giovedì 23 gennaio 2025

Giobbe il lamentoso



Adrien C
andiard, Come Giacobbe, Avvenire, 23 gennaio 2023 

Per incoraggiarci alla perseveranza, che per lui è il segreto della felicità, Giacomo può contare su una figura biblica, quella di Giobbe: «Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione» (Gc 5,11). Ricorderemo che Giobbe, uomo ricco e padre di molti figli, aveva perso ogni cosa come esito di una strana scommessa tra Dio e il diavolo per metterlo alla prova, come si racconta nel libro di Giobbe. Giacomo ci ricorda che alla fine del libro, avendo rifiutato di maledire Dio, Giobbe ritrova la sua prosperità iniziale. Nelle prove della vita dovremmo dunque stare ad aspettare, senza dire nulla, che passi anche questa? Non è per niente così che Giobbe si è comportato. Nel libro che porta il suo nome, quest’uomo, così pio e scrupoloso quando si trovava nell’abbondanza, passa la maggior parte del suo tempo, adesso che conosce la disgrazia, a lamentarsi di Dio. Questo rimprovero continuo non sembra infastidire Dio, che alla fine del libro dirà che Giobbe ha parlato bene di Lui (Gb 42,8). Il fatto è che, nell’esperienza della prova, lungi dal fare sfoggio di una perseveranza fredda e distaccata, Giobbe è invece passato da una religione formale, fatta di riti e di formule, a una relazione con il Dio vivente franca e appassionata.

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