lunedì 2 dicembre 2024

Uno scrittore lontano e vicino



Paolo Nori
, Sanguina ancora. 
 L'incredibile vita di Fëdor M. Dostojevskij
Milano, Mondadori 2021

Tutto comincia con Delitto e castigo, un romanzo che Paolo Nori legge da ragazzo: è una iniziazione e, al contempo, un'avventura. La scoperta è a suo modo violenta: quel romanzo, pubblicato centododici anni prima, a tremila chilometri di distanza, apre una ferita che non smette di sanguinare. "Sanguino ancora. Perché?" si chiede Paolo Nori, e la sua è una risposta altrettanto sanguinosa, anzi è un romanzo che racconta di un uomo che non ha mai smesso di trovarsi tanto spaesato quanto spietatamente esposto al suo tempo.

Se da una parte Nori ricostruisce gli eventi capitali della vita di Fëdor M. Dostoevskij, dall'altra lascia emergere ciò che di sé, quasi fraternamente, Dostoevskij gli lascia raccontare. Perché di questa prossimità è fatta la convivenza con lo scrittore che più di ogni altro ci chiede di bruciare la distanza fra la nostra e la sua esperienza di esistere. Ingegnere senza vocazione, genio precoce della letteratura, nuovo Gogol', aspirante rivoluzionario, condannato a morte, confinato in Siberia, cittadino perplesso della "città più astratta e premeditata del globo terracqueo", giocatore incapace e disperato, marito innamorato, padre incredulo ("Abbiate dei figli! Non c'è al mondo felicità più grande", è lui che lo scrive), goffo, calvo, un po' gobbo, vecchio fin da quando è giovane, uomo malato, confuso, contraddittorio, disperato, ridicolo, così simile a noi. Quanto ci chiama, sembra chiedere Paolo Nori, quanto ci chiama a sentire la sua disarmante prossimità, il suo essere ferocemente solo, la sua smagliante unicità? Quanto ci chiama a riconoscere dove la sua ferita continua a sanguinare? (presentazione editoriale)

Florence Noiville

Non è né una biografia, né un saggio letterario, né un'autoanalisi. È un libro atipico, fatto di cianfrusaglie, dove lo scrittore italiano Paolo Nori esprime il suo amore incondizionato per Dostoevskij. Per fare ciò, giustappone piccoli blocchi di testo. Ci sono corrispondenza, estratti di romanzi, testimonianze d'epoca, ma anche un avanti e indietro tra Ottocento e XXI secolo  e perfino episodi della sua stessa vita. Il libro è stato pubblicato in Italia prima dell'invasione russa dell'Ucraina, il che rende difficili da sopportare le pagine in cui l'autore glorifica la "santa Russia" . Ma questi passaggi sono pochi e, a parte ciò, questa tomba di carta è una vibrante introduzione all'autore di L'Idiota (1869), nonché un originale monumento alla gloria della lettura.

Nessun commento:

Posta un commento