giovedì 9 gennaio 2025

L'Europa contro Trump

 



Viviana Mazza, Parigi e Berlino contro Trump: confini inviolabili
Corriere della Sera, 9 gennaio 2025


Groenlandia, Parigi e Berlino contro Trump: «I confini sono inviolabili». Dura la replica dei leader alle mire espansionistiche del presidente eletto: «Contro l’imperialismo l’Europa si deve svegliare».

Dopo aver auspicato che il Canada diventi uno Stato americano, Donald Trump — che il 20 gennaio si insedierà alla Casa Bianca — ha condiviso sul suo social «Truth» una mappa in cui il Paese fa parte degli Stati Uniti e l’intero Nord America è colorato a stelle e strisce. La mappa è accompagnata da un messaggio: «Oh Canada!»

Elon Musk invece ha attaccato su X Justin Trudeau, premier dimissionario che aveva dichiarato che non c’è la minima possibilità che il Canada diventi parte degli Stati Uniti. «Girl (ragazza), non sei più la governatrice del Canada, quindi ciò che dici non ha importanza», ha scritto Musk. Mentre nei confronti del Canada Trump ha detto di voler usare la «forza economica», nei confronti di Panama e della Groenlandia non ha voluto escludere la forza militare. La Groenlandia «è un territorio dell’Unione europea. Evidentemente è fuori questione che l’Ue lasci che un altro Paese del mondo, qualunque esso sia, attacchi i suoi confini sovrani», ha tuonato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot.

Barrot non pensa che gli Usa invaderanno il territorio autonomo della Danimarca ma ritiene che «occorra prima di tutto svegliarsi, rafforzarsi in un mondo vinto dalla legge del più forte, in ambito militare e della competitività». La portavoce del governo ha definito tali minacce «una forma di imperialismo», per questo «dobbiamo, insieme ai nostri partner europei... proteggerci, riarmarci». Sul tema è intervenuto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha riferito dello stupore da parte dei leader europei con cui ha parlato, da cui «è emersa chiaramente una certa mancanza di comprensione riguardo alle attuali dichiarazioni degli Stati Uniti».

«Il principio di inviolabilità dei confini si applica ad ogni Paese, che sia a est o a ovest rispetto a noi», ha sottolineato Scholz, aggiungendo che la Russia l’ha violato nella guerra in Ucraina. Il cancelliere ha detto anche che i Paesi della Nato rafforzeranno le capacità difensive in coordinamento reciproco. Il giorno prima in conferenza stampa Trump ha dichiarato che dovranno aumentare la spesa per la Difesa al 5% del Pil, ben di più dell’attuale obiettivo del 2%.

Il segretario di Stato uscente, Antony Blinken, ha provato a ridimensionare le uscite di Trump. «L’idea espressa sulla Groenlandia non è ovviamente buona, ma forse, cosa ancora più importante, è ovvio che non accadrà, quindi probabilmente non dovremmo perdere molto tempo a parlarne», ha detto, mentre la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha ironizzato sulla proposta di Trump di rinominare il Golfo del Messico «Golfo d’America», suggerendo invece che gli Stati Uniti debbano essere chiamati «America messicana». Sheinbaum ha detto che il nome attuale del Golfo del Messico è «riconosciuto a livello internazionale» e risale all’inizio del Sedicesimo secolo, antecedente quindi anche all’esistenza degli Stati Uniti come Paese sovrano.

Inoltre ha mostrato una mappa ricordando che la Costituzione di Apatzingán, la prima della storia del Messico e risalente al 1814, alludeva all’america messicana, un possibile nome alternativo per gli Stati Uniti: «Suona bene, non è vero?». Nonostante tutto, ha aggiunto di aspettarsi che i due Paesi avranno buoni rapporti: «Il presidente Trump ha il suo modo di comunicare».

Intanto sull’immigrazione illegale, uno dei temi che hanno portato alla vittoria elettorale di Trump, anche il partito democratico è diventato più duro al Congresso. La prima legge approvata dalla Camera, dove i repubblicani sono la maggioranza, ha avuto anche l’ok di 48 deputati democratici .

Il Laken Riley Act prende il nome da una studentessa di infermieristica della Georgia assassinata da un immigrato illegale l’anno scorso. Già tre senatori democratici, tra cui John Fetterman della Pennsylvania. hanno detto che la voteranno.

Trump nel frattempo fa ricorso alla Corte suprema per cercare di evitare la sentenza del giudice di New York, Juan Merchan, prevista domani nel caso Stormy Daniels: è già stato condannato dai giurati, ma i suoi avvocati sostengono che la sentenza finale del giudice avrebbe intollerabili effetti collaterali sull’istituzione della presidenza, anche se Merchan ha escluso pene detentive e multe.

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