Massimo Bucciantini
Se Aldo Cazzullo inciampa sul monumento a Giordano Bruno
Domani, 4 dicembre 2025
Aldo Cazzullo è bravo. È uno dei giornalisti-storici che preferisco. Sia quando scrive, sia quando va in televisione. E in tv è imbattibile. Seguo Una giornata particolare fin dalla prima stagione: dalla marcia su Roma all’omicidio di Pasolini, dalle cinque giornate di Milano alla battaglia di Caporetto alla stesura del testamento di Leonardo da Vinci.
Un format impeccabile. Vedute aeree mozzafiato, musica ben dosata e ben scelta, fotografia tecnicamente perfetta, scenografia accuratissima. Insomma, un bel modo di fare divulgazione in tv. Ogni puntata è teatro, con il ritmo che si fa sempre più incalzante a tal punto che l’immedesimazione del telespettatore finisce per essere pressoché totale. E il protagonista assoluto è lui, talmente convincente che ti viene spontaneo prendere per oro colato il suo racconto.
Anche mercoledì scorso. Stavolta il giorno prescelto è stato il 17 febbraio 1600, la vita avventurosa e piena di mistero di Giordano Bruno: Roma, Campo dei Fiori, il rogo, e poi, quasi tre secoli dopo, la storia di quella piazza e di quella statua, monumento «infame» o monumento «anticlericale», simbolo supremo della libertà o della peggiore delle maledizioni.
Ma anche ai migliori capita di scivolare, anzi di scivolare due volte nel giro di pochi giorni. Del lancio della trasmissione si occupa Corrado Augias. Lunedì, intervistato a La torre di Babele, Cazzullo anticipa i contenuti della puntata. A un certo punto, parlando del monumento, dice: «Una prima statua a Giordano Bruno fu eretta nella Repubblica romana, nel 1849, e fu una statua […] che il papa abbatté». Mercoledì, in Una giornata particolare, Cazzullo si ripete quasi alla lettera. Cito: «Una prima statua di Giordano Bruno fu eretta al tempo della Repubblica romana, nel 1849, ma quando papa Pio IX tornò a Roma la fece subito abbattere».
L’errore
È una falsa notizia. Non esistono fonti che lo attestino. Fino a prova contraria. Durante la Repubblica romana non venne eretta nessuna statua al filosofo, e dunque nessuno la distrusse. Le parole di Cazzullo sono un calco di una bufala presente nella voce Monumento a Giordano Bruno di Wikipedia: «Una prima statua in memoria di Giordano Bruno fu eretta nel 1849 durante il breve intervallo della Repubblica Romana […] ma fu poi distrutta per volontà di papa Pio IX». In nota si rinvia al sito lsdmagazine.com e al libro di Enrico Riparelli, Eresie cristiane antiche e moderne (Giunti 2006, p. 93), ma in nessuno dei due casi figurano ulteriori riferimenti bibliografici.
La falsa notizia viene poi ribadita tale e quale – senza citare fonti archivistiche e senza che venga mai indicato il luogo in cui il monumento venne eretto né quando venne abbattuto – in numerosi siti anticlericali e massonici, in blog, in commenti social e pagine web di dubbio valore scientifico.
A Roma, la prima memoria pubblica del Nolano è il busto che nel 1871 venne collocato lungo la passeggiata del Pincio. Poi si dovette attendere il 1889 per porre la prima pietra del monumento in Campo dei Fiori, al termine di una battaglia politica violentissima che durò ben tredici anni e che vide in prima fila il movimento studentesco romano.
Tutto qui. Ma è un dettaglio non di poco conto, dato che si fa riferimento a una vicenda rilevante come quella della Repubblica romana.
Nessuno è immune da errori o da prendere cantonate. Ma poiché ogni puntata di Una giornata particolare è seguita da oltre un milione di telespettatori forse vale la pena fare questa segnalazione.
*Massimo Bucciantini è autore di Campo dei Fiori. Storia di un monumento maledetto (Einaudi) e ha appena pubblicato Alla conquista di Galileo. Da Napoleone a Giovanni Paolo II. Storia di una contesa (Laterza).

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