovo arrivato, quest'ultimo dimostrò la sua già non comune competenza in tutte le discussioni scientifiche, anticipando così la sua indiscussa leadership nel campo dei metodi diretti. La partnership divenne altamente sinergica, in particolare nel ruolo di Davide nello sfruttamento delle teorie innovative di Carmelo per lo sviluppo e l'utilizzo "nel mondo reale" di un pacchetto di calcolo per la soluzione di strutture (la serie SIR ), che ha ricevuto attenzione a livello mondiale ed è ancora oggi utilizzato. Lo sviluppo della serie SIR fu un compito complesso, che poté essere portato a termine con successo grazie alla piena dedizione di altre eccellenti menti italiane, come diversi allievi di Carmelo a Bari e collaboratori di Perugia, Roma e Torino stessa. Davide è stato anche uno degli autori di quella che oggi può essere considerata la bibbia internazionale dei cristallografi, ovvero il libro di testo Fundamentals of Crystallography , curato da Carmelo Giacovazzo.

Davide Viterbo era molto stimato tra i cristallografi italiani per la sua lunga e zelante attività a favore dell'Associazione Cristallografica Italiana (AIC), di cui fu uno dei fondatori e poi Presidente dal 1997 al 1999. Lavorò anche a livello internazionale, sia nell'Unione Internazionale di Cristallografia (IUCr) che nella sua Associata Regionale, l'Associazione Cristallografica Europea (ECA). Per quest'ultima, fu membro del Comitato Esecutivo negli anni 2000-2002. Nel 2002 fu eletto membro del Comitato Esecutivo dell'IUCr, incarico che ricoprì per sei anni. Ha presieduto importanti comitati, come il Sottocomitato per il Calendario dell'Unione (2008-2014), il Comitato di Selezione delle Collane Librarie IUCr/OUP e il Comitato per la selezione del vincitore dell'undicesima edizione del Premio Ewald.

Davide è stato un professore di Chimica Fisica molto stimato in diverse università italiane, dove ha contribuito alla nascita di nuovi gruppi di cristallografia. Oltre al periodo trascorso a Torino, ha fondato da zero i laboratori di cristallografia di Arcavacata di Rende (Università della Calabria, nei primi anni '90) e di Alessandria (Università del Piemonte Orientale, dal 1998). Ha raccolto fondi per l'acquisizione di strumentazione moderna e ha formato diversi giovani allievi, che hanno poi dato vita a fiorenti gruppi di ricerca. Come portavoce di questi allievi, ora non più così giovani, uno di noi (Milanesio) desidera sottolineare l'importanza del ruolo di Davide, formalmente come supervisore e insegnante, ma anche come amico, consigliere e sostenitore in ogni occasione della vita scientifica e personale dei suoi allievi.

Come scienziato, Davide Viterbo ha prodotto una serie di eccellenti pubblicazioni, incentrate sui metodi diretti all'inizio della sua carriera e poi sull'estrazione da esperimenti su cristallo singolo di utili relazioni tra la stereochimica di molecole e materiali con le loro proprietà. Negli ultimi due decenni, con la sua acuta lungimiranza, ha esteso i suoi interessi alla modellistica molecolare e alla diffrazione da polveri, combinandole con altre tecniche. È stato un segno della sua genuina passione il fatto che, alla Scuola Internazionale dell'AIC (Associazione Italiana Cristallografia) di Camerino, in Italia, nel 2011, abbia intitolato una delle sue memorabili lezioni " Ama la diffrazione, ma non lasciarla sola!". Nel 2010 a Oviedo, in Spagna, gli è stata conferita la prima medaglia d'oro MISCA dalle Associazioni Cristallografiche congiunte italiana e spagnola per il suo lavoro nella diffusione della cultura cristallografica (mostra con orgoglio la medaglia MISCA nella foto). In occasione del suo pensionamento nel 2011, gli è stata conferita una medaglia per il suo inestimabile contributo al successo dell'associazione.

In ogni occasione Davide ha dimostrato il massimo entusiasmo nell'affrontare compiti scientifici e sociali. Ottimo narratore, ha recentemente presentato numerosi aneddoti sulla storia della cristallografia e della scienza, come i suoi ricordi personali di Herbert Hauptman e punti di vista inediti su personalità come Primo Levi, Eligio Perucca e altri personaggi storici. Nel gennaio 2017, ha ripercorso la storia della cristallografia in Italia durante le celebrazioni per il 50° anniversario dell'AIC. Davide era dotato di una naturale onestà intellettuale e non si è mai lasciato andare ad alcun artificio accademico. Ha sempre offerto un supporto incondizionato a chiunque gli chiedesse aiuto. A questo proposito, uno di noi (Carlo Mealli), in qualità di Presidente del Congresso IUCr di Firenze nel 2005, desidera esprimere la sua eterna gratitudine a Davide per il continuo incoraggiamento e i preziosi suggerimenti che hanno trasformato l'evento in un successo.

Le ultime parole vanno dedicate all'amata e ormai scomparsa moglie Mariella, che è sempre stata al fianco di Davide durante le sue attività in tutto il mondo e ha rappresentato per lui un punto di riferimento incondizionato.

https://journals.iucr.org/a/issues/2017/05/00/es0428/index.html
https://www.hakeillah.com/ricordo-di-davide-viterbo/
https://www.treccani.it/enciclopedia/mario-montagnana_(Dizionario-Biografico)/

 













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