Luca Castelli, La Belle Epoque al Vittoria: Madame Steinheil
Corriere Torino, 27 gennaio 2025
Si dice spesso che Torino sia una piccola Parigi. Domani sera lo sarà ancora un po’ di più, soprattutto dalle parti del teatro Vittoria (in via Antonio Gramsci 4), come promette fin dal sottotitolo lo spettacolo «Madame S. - Una storia molto parigina».
Inserito nel palinsesto di «Discovery», la serie di appuntamenti in cui l’unione Musicale esplora formati e repertori diversi da quelli tradizionali della classica, con l’obiettivo — parole del direttore artistico Antonio Valentino — di «spingere il nostro pubblico oltre ai suoi confini», lo spettacolo è un racconto per voce (dell’attrice Olivia Manescalchi) e pianoforte (Achille Lampo) di uno dei personaggi più intriganti e controversi della Parigi della Belle Époque: Marguerite Steinheil, l’animatrice mondana che divenne famosa prima per il salotto letterario in cui ospitava intellettuali e artisti del calibro di Emile Zola, Charles Gounod e Jules Massenet, poi per le relazioni amorose che la legarono a politici, imprenditori, nobili, regnanti.
Una in particolare — quella con il presidente della repubblica francese Félix Faure — le portò straordinaria popolarità ma anche il nomignolo non proprio gentile con cui è oggi spesso ricordata («pompa funebre»). La ragione è quanto accadde il pomeriggio del 16 febbraio del 1899, quando la donna si trovava all’Eliseo, nella stanza che Faure utilizzava per gli incontri con le sue amanti, nel momento in cui il presidente fu colto dall’ictus che ne causò la morte (vuole la leggenda, durante un atto di sesso orale). Nove anni dopo, Marguerite Steinheil fu protagonista di un altro scandalo, dai contorni ancora più truci: accusata del duplice omicidio di sua madre e suo marito, il pittore Adolphe Steinheil, fu arrestata e incarcerata nella prigione di Saint Lazare. Assolta, si trasferì in Gran Bretagna, dove morì nel 1954 a 85 anni.
Basato su un testo del musicologo Corrado Rollin, «Madame S.» è un monologo brillante che per una sera proietterà il pubblico nella Parigi a cavallo tra XIX e XX secolo, avvolgendo le parole della protagonista nelle musiche che all’epoca si ascoltavano nel suo salotto, tra brani di Gounod («Marche funèbre d’une marionnette») e Saint-Saëns («Étude en forme de valse op. 52 n. 6»), Satie («Je te veux») e Massenet («Papillons noirs» e «Papillons blancs»). Ci sarà anche Fauré, con l’accento finale sulla e: non il quasi omonimo presidente dongiovanni Félix, ma il compositore Gabriel, di cui si ascolterà «Romance sans paroles op. 17 n. 3». Aperitivo alle 19.30, inizio del concerto alle 20, biglietti a 15/10 euro.
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