Rita Rapisardi
La galassia nera di Torino, tra sigle ufficiali e gruppi "ufficiosi"
il manifesto, 1 novembre 2025
La galassia di Gioventù nazionale Torino, il gruppo giovanile di Fratelli d’Italia, è variegata. C’è il gruppo “principale” e c’è poi la sezione Gabriele D’Annunzio, quella che si è resa protagonista del volantinaggio al liceo Einstein pochi giorni fa, azione in cui i militanti spintonavano e prendevano a calci gli studenti che si rifiutavano di prendere i volantini «contro la cultura maranza».
Le due realtà, a sentire le dichiarazioni di Raffaele Marascio, consigliere di Fratelli d’Italia della circoscrizione 4, sono una cosa sola, semplicemente la D’Annunzio esiste «all’interno di Gioventù nazionale» Torino. Marascio, che sta preparando la campagna elettorale in vista delle comunali del 2027, risponde per conto del gruppo D’Annunzio, che non ha evidentemente un portavoce, ed è stato sentito dal manifesto sui fatti degli scorsi giorni. Lui per primo ha difeso quanto accaduto ai militanti e ha respinto le ricostruzioni di chi sostiene che sia stato il gruppo di estrema destra a provocare gli studenti. Alcuni membri della spedizione sono stati anche accusati da due minorenni di molestie e palpeggiamenti.
«Accuse totalmente prive di ogni fondamento», ha commentato Marascio.
Eppure, proprio il gruppo “principale” di Gioventù nazionale si era dissociato dall’azione, rilasciando una nota alla stampa in cui si spiegava che a compiere l’azione non erano stati dei tesserati. Davanti all’imbarazzo è meglio prendere le distanze.
Ma è proprio tra le fila di questi movimenti giovanili che militano personaggi che a volte fanno arrossire non poco il partito di Giorgia Meloni. Negli anni di gioventù infatti molti si rendono protagonisti di frasi e azioni dal sapore nostalgico, un passato che diventa problematico al momento delle elezioni. Come è accaduto ad esempio a Enrico Forzese nel 2021, all’epoca legato politicamente a Marascio, candidato da Fratelli d’Italia alle comunali. Forzese è stato estromesso dal partito, dopo che l’Espresso, aveva ricostruito la sua militanza giovanile in Aliud, un gruppo di estrema destra collegato al Fuan. L’ex Fdi sarà poi indagato per aver fondato il gruppo neofascista “Avanguardia Torino”.
Aliud si era reso protagonista di azioni discriminatorie, come la distribuzione, nel 2020, di volantini fuori dall’università per chiedere la creazione di graduatorie distinte tra studenti italiani e stranieri e che l’85% delle borse di studio andasse agli studenti italiani. In un’altra occasione furono trovati degli adesivi del movimento con scritto «Difendi Torino – per la rivoluzione» a fianco di due pietre di inciampo con i nomi due giovani studenti di religione ebraica deportati nei campi di sterminio nazisti.
Da Aliud è uscito anche Maurizio Marrone, oggi assessore regionale piemontese di FdI, noto per le sue posizioni antiabortiste, che nel 2011, appena eletto consigliere comunale del Pdl, finì al centro di un’accesa polemica per aver presenziato durante un raid in un circolo antifa torinese poi cosparso di scritte inneggianti al duce e contro i «partigiani infami».
Nel 2022 anche Augusta Montaruli, in gioventù presidente del Fuan, si era esposta contro le azioni di Aliud, dopo l’ennesimo episodio, definendolo un sottogruppo, ma non collegato ufficialmente al Fuan, eppure le due organizzazioni sono andate a braccetto per anni, alimentandosi l’un con l’altro, tanto da condividere la stessa sede in passato.
Oggi Aliud non esiste più, segno che anche le giovanili cercano di ripulirsi dagli estremisti neofascisti. Ma restano tanti i luoghi, a Torino e non solo, in cui la retorica nostalgica trova spazio e cittadinanza.

Nessun commento:
Posta un commento