Il presidente Emmanuel Macron ha parlato stasera ai francesi. Ha detto alcune cose, mentre non è stato chiaro su un punto di primaria importanza. Vediamo le affermazioni significative: a)non ho l'intenzione di dimettermi lungo il percorso, sono deciso a portare a termine il mio mandato; ha delineato un'area di governo chiamando in causa i partiti disposti a un compromesso maggioritario dai macroniani ai socialisti. Per il resto ha mostrato di guardare a "un governo di interesse generale". Espressione quanto mai vaga e vuota. Nessun accenno è stato fatto ai termini eventuali del compromesso. A quanto pare, per il presidente della Repubblica francese, il problema da risolvere è costituito dall'allargamento del consenso alle politiche da lui stesso promosse. In tal senso, la forza chiamata a dare il suo contributo al mantenimento degli equilibri parlamentari è costituita dal partito socialista. Ed ecco il punto oscuro: non si capisce perché un partito di sinistra (sia pure moderata) dovrebbe mettersi al servizio di scelte impopolari, respinte dall'elettorato. Macron e i suoi hanno perso le elezioni per questo. Hanno evitato la catastrofe grazie all'alleanza con la sinistra (tutta la sinistra). E ora vorrebbero stabilire chi è degno di sedere al tavolo delle trattative e chi no. Dopo che essi stessi hanno dato vita a una alleanza di fatto con il Rassemblement national di Marine Le Pen. E non dicono quali concessioni sono disposti a fare. Con premesse del genere, la ripetizione del fallimento sperimentato da Barnier è scontata. Altra cosa sarebbe l'apertura di una vera trattativa senza ultimatum e senza esclusioni preventive. Questo è il nodo non sciolto dopo le dimissioni di Barnier. Sarà in grado di scioglierlo il primo ministro che "nei prossimi giorni" dovrebbe ricevere l'incarico di formare un nuovo governo? Staremo a vedere.
ll presidente francese Emmanuel Macron ha escluso di dimettersi: "Onorerò il
mandato al quale mi hanno eletto i francesi fino all'ultimo giorno", ha detto nell'intervento in tv ai francesi dopo la sfiducia al governo Barnier.
La responsabilità della caduta del governo Barnier e della mancata manovra "non è mia, ma del parlamento".
"Sono stato eletto democraticamente per un mandato di 5 anni e resterò fino alla fine", ha detto Macron.
Macron, ha annunciato in tv che "una legge speciale sarà presentata entro metà dicembre in Parlamento, una legge temporanea che consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e della vita del paese". Macron ha aggiunto che tale legge speciale "applicherà per il 2025 le scelte del 2024" in tema di manovra finanziaria.
Macron ha annunciato anche che costituirà "un governo di interesse generale" dopo la caduta di quello di Michel Barnier. "Incaricherò nei prossimi giorni un primo ministro - ha detto in tv rivolto ai francesi - di formare un governo di interesse generale. Il premier dovrà fare consultazioni e formare un governo ristretto al vostro servizio", composto dall'insieme delle forze politiche disponibili a non sfiduciarlo.
Macron ha affermato che Michel Barnier "è stato sfiduciato perché l'estrema destra e l'estrema sinistra si sono unite". "Nonostante le concessioni fatte da Michel Barnier a tutti i gruppi parlamentari", secondo Macron, il governo "è stato sfiduciato perché estrema destra ed estrema sinistra si sono unite in un fronte antirepubblicano". E, diretto ai socialisti, ha aggiunto che "delle forze che governavano fino a ieri la Francia, hanno scelto di aiutarli". (ANSA)
Bruno Gravagnuolo, Il pasticcio francese di Macron
... Macron è stato ondivago, dalla pseudo autonomia da Euro-NATO, alle truppe in Ucraina, e poi alle smentite. Ormai non conta più ed è in scadenza pronto per esser cotto allo spiedo dal Fronte Nazionale. Triste fine di un ex socialista trasformista di centro apprendista stregone, che spaccò la sinistra e ottenne il contrario di ciò che sognava, ovvero la radicalità destra contro sinistra.
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