Michel de Montaigne
Journal de voyage en Italie par la Suisse et l'Allemagne en 1580 et 1581
Parte scritta direttamente in italiano dall'autore
21 settembre 1581, soggiorno a Siena per cena e poi per due giorni, il 24 arriva a San Quirico d'Orcia, dove rimane fino al 26, visitando Bagno Vignoni il 25
La piazza di Siena è la più bella che si vedda in nissuna altra Città. Si dice in quella ogni giorno la messa in un altare al publico, al quale d’ogni intorno riguardano le case, e botteghe, in modo che gli artefici, e tutto questo popolo, senza abbandonare le loro faccende, e partirsi del loco loro, la possono sentire. E quando si fa l’elevazione, si fa tocca una trombetta acciò ch’ognuno avvertisca. Al 23 di Settembre la Domenica dopo desinare partimmo di Siena. Et avendo seguito una strada speditevole, comechè un poco inuguale (quel paese essendo montuoso di colline fertili, e monti non alpestri) giunsimo a
S. CHIRICO 20 miglia, un castelluccio. Alloggiassimo fuora delle mura. Il cavallo della soma essendo giaciuto in un fiumicello che passammo a guado, ruinò tutte le mie robe, e particolarmente i libri : e bisognò del tempo a asciugarle. Stavano sui colli di man stanca vicini Montepulciano, Moncello, Castiglioncello.
Lunedì a buona ora andai a vedere un bagno discosto di due miglia, il quale bagno si domanda Pignone, del nome d’un Castelluccio che gli è darente. Il bagno è posto in un loco un po’ alto : al piede del quale passa il fiume Urcia. In questo loco ci sono una dodicina di casette, o in quel torno, poco comode, e disgustevoli, poste intorno. Non pare altro che una pidocchieria. Un gran stagno intornato di mura, e scaloni, dove vedono bollire nel mezzo parecchi polle di questa acqua calda. La quale non avendo odore di zolfo, poco fumo, e la sua fece rossa, pare essere più tosto ferruminea che altramente. Non se ne beve. La lunghezza di questo stagno è di sessanta passi, la larghezza di trenta cinque. Ci sono in certi lochi intorno desso stagno lochi appartati, coperti, quattro o cinque, dove è uso di bagnarsi. Questo bagno è assai nobile.
Non si beve di questa acqua, ma sì bene di quella di S. Cassiano, la quale ha più grido, vicino del detto S. Chierico 18 miglia verso Roma a man stanca della strada maestra. Considerando la pulitezza di questi Vasellamenti di terra, che paiono di porcellana sì sono bianchi e netti, e tanto a buon mercato, che veramente mi paiono più gustevoli per lo mangiare, che il stagno di Francia, massimamente brutto come si trova alle osterie.
A questi giorni mi sentiva un po’ della testa, del che avea pensato dovere essere a pieno liberato. E sì, come prima, mi veniva intorno agli occhi, & alla fronte, & alle altre parti d’innanzi della testa, gravezze, debolezze, turbolenze: del che sentiva un grande travaglio d’animo.
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