Colpisce nel vaso antico la leggerezza del masso che Sisifo regge agevolmente con le mani e non sospinge faticosamente davanti a sé come nelle raffigurazioni moderne |
Federico Varese, John Le Carré. Negli archivi venuti dal freddo
la Repubblica, Robinson, 20 ottobre 2024
Sebbene condannato dagli dei a spingere fino alla cima di una montagna il masso che instancabilmente ricade, Sisifo incide la gioia e il significato della sua vita nel suo infinito coraggio, nel suo sacrificio di sé, nel suo impegno radicato. Questo eroe dell'antichità ci invita, anche oggi, ad accogliere la vita senza subirla.
Arthur C. Brooks, Come trovare
la gioia in una vita degna di Sisifo
Internazionale,
23
giugno 2023
Nel suo libro Camus riconosce la futilità del compito di Sisifo e i suoi ovvi parallelismi
con la nostra vita ordinaria. Ma sostiene che, nonostante le difficoltà di questo mondo, e apparentemente contro ogni probabilità, gli esseri umani sperimentano regolarmente la vera felicità. Le persone in circostanze terribili si crogiolano nell’amore reciproco. Godono di semplici svaghi. Perfino Sisifo era felice, secondo Camus, perché “il suo stesso sforzo per raggiungere una vetta è sufficiente a riempire il cuore di un essere umano”. In poche parole, aveva qualcosa che lo teneva occupato.
Questa conclusione porta Camus a una strategia di vita che è totalmente in contrasto con la maggior parte dei filosofi esistenzialisti degli ultimi due secoli. Invece di provare disperazione per la futilità della vita, Camus ci dice di accettarne la sua dimensione ridicola. È l’unico modo per arrivare alla felicità, l’emozione più assurda di tutte, date le circostanze in cui viviamo.
Non dovremmo cercare di dare un significato cosmico alla nostra incessante routine: comprare, spendere, mangiare, lavorare, spingere i nostri piccoli massi sulle nostre piccole colline, dice. Dovremmo invece ridere di gusto del fatto che non c’è alcun significato, ed essere comunque felici. La felicità, per Camus, è una dichiarazione d’indipendenza esistenziale. Invece di consigliare “non preoccuparti, sii felice”, offre un ribelle “dì all’universo di girare altrove, sii felice”.
Se accettare il ridicolo vi sembra impossibile, Camus dice che è solo a causa del vostro orgoglio. “Coloro che antepongono i loro princìpi alla loro felicità, rifiutano di essere felici al di fuori delle condizioni che gli sembrano imprescindibili per esserlo”, scrisse qualche anno dopo il suo saggio su Sisifo. Inoltre, “se si sorprendono a essere felici, si scoprono impotenti, infelici perché sono stati privati della loro infelicità”. Il consiglio pratico che segue è chiaro: se avete un momento di felicità inspiegabile in un mondo difficile, vivetelo senza pensarci troppo.
Dovremmo essere in grado di fare di meglio che affidarci alla serendipità per ottenere una felicità occasionale. La realtà è che ognuno di noi può mettere in pratica consapevolmente l’assurdismo di Camus per forgiarsi una vita più felice.
Sisifo e Prometeo sono uniti da una stretta parentela: essi sono gli eroi che non chiudono gli occhi di fronte alle contraddizioni dell’esistenza, e che hanno una lucida consapevolezza del loro destino. https://mondodomani.org/dialegesthai/articoli/federica-ottavi-01
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