Alessandro Barbero, Donne, madonne, mercanti e cavalieri, Laterza, Roma 2021 (2013)
E al tempo stesso noi dobbiamo immaginare, anche se nessuno ce lo dice, che le abbiano insegnato a portare l'armatura (che non è uno scherzo), ad andare a cavallo con l'armatura, a combattere, perché tutte queste cose Giovanna alla fine le saprà fare, lo dicono tutti. Ma non sono abilità che si improvvisano; anzi appare davvero incredibile che le abbia imparate in poche settimane, eppure devono per forza averglielo insegnato. È una ragazzina di diciassette anni - e la addestrano a comandare l'esercito in guerra. Le danno uno scudiero, un paggio, come a un nobile; il le fa fabbricare un'armatura (abbiamo i conti dell'armaiolo: carissima, un'armatura da principe). Le regalano dei cavalli, perché un comandante in guerra non ne ha uno solo, ne ha tanti. Le testimonianze sono concordi, Giovanna cavalcava sul suo grande cavallo nero da battaglia, in armatura, a testa scoperta, con un'ascia in mano: "portava l'armatura con tanta scioltezza come se non avesse fatto altro in tutta la vita". Come abbiano fatto, non lo sa nessuno.
... insomma combatte. E vince, anzi stravince.
Uno dopo l'altro prende tutti i bastioni e le trincee degli Inglesi che assediano Orléans: la città è finalmente liberata. Giovanna vi entra insieme col Delfino tra festeggiamenti memorabili. Allora gli Inglesi allestiscono un esercito per venire alla riscossa, ma Giovanna li affronta in campo aperto e li sbaraglia. È la battaglia di Patay delò 18 giugno 1429. A questo punto gli Inglesi sono in piena rotta; la scena è pronta perché il Delfino faccia quello che non ha avuto il coraggio di fare per anni: spingersi fino a Reims, la città sacra delle incoronazioni, e farsi incoronare re di Francia. Il 16 luglio Giovanna entra a Reims con lo stendardo in pugno accanto al Delfino, che nella cattedrale gotica viene incoronato Carlo VII re di Francia. Tre mesi, maggio, giugno, luglio: in tre mesi Giovanna vince la guerra dei Cent'anni. Certo sarà ancora lunga, ma la Pulzella ha completamente cambiato le sorti della guerra, e ha fatto del Delfino, che era il candidato perdente, il vero re di Francia.
... In primavera si ricomincia, ma il re non è convinto; Giovanna invece ci crede. Si scontrano con i Borgognoni, i soliti maledetti Borgognoni traditori che sono alleati degli Inglesi, a Compiègne. Fuori dalla città c'è una scaramuccia, Giovanna si ritrova sola con pochi suoi cavalieri. La tagliano fuori, la catturano. Finisce nelle mani dei Borgognoni.
... Ma gli Inglesi la reclamano e finalmente, verso la fine dell'anno, riescono a mettersi d'accordo con i Borgognoni e se la fanno consegnare, e decidono di processarla.
... Finalmente arrivano a formulare i capi d'accusa: Giovanna è fortemente sospettata di essere una strega, un falso profeta, di aver evocato gli spiriti maligni - queste visioni, da dove vengono? -, di essere irrispettosa verso la Chiesa, provocatrice di guerra, assetata di sangue, indecente al punto di abbandonare la modestia del suo sesso per vestirsi e armarsi come un uomo, contro la legge divina e naturale e contro gli insegnamenti della Chiesa, ed è fortemente sospetta di eresia.
https://machiave.blogspot.com/2024/11/la-strega.html
Nessun commento:
Posta un commento