sabato 19 dicembre 2020

Appello per una lista civica di centrosinistra



APPELLO PER LA COSTITUZIONE DI UNA LISTA CIVICA DI CENTROSINISTRA

A meno di sei mesi dalle elezioni amministrative, il centrosinistra torinese sembra distratto dalle proprie dinamiche interne: l'ipotesi delle primarie, paradossalmente, ha frenato la discussione sui contenuti e alimentato divisioni, sia nel Partito democratico che all’interno della coalizione. Al tempo stesso, molti esponenti politici si comportano come se la sconfitta della precedente amministrazione di centrosinistra fosse stata un incidente di cui è bene parlare il meno possibile. Non è così: perché tutte le indagini ci dicono che la crisi di Torino ha radici profonde, ben più antiche del giugno 2016, e che la prossima estate la nostra città sarà ancora più povera e arrabbiata.

In questo scenario, ci preoccupa che una destra populista e inadeguata, come ha dimostrato nella gestione della pandemia a livello regionale, possa soffiare sul fuoco della rabbia e della protesta, raccogliendo consensi dietro il volto rassicurante di un imprenditore perbene.

Per contrastare questa deriva, promuovendo un’idea di città inclusiva e attrattiva, serve una forza politica capace di parlare a tutti, e non solo ai militanti: una forza politica che sappia ascoltare e tradurre le preoccupazioni in proposte concrete. In definitiva, servono persone in grado di costruire nuove alleanze, dalle quali possano nascere le risposte ai nuovi bisogni.

Queste alleanze devono trovare una casa, che accolga tutte le esperienze che hanno alimentato un pensiero sul futuro di Torino, coinvolgendo centinaia di persone in un lavoro di mobilitazione politica e culturale. Una casa “civica”, perché le persone che ne faranno parte dovranno portare con sé l'esperienza e le competenze maturate nel mondo delle associazioni, delle professioni e del volontariato. Una casa innovativa, perché dovrà offrire alla coalizione gli strumenti per comporre una nuova mappa dei riferimenti cittadini, superando confini geografici e culturali ormai obsoleti.

Chiediamo quindi ai referenti dei movimenti civici torinesi che questa casa nasca subito, per costruire un’agenda politica che parta dall’ascolto di quanti si sono sentiti abbandonati dalla politica. Oggi, come in altri momenti in cui seppe cambiare il volto alla città, il centrosinistra torinese ha bisogno di una rappresentanza civica qualificata, univoca e coesa, senza i fraintendimenti che possono creare liste civetta messe su all'ultimo minuto per ragioni elettorali.

Torino merita uno sforzo di unità e di volontà: una SOLA LISTA CIVICA che dia forza al centrosinistra, un raggruppamento civico che contribuisca a qualificare un progetto politico e che sia capace di avanzare e sostenere una candidatura unitaria in grado di parlare a tutta la città.

Non perdiamo tempo. Perché di tempo non ce n’è.

Tra i firmatari l'ex sindaco Valentino Castellani, l'ex pallavolista e dirigente sportivo Piero Rebaudengo, il fondatore dei Subsonica Max Casacci, il manager culturale Paolo Verri e il regista Gabriele Vacis, Filippo Barbera, Giuseppe Gattino, Gabriele Magrin, Davide Petrini, Rocco Pinto, Luca Rolandi, Giuseppe Tipaldo

Stiamo cercando di attivare una piattaforma per petizioni. Ma non siamo ancora riusciti a farlo... Per aderire al momento ci limitiamo a chiedere di rilanciarlo.

mercoledì 16 dicembre 2020

Un banco di libri al mercato




Torino è la città delle bancarelle: quegli approdi carichi di libri dove tuffarsi tra edizioni introvabili e dei grandi classici, curiosità fuori catalogo, autori di case editrici ormai scomparse, piccoli tesori preziosi che possono anche costare pochi euro, o magari molto di più, se il commerciante è scaltro, se comprende l'oggetto del tuo desiderio. Poi si trovano contrattazioni che, nella maggior parte dei casi lasciano soddisfatti entrambi i protagonisti. Una volta, di bancarelle ce n'erano di più - come quelle di corso Siccardi demolite dall'ignoranza, il peggior nemico dei libri - ma moltissime resistono, come le storiche di via Po e le tante sparse nei mercati della città, in pimis al Balon. Marco Addonisio - protagonista del godibilissimo volume di Giovanni Carpinelli, edito da Ranieri Vivaldelli nella collana Messidor - è uno dei più noti mercanti in città e il suo banco lo potete trovare ogni giorno in via Nizza. Nella narrazione spiega e rivela le regole del gioco, entra nei meccanismi di passione, curiosità e anche ossessione dei frequentatori. Attorno a lui altri personaggi, , tutti veri, ma qualche volta coi nomi cambiati, che sono clienti, amici, colleghi. Tutti amanti amanti dell'irresistibile religione del libro. I titoli e gli autori sono dappertutto, come una texture tra le pagine, ma interessa relativamente il valore letterario (che c'è) perché conta innanzitutto la scelta individuale, la curiosità dell'acquirente, la sua dedizione nella caccia. Diversi capitoli si concludono con una citazione, dove compaiono intriganti assonanze, riferimenti musicali, poesie. Libro imprescindibile e romantico. Splendide le parole dello scrittore Bergotte [Proust, in realtà] con le quali si conclude il prologo di Mariolina Bertini: "Lo seppellirono, ma per tutta la notte funebre, nelle vetrine illuminate, i suoi libri, disposti a tre, vegliavano come angeli dal dalle ali spiegate sembravano, per colui che non era più, il simbolo della sua resurrezione." 

"La compagnia del libro" di Giovanni Carpinelli, Raineri Vivaldelli editori, Torino 2020   

Torino magazine, dicembre 2020  

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I versi in epigrafe

Il PULVISCOLO

Osserva infatti ogni volta che i raggi trapelano
e infondono la luce del sole nell'oscurità delle stanze:
vedrai molti corpi minuscoli vorticare
in molteplici modi nel vuoto nella luce stessa dei raggi,
e come in un'eterna contesa muovere contrasti e battaglie
scontrandosi a torme, senza mai trovar pace,
continuamente agitati da rapidi congiungimenti o effrazioni;
così che puoi arguire da ciò quale sia l'eterno
agitarsi degli elementi primordiali delle cose nell'immenso vuoto;
per quanto un piccolo elemento può offrire l'immagine 
di grandi eventi e una traccia per la loro conoscenza.

Lucrezio, La natura delle cose, II, 114-224.












è 








Torino magazine, dicembre 2020