martedì 25 marzo 2025

Ragazze e ragazzi al voto




Paolo DecrestinaRagazzi a destra, ragazze a sinistra. Il voto polarizzato dei giovani
Corriere della Sera, 25 marzo 2025

MILANO Radicali, mobili. Divisi. La politica spinge i giovani verso gli estremi. E li separa: le ragazze a sinistra, i ragazzi a destra. Le ragazze «progressiste», i ragazzi «contro». Una polarizzazione di genere fotografata in tutte le recenti elezioni nazionali, dagli Stati Uniti alla Germania, e che trova conferma anche tra i ragazzi italiani. Fratelli d’Italia: 15% tra i giovani uomini, 4,2% tra le giovani donne. Pd: 11% tra le ragazze, 8,4% tra i ragazzi. Sono solo alcuni dei dati raccolti da uno studio dell’osservatorio Monitoring Democracry del dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’università Bocconi. Schieramento per schieramento, partito per partito, il solco di genere scavato dalla politica tra gli elettori dai 18 ai 29 anni trova sempre più conferme. E così, tra i giovani Forza Italia raccoglie il 5,1%, tra le giovani l’1,4%.

Situazione ribaltata se torniamo dall’altra parte dello schieramento, con addirittura il 18% tra le ragazze raggiunto dal M5S, a fronte del 5,1% tra i ragazzi. Più equilibrio, invece, per quanto riguarda la Lega (con uomini e donne al 3%) e Alleanza verdi sinistra (con una leggera prevalenza delle donne, 4% contro il 3%). Gli altri partiti più centristi (Azione, Italia viva e +Europa) sono invece di nuovo più popolari tra gli uomini (10,7% contro l’8,7% delle donne).

Più in generale, i dati raccolti dall’osservatorio della Bocconi rivelano come i giovani uomini che si «autocollocano» nel centrodestra siano il 34%, mentre quelli che si vedono nel centrosinistra il 35%. Dati completamente diversi se passiamo alle giovani donne: quelle che si «autocollocano» nel centrosinistra sono il 41% e solo l’11% quelle che si vedono nel centrodestra. Quanto al centro, i ragazzi si fermano al 5% e le donne al 14%.

«I dati sulle intenzioni di voto in Italia confermano una tendenza che si osserva in molti paesi Europei e negli Stati Uniti — spiega Vincenzo Galasso, direttore del dipartimento di Scienze sociali e politiche della Bocconi —. Colpa dell’enfasi attribuita dalle élite liberali al politically correct? Forse, ma la polarizzazione politica sembra interessare solo i giovanissimi, non trentenni e quarantenni. Mentre un certo fastidio per il politically correct è presente in tutte le generazioni. Vedremo presto se la nuova era trumpiana contribuirà ad ampliare la polarizzazione o se i suoi eccessi riporteranno i giovani su posizioni più moderate».

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