Andrea Malaguti, Meloni-Musk. Parigi vale ancora una messa?
La Stampa, 12 gennaio 2025
Problema. Ci si può fidare? Meloni si fida. Crosetto anche. Nel dubbio, ho fatto una breve telefonata all'amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani. L'ho trovato in macchina, di ritorno da Thales, dove era andato ad occuparsi di aerospazio, business che entro il 2030 muoverà all'incirca mille miliardi e che è meglio non lasciarsi scippare. Cingolani, uomo con idee chiare e pensieri rapidi (in questo piacerebbe a Musk), non ha e non può avere una posizione politica rispetto a scelte consegnate al governo. Ma due considerazioni, che sintetizzo malamente, le fa. Le anticipo con una piccola agenda. Ci sono molte società, provider, che controllano satelliti (anche se nessuna a livello di Starlink). Questi provider gestiscono delle «costellazioni» che vendono «banda», che sarebbe il corrispondente celeste delle frequenze televisive. Chi compra «banda» accede al satellite e cripta un segnale di cui è l'unico titolare. Dunque – salvo hacker e criminali – se anche noi comprassimo satelliti da Starlink, investendo circa 1,5 miliardi, Musk non sarebbe in grado di accedere ai nostri dati. Mentre noi utilizzeremmo la banda per migliorare i collegamenti internet, mappare le ambasciate e mille altre cose. La Difesa? Si muove già oggi in autonomia, attraverso propri satelliti. E qui arriviamo alle considerazioni. La prima: «Se ci fosse un accordo in essere noi di Leonardo lo sapremmo. In questo momento un accordo non c'è. I satelliti però sono necessari. Da qualcuno li devi comprare. Musk li ha. L'Europa è indietro a causa di procedure complesse». Ovvero: abbiamo le capacità, tanto più in Italia, ma investiamo pochi soldi e siamo soffocati dalla burocrazia. La seconda: «L'Europa si deve muovere compatta e in tempo reale. Il senso di urgenza sta crescendo esponenzialmente. L'alternativa è dire: non ho le mie costellazioni e rinuncio alla sfida». Dunque, per quello che riguarda i satelliti una strada esiste: usiamo pro tempore quelli di Musk, prepariamo le nostre costellazioni e poi ognuno per la sua strada. Questo in teoria. Ma, in pratica, che cosa farà Meloni? Fino a che punto spingerà il compromesso? Fino a che punto si consegnerà? Da quale parte del tavolo ci farà sedere se non sarà più possibile stare su entrambe? Siamo sulla soglia di un ennesimo, eppure inedito, matrimonio nella cattedrale americana, l'organo sta suonando l'inno nunziale, ma a questa messa ha davvero senso partecipare per dire sì? —
Nessun commento:
Posta un commento