lunedì 15 dicembre 2025

Il fruttivendolo arabo

 

Greta Privitera
Ahmed, eroe a mani nude

Corriere della Sera, 15 dicembre 2025

Sbuca dal nulla, Ahmed el Ahmed. Da un parcheggio trasformato in avamposto per mirare con più precisione ai bersagli in riva al mare, l’oceano Pacifico. Sono dieci minuti che due terroristi — un padre e un figlio — sparano indisturbati a uomini, donne e bambini ebrei radunati a Bondi Beach, la spiaggia più famosa di Sydney, in Australia, per la festa religiosa di Hanukkah, la festa delle luci. Ahmed passa di lì per caso. Invece di scappare, di nascondersi o di impugnare il cellulare e filmare la mattanza, sceglie di intervenire.

Si avvicina con cautela alle macchine, sgattaiola tra due vetture parcheggiate e con straordinario coraggio si scaglia alle spalle di un terrorista. Gli strappa il fucile dalle mani, lo fa cadere a terra e gli punta l’arma contro. Ahmed non spara. Appoggia il fucile a un albero mentre l’assassino fatica a rialzarsi e barcollando raggiunge l’altro attentatore — il padre — che si trova su un ponticello a pochi metri. Il video si ferma.

Il resto viene raccontato: il secondo terrorista spara ad Ahmed due volte e lo colpisce alla mano e al braccio. In una foto, lo vediamo a terra, la maglietta bianca intrisa di sangue e l’espressione serena, nonostante abbia appena rischiato la vita. Tra le braccia di un altro passante, attende i soccorsi.

«È la scena più incredibile che abbia mai visto — commenta Chris Minns, primo ministro dello Stato del Nuovo Galles del Sud. Un uomo che si avvicina a un uomo armato che aveva sparato contro la comunità e, da solo, lo disarma, mettendo a rischio la propria vita per salvare quella di innumerevoli altre persone. È un vero eroe e non ho alcun dubbio che, grazie al suo coraggio, questa sera ci siano moltissime persone ancora vive».

L’identità non è resa subito nota. Ma il video della «scena più incredibile» viene condiviso centinaia di volte trasformando l’atto di un «eroe per caso» nell’unica storia che dà speranza a una comunità e a una nazione sconvolte all’improvviso dalla violenza antisemita.

Passa qualche ora e si scopre che l’uomo coraggioso è Ahmed el Ahmed. Ha 43 anni, è padre di due bambini ed è il proprietario di un negozio di frutta e verdura nel sobborgo di Sutherland, a 26 chilometri da Sydney. Ma soprattutto si scopre che Ahmed è arabo e, scrivono alcuni giornali australiani, musulmano. Musulmano come i due terroristi, uno ferito gravemente e l’altro ucciso dalla polizia. Da questo momento, parte la «guerra all’appropriazione dell’eroe». Benjamin Netanyahu si congratula per «l’eroismo ebraico al suo livello più alto. Ho visto un video di un ebreo che si avventava su uno degli assassini». Sui social, qualcuno fa girare la notizia che si tratta di un cristiano maronita, altri scrivono che l’uomo di Bondi Beach non si chiamerebbe Ahmed ma Edward Crabtree, ingegnere informatico, con tanto di intervista dal letto di ospedale. Contemporaneamente, gira la smentita: quel sito è stato creato dall’ai e fa disinformazione.

Dall’ospedale

Il cugino: «Lui non ha esperienza con le armi È stato operato, spero che si riprenda presto»

L’unica, vera, intervista rilasciata è quella del cugino di Ahmed, Mustafa: «Ahmed è stato operato, ma i medici hanno assicurato che si riprenderà presto». Mustafa spiega che il cugino non ha alcuna esperienza con le armi: «È un eroe, speriamo che presto stia bene».

Ed «eroe» è come viene chiamato sui social. «Grazie ad Ahmed, in questa giornata di terrore c’è un po’ di luce», commenta un utente. «Dobbiamo essergli grati per aver protetto le famiglie che festeggiavano Hanukkah», scrive un altro. C’è chi condivide le foto del suo negozio e suggerisce ai cittadini dell’area di Sydney di diventare clienti «della persona più eroica della nazione».

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