domenica 9 novembre 2025

A colpi di censura

Wanda Marra
Su d'Orsi il nuovo bavaglio del duo Calenda&Picierno

Il Fatto Quotidiano, 9 novembre 2025

 “Mi segnalano che questa cosa è organizzata dall’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti. Un gruppo di anime belle che evidentemente considera Putin un democratico e non un dittatore fascista”. Comincia così, con un post su Facebook di Carlo Calenda, giovedì scorso, un tormentone per sbarrare la strada a un evento organizzato al Polo Novecento di Torino, dal titolo “Russofilia, Russofobia, Verità”, con la partecipazione dello storico Angelo d’Orsi, che ha sempre definito quella in Ucraina “una guerra della Nato contro la Russia” e, in collegamento dal Donbass, il giornalista Vincenzo Lorusso, che lo scorso febbraio consegnò a Maria Zakharova, portavoce del ministero degli esteri russo, una raccolta di firme contro Sergio Mattarella, che aveva equiparato la Russia al Terzo Reich. Calenda, siccome molti dirigenti dell’Anppia sono del Partito democratico, chiede a Elly Schlein e al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, di intervenire, con i consueti toni: “Evitiamo questo schifo?”.

PARTE LA POLEMICA, ma soprattutto la censura avanza. Perché il Polo Novecento (che ha tra i suoi enti fondatori la Città di Torino, la Regione Piemonte e la Fondazione Compagnia di San Paolo), è composta da 26 Enti partecipanti, tra i quali ci sono alcune associazioni storicamente legate alla sinistra (dal Centro studi Piero Gobetti, all’Anpi, passando per l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e la Fondazione Gaetano Salvemini) che possono fare eventi al suo interno. Associazioni non sempre in armonia tra loro e dentro molte delle quali la presenza del Pd è forte. E qui interviene Pina Picierno, vicepresidente dem del Parlamento europeo, sempre in prima linea a chiedere di silenziare le voci dalla Russia (come fece, a luglio, per l’esibizione del direttore d’orchestra Valery Gergiev nella Reggia di Caserta).

Picierno chiama Lo Russo chiedendogli di intervenire per far annullare l’iniziativa. Lui, come racconta al Fatto, prende in carico la richiesta. Chiama a sua volta Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura. La quale si mette in contatto con il Polo del Novecento. E poi lo richiama, per spiegargli che il problema è risolto, visto che l’iniziativa è già stata annullata dal Polo del Novecento. A quel punto, Picierno scrive su X: “L’evento di propaganda putiniana previsto al Polo del 900 per il 12 novembre è stato annullato. Ringrazio il sindaco di Torino, Stefano Lorusso, per la sensibilità, il Polo del 900 e tutti coloro che si sono mobilitati a livello locale e nazionale”.

Lo Russo, che per inciso è anche il coordinatore dei sindaci del Pd, si guarda bene dal prendere le distanze: “Non ho colpe, né meriti”, commenta. Nel frattempo, d’Orsi scopre da X che l’evento è saltato. Picierno, però, fa riferimento a una serie di interventi. E infatti, a mobilitarsi più o meno parallelamente a lei e a Calenda è l’Anppia nazionale, che con un comunicato di venerdì mattina prende le distanze dalla sua Federazione provinciale: “Si trattava di una iniziativa della Sezione torinese di cui non eravamo a conoscenza; né condividiamo in alcun modo le tesi espresse in questi anni da alcuni dei relatori invitati”, mentre rigetta “le accuse di filoputinismo”. Da notare che tra i suoi dirigenti ci sono svariati esponenti del Pd. L’ex segretario dem di Roma, Marco Miccoli, il vicepresidente, spiega al Fatto: “Abbiamo fatto notare alla nostra Federazione torinese che non condividevamo l’iniziativa”. Pressioni confermate. E dunque, alla fine, è la stessa Anppia di Torino (che è parte, appunto, del Polo Novecento) ad annullare l’evento.

Il Polo del Novecento si prepara a ospitare un intervento, già previsto, di d’Orsi, martedì, per presentare il libro di Daniela Cremona, autrice prematuramente scomparsa, dedicato ai “Quaderni piacentini”. Forse un segnale per provare a indicare nel giornalista Lorusso il vero obiettivo della censura. Peccato che d’Orsi, martedì, chiarirà che è l’ultima volta che parla in quel contesto. E poi, il 12 l’incontro annullato sarà riprogrammato, sempre a Torino, ma alle 21, all’associazione di promozione sociale, “La Poderosa”, affiliata all’Arci e vicina a molte realtà a sinistra del Pd. Il Nazareno tace. Da ricordare che la segretaria dem, Elly Schlein, con la collaborazione di Lo Russo, venerdì e sabato riunisce a Bologna i sindaci dem. Un partito nel partito di cui ha bisogno.

