lunedì 24 marzo 2025

La pace lontana




Nathalie Tocci, La tregua impossibile fondata sul business
La Stampa, 24 marzo 2025

Ho guardato con attenzione i 90 minuti dell’intervista di Tucker Carlson, ex giornalista di Fox News vicinissimo al presidente Usa Donald Trump (così come al suo omologo russo Vladimir Putin), a Steve Witkoff, ex immobiliarista trasformato in inviato speciale di Trump in Medio Oriente e in Russia.

... l’intervista rende plasticamente evidente perché questa “pace” sia così lontana nella realtà della guerra in Ucraina o di quanto sta accadendo in Medio Oriente.

Witkoff, e quindi il suo capo, è incondizionatamente schierato a favore delle parti che hanno un interesse manifesto a proseguire la guerra, ossia Benjamin Netanyahu a Gaza (ma anche in Cisgiordania) e Vladimir Putin in Ucraina.

Witkoff e Carlson sorvolano sul fatto che l’offensiva israeliana su Gaza abbia raggiunto nuovi picchi di distruzione. Dopo essersi rifiutato di attuare la seconda fase del cessate il fuoco concluso a gennaio, Netanyahu, con il disco verde di Trump, ha dato il via a una nuova operazione che in pochi giorni ha ucciso circa 500 palestinesi (oltre cento di loro bambini). Israele è tornata all’offensiva anche in Libano e in Siria, alcune zone dei quali continua a occupare.

Nel mondo fantastico di Witkoff tutto questo o non esiste o è solo un dettaglio nella marcia inesorabile verso la “pace” che egli crede Netanyahu voglia. Ancora più lusinghiere le parole di Witkoff nei confronti di Putin, tra gli assensi e incoraggiamenti di Carlson, che l’anno scorso aveva ossequiosamente intervistato il presidente russo a Mosca, il primo occidentale a farlo dal 2022. Secondo Witkoff (ovvero Trump), Putin è un grande leader che vuole la pace.

Anche qui, irrilevanti sembrano gli attacchi incessanti russi alle infrastrutture energetiche e civili ucraine, in barba al cessate il fuoco di trenta giorni voluto da Trump e teoricamente accettato da Putin. Tutto questo non esiste, la “pace” è a quanto pare alle porte.

L’ultimo aspetto che mi ha colpito dell’intervista è la grande assenza dell’Europa, a cui non sono stati dedicati che isolati accenni. Agli occhi di Witkoff (ossia quelli di Trump), così come quelli di Putin, l’Europa è morente e irrilevante.

Gli sforzi dei Paesi “volenterosi” che puntano a formare una coalizione a sostegno dell’Ucraina sono derisi, e le minacce della Russia al continente liquidate come ridicole. Alla luce di quanto sopra, questo basta per capire che per chi ha a cuore la democrazia e la pace, quella vera, gli sforzi di quell’Europa dei “volenterosi” vanno invece nel senso giusto.


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