Giulia Ricci
No all'evento filo-Putin a Torino. D'Orsi: "Io censurato" Solidarietà di Barbero al docente
La Stampa Torino, 10 novembre 2025
Un contro-dibattito con il giornalista filo-Putin Vincenzo Lorusso, Moni Ovadia e Alessandro Di Battista. Ad organizzarlo è il docente Angelo D’Orsi, che incassa anche la solidarietà dello storico Alessandro Barbero.
Tutto nasce dall’organizzazione di un convegno, da parte degli anti-fascisti dell’Anppia, intitolato “Russofilia-russofobia-verità”, location il Polo del ’900. La polemica dei Radicali, la presa di distanza dell’associazione a livello nazionale e l’intervento dell’eurodeputata dem Pina Picierno (seguito da quello del leader di Azione Carlo Calenda) hanno però spinto il centro culturale a cancellare l’evento. A creare scalpore la partecipazione di Lorusso (in collegamento dal Donbass), lo stesso che consegnò all’ambasciatrice russa a Roma Maria Zakharova una petizione contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E che lavora per un’agenzia stampa che, secondo Reporters senza frontiere, riceverebbe finanziamenti dal Cremlino «come strumento di propaganda».
Le reazioni
La decisione ha prima provocato le reazioni politiche di FdI e M5S. «Un gesto che evita di confondere la libertà di parola con la libertà di propaganda, due categorie che ogni tanto si intrecciano in modo creativo», commenta il consigliere regionale Roberto Ravello. Gli eletti M5S in Comune Andrea Russi e Valentina Sganga, insieme ad Alberto Unia a Palazzo Lascaris, invece attaccano: «Grave l’annullamento della conferenza. Il Polo del ’900 rappresenta un presidio pubblico di memoria e di democrazia: per questo è fondamentale che ogni scelta sia spiegata in modo trasparente e coerente con i suoi principi».
Nuova location
Ma ad alzare le barricate è soprattutto D’Orsi, che dopo aver lanciato l’idea di un mailbombing contro il sindaco Stefano Lo Russo (che, in realtà, avrebbe solo preso atto della decisione del Polo), attacca il centro culturale e annuncia un contro-convegno, sempre il 12 novembre alle 21 ma al circolo Arci La Poderosa: «Gramsci scriveva che i censori sono innanzi tutto stupidi. La conferenza si farà lo stesso, ma il pubblico sarà moltiplicato. E interverranno, sia per solidarietà verso il sottoscritto, sia per esprimere il loro dissenso sull’accaduto, e la loro preoccupazione per la deriva para-fascista in Italia, oltre a Lorusso anche Di Battista e Ovadia». Non solo. Ad intervenire è anche lo storico Barbero: «Esprimo a D’Orsi totale solidarietà; sono costernato che una cosa del genere sia potuta accadere a Torino e al Polo del ’900».
«La peste della propaganda»
Picierno, però, prova a fare chiarezza: «L’evento annullato prevedeva la presentazione del libro di Lorusso, “De Russophobia”, con prefazione di Zakharova, oggi sanzionata dall’Unione europea. Spostare il focus sulla presunta “censura” nei confronti del professor D’Orsi è a sua volta una manovra di propaganda». Lo storico, infatti, «il 17 novembre presenterà un altro volume al Polo. Difendere i luoghi istituzionali e culturali del nostro Paese dalla peste della propaganda putiniana - conclude la dem - significa proteggere il perimetro stesso della nostra democrazia».

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