COMMENTO

La questione è delicata. Conviene distinguere e separare il metodo dal merito. Nel metodo la deputata europea del Pd Pina Picierno è riuscita fare peggio dei Propal. Questi ultimi hanno impedito a Emanuele Fiano di parlare a Ca' Foscari, Università di Venezia. Semplice azione di disturbo. Censura selvaggia. La signora Picierno si è rivolta al sindaco di Torino per impedire allo storico Angelo d'Orsi di prendere la parola al Polo del Novecento. Ha ottenuto soddisfazione. Censura ufficiale, ancora più odiosa. 

Nel merito vale la pena di riflettere su ciò che Angelo d'Orsi si apprestava a dire. Oggetto della sua conferenza doveva essere il tema "Russofobia, russofilia, verità". Era previsto un intervento del giornalista Vincenzo Lorusso, autore di un libro dal titolo "De russophobia", 4punte edizioni, Roma 2025. con prefazione di Maria Zakharova, direttore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli esteri della Russia. La quale MZ parla del volume in questi termini: "Non è per nulla un libro di propaganda filorussa. ''De russopho Nient bia'' (Sulla russofobia in latino) è una campana 'stonata' tra le tante ascoltate nei TG e lette sui giornali: il conflitto tra Russia e Ucraina situato in un contesto che non ci viene mai raccontato. Una breve cronistoria dei tanti casi di russofobia subiti da artisti, personaggi pubblici, semplici cittadini o addirittura gatti. Un viaggio nel mondo della censura e della manipolazione delle informa-zioni con l'obiettivo di contrastare conferenze, dibattiti, proiezioni e petizioni non conformi alla narrativa dominante". Come minimo Maria Zakharova è schierata dalla parte della Russia putiniana. Se afferma che non si tratta di propaganda filorussa, avrà le sue buone ragioni. Sarà lecito a un osservatore alieno nutrire qualche dubbio in proposito. Da che pulpito, come si dice. E Vincenzo Lorusso, chi è costui? Ecco il modo in cui si presenta: "Vincenzo Lorusso è un giornalista di International Reporters e collabora con RT (Russia Today). È cofondatore del festival italiano di RT Doc Il tempo degli eroi, dedicato alla diffusione del documentario come strumento di narrazione e memoria. Autore del libro De Russophobia (4Punte Edizioni), con introduzione della portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, Lorusso analizza le dinamiche della russofobia nel discorso politico e mediatico occidentale. Cura la versione italiana dei documentari di RT Doc [RT sta per Russia Today, canale televisivo russo] e ha organizzato, insieme a realtà locali in tutta la penisola, oltre 140 proiezioni di opere prodotte dall’emittente russa in Italia. È stato anche promotore di una petizione pubblica contro le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva equiparato la Federazione Russa al Terzo Reich. Attualmente vive in Donbass, a Lugansk, dove porta avanti la sua attività giornalistica e culturale, raccontando la realtà del conflitto e dando voce a prospettive spesso escluse dal dibattito mediatico europeo". Sarà poi un giornalista? Dagospia ne dubita: "Una ricerca sul sito dell’Ordine nazionale dei giornalisti, accessibile a tutti, rivela che c’è un solo Vincenzo Lorusso iscritto agli Albi dei professionisti e pubblicisti italiani e appartiene all’Ordine della Puglia. Fonti dell’Ordine nazionale spiegano che da alcuni giorni cercano di capire se il Lorusso delle firme anti-Mattarella sia iscritto: per ora è stato accertato che il Lorusso pugliese non c’entra nulla con quello del Donbass". E la petizione contro Mattarella? Anche qui la cosa sembra poco seria. Di nuovo Dagospia: "Per alcuni giorni l’elenco delle firme è stato disponibile in rete e così qualcuno ha affermato che conteneva nomi tipo “Ciolanka Sbilenka, Vagina Quasinova e Galina Kocilova”, nomi che facevano parte di vecchi motti di spirito. E’ stata fatta l’ipotesi che le firme del tutto o in parte siano state elaborate attraverso un bot. Dopo la “scoperta” è stata disabilitata la possibilità di leggere l’elenco dei firmatari e Lorusso ha dato appuntamento a “tutti i colleghi alla conferenza stampa, che si svolgerà prima delle proiezioni dei documentari di Russia Today, al BB Service di Genova, Sabato 1 Marzo, ore 15". Al limite della farsa. Vicenda ridicola, se non fosse tragica per altri versi. 
Qui irrompe sulla scena Marco Travaglio, che oggi dedica un editoriale alla questione. Eccolo. 

