domenica 20 ottobre 2024

Sisifo felice

 



Colpisce nel vaso antico la leggerezza del masso che Sisifo regge agevolmente con le mani e non sospinge faticosamente davanti a sé come nelle raffigurazioni moderne 



Federico VareseJohn Le Carré. Negli archivi venuti dal freddo
la Repubblica, Robinson, 20 ottobre 2024

David [David Cornwell, vero nome dello scrittore che si nascondeva dietro lo pseudonimo di John Le Carré] citava spesso un verso del Faust di Goethe sul desiderio di conoscere "quello che contiene il mondo nel suo punto più profondo". Cos'è un archivio se non la promessa di questa scoperta, il miraggio della conoscenza definitiva? La spia e il ricercatore sono due talpe che scavano per trovare quel luogo dove sono sepolti i segreti di una nazione, di una vita, la chiave ultima dei nostri comportamenti. Ma forse l'esistenza di tutti noi è davvero alla mercè di un demiurgo imprevedibile e malvagio, come ebbe a dire Max Brod a Kafka [...]. L'unico riscatto possibile, l'unico antidoto alla disperazione, è continuare a spingere il masso verso la cima della montagna e rendere onore alle persone che ci hanno accompagnato in quello sforzo, che ci hanno amato. Camus l'ha detto meglio di tutti: "Bisogna immaginare Sisifo felice". 



Albert Camus, Il mito di Sisifo, 1942

Se si crede ad Omero, Sisifo era il più saggio e il più prudente dei mortali; ma, secondo un’altra tradizione, tuttavia, egli era incline al mestiere di brigante. Io non vedo in questo una contraddizione.
...Sisifo insegna la fedeltà superiore, che nega gli dei e solleva i macigni. Anch’egli giudica che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice.



François Veryunes, Sisyphe heureux, 2021

Questo spettacolo, ispirato all'opera di Albert Camus, Il mito di Sisifo, è brillante nella sua potenza, poesia, dolcezza, virtuosismo e mette in discussione la nostra capacità di agire sul mondo. Sì, bisogna immaginare “Sisifo felice” come ha scritto Albert Camus.
Sebbene condannato dagli dei a spingere fino alla cima di una montagna il masso
 che instancabilmente ricade, Sisifo incide la gioia e il significato della sua vita nel suo infinito coraggio, nel suo sacrificio di sé, nel suo impegno radicato. Questo eroe dell'antichità ci invita, anche oggi, ad accogliere la vita senza subirla.
Uno spettacolo di estrema precisione, sia nello slancio collettivo della vita che nell'impresa del  superamento individuale. Danza sensuale e carnale. Impegnata. Dalla maestria del gesto negli assoli alla forza dispiegata nei duetti, i corpi rivelano una bellezza rara. Tutti, come Sisifo, lottano ferocemente nell'equilibrio o nello squilibrio, spingendo oltre i propri limiti per ottenere grazia e spiritualità nello sforzo. Un pezzo sensibile che sfida il potere dei vivi, più di quello degli dei.


Arthur C. Brooks, Come trovare la gioia in una vita degna di Sisifo
Internazionale, 23 giugno 2023

Nel suo libro Camus riconosce la futilità del compito di Sisifo e i suoi ovvi parallelismi
con la nostra vita ordinaria. Ma sostiene che, nonostante le difficoltà di questo mondo, e apparentemente contro ogni probabilità, gli esseri umani sperimentano regolarmente la vera felicità. Le persone in circostanze terribili si crogiolano nell’amore reciproco. Godono di semplici svaghi. Perfino Sisifo era felice, secondo Camus, perché “il suo stesso sforzo per raggiungere una vetta è sufficiente a riempire il cuore di un essere umano”. In poche parole, aveva qualcosa che lo teneva occupato.

Questa conclusione porta Camus a una strategia di vita che è totalmente in contrasto con la maggior parte dei filosofi esistenzialisti degli ultimi due secoli. Invece di provare disperazione per la futilità della vita, Camus ci dice di accettarne la sua dimensione ridicola. È l’unico modo per arrivare alla felicità, l’emozione più assurda di tutte, date le circostanze in cui viviamo.

Non dovremmo cercare di dare un significato cosmico alla nostra incessante routine: comprare, spendere, mangiare, lavorare, spingere i nostri piccoli massi sulle nostre piccole colline, dice. Dovremmo invece ridere di gusto del fatto che non c’è alcun significato, ed essere comunque felici. La felicità, per Camus, è una dichiarazione d’indipendenza esistenziale. Invece di consigliare “non preoccuparti, sii felice”, offre un ribelle “dì all’universo di girare altrove, sii felice”.

Se accettare il ridicolo vi sembra impossibile, Camus dice che è solo a causa del vostro orgoglio. “Coloro che antepongono i loro princìpi alla loro felicità, rifiutano di essere felici al di fuori delle condizioni che gli sembrano imprescindibili per esserlo”, scrisse qualche anno dopo il suo saggio su Sisifo. Inoltre, “se si sorprendono a essere felici, si scoprono impotenti, infelici perché sono stati privati della loro infelicità”. Il consiglio pratico che segue è chiaro: se avete un momento di felicità inspiegabile in un mondo difficile, vivetelo senza pensarci troppo.

Dovremmo essere in grado di fare di meglio che affidarci alla serendipità per ottenere una felicità occasionale. La realtà è che ognuno di noi può mettere in pratica consapevolmente l’assurdismo di Camus per forgiarsi una vita più felice.




Sisifo e Prometeo sono uniti da una stretta parentela: essi sono gli eroi che non chiudono gli occhi di fronte alle contraddizioni dell’esistenza, e che hanno una lucida consapevolezza del loro destino. https://mondodomani.org/dialegesthai/articoli/federica-ottavi-01



Nessun commento:

Posta un commento