lunedì 13 gennaio 2025

Cecilia Sala: il baratto


Mario Del Pero
, Trump e il sì al baratto, da Starlink alla Cina, giallo sulle contropartite, Domani, 13 gennaio 2025

Pochi avrebbero immaginato una risoluzione così rapida della crisi innescata dall’arresto di Mohammad Abedini e, quello contestuale, di Cecilia Sala a Teheran. Il governo italiano sembrava trovarsi in un vicolo cieco, stretto tra gli obblighi imposti dall’alleanza con gli Stati Uniti e la loro richiesta di estradizione di Abedini, e quelli imposti dalla necessità di fare tutto il possibile per giungere alla veloce liberazione di una propria cittadina ingiustamente detenuta. E invece la vicenda si è conclusa fortunatamente in poco tempo con quello che appare essere a tutti gli effetti un baratto dal quale paiono per il momento uscire vincitori Italia e Iran.

I termini di questo baratto e, soprattutto, i fattori che lo hanno permesso sono oggi impossibili da definire. Alcune cose le scopriremo probabilmente nelle settimane e nei mesi prossimi. Altre, se ci va bene e le fonti sono state prodotte e conservate (cosa di cui è lecito dubitare, ahimè), ce le diranno gli archivi tra qualche decennio. Gli elementi di cui disponiamo ci permettono per il momento di avanzare al massimo delle ipotesi. Sulla base delle quali possiamo provare a delineare tre scenari, che non si escludono necessariamente e possono anzi intrecciarsi tra loro.

L’INIZIATIVA  AUTONOMA

Il primo è quello di una iniziativa autonoma del governo italiano. Che forse aveva accondisceso con troppa leggerezza alla richiesta statunitense di arrestare Abedini, senza comprenderne appieno le possibili conseguenze. E che si è poi attivato per trovare una soluzione.

Magari sfruttando l’interregno della transizione presidenziale statunitense, con un’amministrazione in uscita ancora in carica, ma oggettivamente indebolita, e una che deve assumere le proprie funzioni. Una ipotesi non peregrina o irrealistica, questa, perché la storia delle relazioni tra gli Usa e i loro alleati minori è stata spesso segnata dalla capacità dei secondi di sottrarsi ai vincoli imposti dall’alleanza e di sfidare Washington, soprattutto su questioni e dossier non vitali per il primo. E nella quale nello scacchiere mediorientale l’Italia è riuscita spesso a sfruttare la sua capacità di preservare buoni rapporti e dialogare con gran parte degli attori dell’area, Iran incluso.

Via libera americano 

Il secondo scenario è invece quello in cui gli Usa hanno dato sostanzialmente il via libera all’Italia, autorizzando il baratto. Lo possono aver fatto per una pluralità di ragioni, che vanno dalla volontà di non indebolire un alleato importante e leale – pensiamo solo alla fedeltà atlantica dimostrata da Meloni e al capitale politico che ha speso sulla questione del sostegno all’Ucraina – alla consapevolezza che magari Abedini fosse un pesce piccolo che non valeva il costo di una protratta crisi diplomatica.

O, nel caso di Trump che una qualche voce in capitolo probabilmente l’ha avuta, lo possono avere fatto dietro l’impegno a future contropartite, soprattutto rispetto alle tante pressioni che arriveranno all’Europa dopo il 20 maggio, dalla richiesta di contribuire fattivamente a disaccoppiare le proprie economie da quella cinese a quella di abbandonare progetti di regolamentazione delle attività di grandi corporation statunitensi nel Vecchio Continente sino alle controverse aperture a Musk e al suo Starlink.

Dialogo Iran-Usa

Il terzo e ultimo scenario riduce il peso specifico dell’Italia e rimanda all’ipotesi che decisivo possa essere stato invece un qualche dialogo tra Iran e Stati Uniti. Dialogo che sappiamo esservi stato in questo quasi anno e mezzo di guerra in Medio Oriente, come del resto durante tutto il periodo dell’amministrazione Biden. E nel quale la vicenda Abedini-Sala rappresenterebbe solo uno dei tanti tasselli di un mosaico assai più complesso, fluido e parziale, rispetto al quale pesano le dinamiche interne al regime iraniano, il lascito di Biden al suo successore e i progetti di quest’ultimo in Medio Oriente.

Nessun commento:

Posta un commento