Siamo in Russia

Articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Da due giorni non facciamo che rileggerlo, nel timore di aver capito male o di non esserci accorti che è stato abrogato. Invece è sempre lì e dice sempre la stessa cosa: non si possono discriminare cittadini per alcun motivo, ivi comprese le loro opinioni politiche. Strano, perché quasi ogni giorno viene discriminato qualcuno. Di solito si tratta di russi, ma anche ucraini del Donbass o della Crimea, perlopiù artisti bravi e famosi invitati a esibirsi e poi cacciati a pedate su richiesta di entità straniere (siamo o non siamo governati dai sovranisti?), tipo l’ambasciata di Kiev, o gruppi esteri filoucraini e antirussi. E sempre per opinioni politiche o financo per luogo di nascita, che li trasformano in “putiniani” o “amici” o “complici” o “propagandisti di Putin”. Un’equazione (governo=popolo) che ovviamente non vale su Israele. Si dirà: ma sono stranieri, mentre la Costituzione si riferisce agli italiani anche se non lo specifica (sarebbe bizzarro se gli italiani fossero liberi di discriminare gli stranieri, ma lasciamo andare).

L’altro giorno però è stato discriminato un cittadino italiano: lo storico Angelo D’orsi, laureato con Bobbio, ordinario di Storia del pensiero politico all’università di Torino dove ha insegnato per 46 anni, autore di oltre 50 volumi tradotti all’estero, biografo di Gramsci, Ginzburg e Gobetti, fondatore e direttore di riviste scientifiche e collaboratore dei principali giornali. Il 12 novembre d’Orsi doveva tenere una conferenza su “Russofobia, russofilia, verità” al Polo del 900 a Torino, fra i consueti strilli preventivi di nazionalisti ucraini e noti “liberali” tipo i radicali, Carlo Calenda e Pina Picierno. Poi l’altroieri ha appreso dai social della Picierno, eurodeputata “riformista” Pd e (che Dio perdoni tutti) vicepresidente del Parlamento Ue, che “l’evento della propaganda putiniana è stato annullato. Ringrazio il sindaco Lo Russo (si chiama proprio così, ndr) per la sensibilità, il Polo del 900 e tutti coloro che si sono mobilitati a livello locale e nazionale”. Nobile mobilitazione finalizzata a tappare la bocca a un prof che minacciava di dire cose sgradite ai mobilitati, anche se nessuno ancora le conosceva: cioè a censurare le sue opinioni politiche, come fanno le autocrazie e come la Costituzione proibisce di fare (mica siamo in Russia). Si attende ad horas il vibrante monito del capo dello Stato, massimo custode della Carta, e la dissociazione di Elly Schlein dalla sua eurodeputata e dal suo sindaco affinché d’Orsi possa parlare della russofobia. Senza più neppure il fastidio di doverla dimostrare.


Allora la demodisastrosa Pina Picierno si è messa a sparare con il cannone alle mosche (e mai parola fu più appropriata, Mosca essendo parte in causa). Pessima idea, errore madornale, in tal modo ha reso omaggio al professore che per l'occasione si è trovato ad essere un martire della libertà. E invece, e invece. Sarebbe bastato dire che il professore, l'allievo di Norberto Bobbio, si è abbassato al livello del generale Roberto Vannacci. Incredibile ma vero. 


Gabriele Masiero
La Nazione Pisa, 8 novembre 2008 

"‘Russofobia’, quel dibattito è pura disinformazione"

"Dietro il presunto ‘dibattito culturale’ si cela una chiara operazione di disinformazione, volta a legittimare la propaganda del Cremlino e...

"Dietro il presunto ‘dibattito culturale’ si cela una chiara operazione di disinformazione, volta a legittimare la propaganda del Cremlino e a screditare chi difende la libertà e la sovranità dell’Ucraina aggredita". Così Azione, partito Liberaldemocratico, Pri e +Europa condannano "Russofobia, una storia di odio", in programma all’Hotel Repubblica Marinara alle 16.30 del 14 novembre promosso dai Team Vannacci di San Giuliano Terme e Pisa con la partecipazione di Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi, entrambi, per le formazioni politiche centriste, "soggetti noti per la diffusione di narrazioni filorusse: la guerra di Vladimir Putin è un atto di violenza e sopraffazione che ha violato ogni principio del diritto internazionale e continua a causare migliaia di vittime civili, quindi parlare oggi di russofobia come di un presunto pregiudizio contro la Russia significa capovolgere la realtà, perché non esiste la russofobia, ma solo la condanna di un’aggressione brutale ai danni di uno stato libero e sovrano e di una dittatura che opprime il proprio popolo e minaccia l’Europa".

Inoltre, secondo Azione, Liberaldemocratici, Pri e +Europa, "Lucidi e Lorusso, sono stati più volte descritti da fonti giornalistiche come propagandisti o amplificatori delle posizioni del Cremlino ed è grave che trovino spazio pubblico in una città universitaria e libera come Pisa: cosa ha da dire la Lega Toscana su questi Team Vannacci che organizzano eventi in nome di una presunta battaglia culturale filorussa? Agiscono a nome del partito, o la Lega non è più in grado di controllare le iniziative del suo vicesegretario? È necessario che la Lega chiarisca se condivide queste posizioni o se intende prendere le distanze da chi, all’interno del proprio campo, diffonde messaggi contrari all’Europa e alla libertà dei popoli".

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-de_russophobia/45289_61180/
https://x.com/AndreaLucidi/status/1961679553656434873

Nessun commento:

Posta un commento