martedì 15 aprile 2025

I finalisti del premio Strega


Raffaella De Santis
Premio Strega 2025: ecco la dozzina dei candidati
la Repubblica, 15 aprile 2025

Lo Strega più pazzo del mondo ha preso il volo con una dozzina inaspettata che creerà qualche mal di pancia. Ci sono naturalmente i favoriti al rush finale verso il podio: Andrea Bajani con L’anniversario (Fetrinelli), Nadia Terranova con Quello che so di te (Guanda) e Paolo Nori con Chiudo la porta e urlo (Mondadori).

Che giornata inaspettata. Lo Strega edizione 79 fa vacillare ogni certezza e inaugura una di quelle partite che manderebbero in tilt gli scommettitori. Molti dei grandi nomi continueranno la gara: Elisabetta Rasy con Perduto è questo mare (Rizzoli); Wanda Marasco con Di spalle a questo mondo (Neri Pozza); Giorgio van Straten, La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri (Laterza). Il resto della lista però è materia incandescente. Fosse solo questo. Le major editoriali stavolta non spadroneggiano e lo spazio lo prendono indipendenti e outsider. Piccoli editori come Ventanas, fondata nel 2023 da Laura Putti, e TerraRossa nata per «seminare parole fuori dai tracciati consueti». E poi nomi nuovi, al di là del mainstream. Profili curiosi di scrittori che vengono da altre vite: come Saba Anglana, cantante e attrice (La signora Meraviglia, Sellerio); Elvio Carrieri, classe 2004, chitarrista e co-autore nel gruppo rock barese “i Winston” (Poveri a noi, Ventanas); Michele Ruol, romanziere esordiente, di professione medico anestesista (Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia, TerraRossa).

Meritano di essere citati tutti i finalisti. Gli altri nomi sono: Valerio Aiolli, Portofino blues (Voland); Deborah GambettaIncompletezza. Una storia di Kurt Gödel (Ponte alle Grazie); Renato Martinoni, Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia (Manni).

Melania Mazzucco, presidente del comitato direttivo che ha selezionato la dozzina, ha analizzato il tono dell’annata letteraria stregata parlando di una pluralità di generi e temi che ruotano intono al leit motiv della follia: «Sbriciolamento dell’Io, depressione, crollo psichico. Nel 2025 la salute mentale è un’emergenza sociale, ma anche letteraria». Si può aggiungere che sono attraversamenti del sé attraverso la memoria familiare, genitori oppressivi di cui liberarsi (Bajani), una bisnonna ricoverata in manicomio (Terranova); padri di cui ricostruire la memoria (Rasy); la follia geniale di Dino Campana (Martinoni); incontri meravigliosamente imperfetti (Marasco); delitti che hanno segnato la cronaca, come quello della contessa Francesca Vacca Augusta (Aiolli), saghe familiari complesse che affondano le radici nell’Africa Orientale (Saba Anglana); elaborazione del lutto (Ruol); storie partigiane (Van Straten) e così via.


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