Francesco Peloso, Domani, 21 gennaio 2025
Il cardinale Matteo Zuppi ha dato la sua benedizione e quella dei vescovi italiani al ritorno dei cattolici sulla scena politica del paese. Quali forme prenderà questa partecipazione attiva è presto per dirlo. Gli animatori che negli ultimi giorni hanno dibattuto in due diversi convegni della necessità - soprattutto nel centro sinistra, da Romano Prodi a Paolo Gentiloni e Ernesto Maria Ruffini - di riportare in auge una cultura centrista e moderata ripetono che «non sarà un partito».
La moderazione non è per forza virtù: ciò che conta sono i contenuti. Così il presidente della Cei, ha affermato durante la sua relazione introduttiva al consiglio episcopale permanente: «Mi piacerebbe che il Giubileo ci spronasse a fare programmi creativi e stabili per quanti vivono difficoltà, anche in collaborazione con quanti condividono la nostra stessa sensibilità».
Franco Monaco, Domani, 21 gennaio 2025
... A mio avviso, a Milano e a Orvieto si sono espresse sensibilità, visioni, culture politiche diverse e persino lontane su tutte le principali issues: politica estera (non senza implicazioni su pace e guerra), politica economico-sociale, politica costituzionale e postura rispetto alle riforme del governo, concezione del partito e della sua leadership. La prima di ispirazione popolare e cattolico-democratica, la seconda liberale, entrambe coessenziali allo statuto ideale del Pd ma, insisto, assai diverse.
... In breve, sono convinto che sarebbe ingeneroso leggere le menzionate iniziative come mera lotta di potere tra cordate, ma se, come dichiarato, si vuole fare convinti i maliziosi critici che così non è e che davvero si vuole discutere, dentro e fuori del Pd, si devono mettere a tema le questioni che contano e le differenze al riguardo.
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