venerdì 25 aprile 2025

Il punto di vista

La bocca della verità 


Franca D'Agostini  Maurizio Ferrera
La verità al potere
Einaudi, Torino 2019

A lungo si è pensato alla verità come a a una nozione dogmatica, generatrice di conflitti irriducibili, ma ciò che genera conflitto non è la verità, bensì la tendenza a ritenere vero ciò che non lo è affatto, o a spacciare per verità le proprie opinioni.

Myriam Ines Giangiacomo, La verità come ricerca, bottegafilosofica.net 

Se accettiamo che la verità sia un processo interpretativo e contestuale, diventa cruciale adottare un atteggiamento di umiltà e apertura nei confronti delle diverse prospettive.

Dobbiamo riconoscere che le nostre convinzioni e i nostri pregiudizi possono influenzare la nostra interpretazione e che esiste una pluralità di interpretazioni legittime.

Questo richiede un'etica del dialogo e del rispetto reciproco, in cui siamo disposti ad ascoltare e a considerare le opinioni altrui, anche quando differiscono dalle nostre.

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se la verità è una, come fa la narrazione storica a essere molteplice?

ChatGPT ha detto:

Domanda bellissima e profondamente filosofica. Provo a risponderti in modo semplice ma profondo.

La verità, intesa come ciò che è realmente accaduto, può essere una sola — i fatti, nella loro nuda essenza, sono unici. Ma la narrazione storica non è la verità in sé: è l’interpretazione di quei fatti. E qui entrano in gioco molti fattori:

1. Il punto di vista

Ogni narrazione nasce da un’osservazione soggettiva. Chi racconta la storia ha una posizione nel tempo, nello spazio e nella società. Un evento visto da un contadino, da un generale, da una vittima o da un vincitore è lo stesso evento… ma con occhi diversi.

2. Le fonti

La storia si costruisce sui documenti, sulle testimonianze, sulle tracce lasciate. Ma:

  • Alcune fonti si perdono.

  • Altre sono incomplete.

  • Altre ancora sono volutamente manipolate.

Il lavoro dello storico è selezionare e interpretare, e ogni scelta implica una narrazione diversa.

3. Il contesto e il presente

Ogni epoca rilegge il passato in base alle proprie domande. Un fatto del passato può assumere significati diversi nel tempo, perché il presente interroga il passato con occhi nuovi.

4. Il linguaggio

Raccontare significa dare forma. E ogni lingua, ogni stile, ogni scelta narrativa crea una versione della realtà. Anche dire “invasione” o “esplorazione” cambia completamente la cornice.


Quindi, la verità è una, ma noi la conosciamo solo attraverso narrazioni, e queste sono inevitabilmente molteplici, imperfette, parziali.


Giovanni Carpinelli 

La storia non è il resoconto notarile, piatto e impersonale, di ciò che è accaduto. E neppure è la trascrizione dei fatti così come ci vengono restituiti dai documenti e dalle testimonianze: può essere se mai presentata come la ricostruzione di ciò che riteniamo possa essere accaduto in base alla conoscenza, alla lettura e all'interrogazione delle fonti, al nostro punto di vista e ai nostri valori di riferimento. 

https://machiave.blogspot.com/2025/04/canfora-oracolo-improbabile.html


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