martedì 3 giugno 2025

In difesa dei giovani


Il Buongiorno di Mattia Feltri
La Stampa, 3 giugno 2025

Ogni giorno ha la sua brava indagine sul disagio dei ragazzi. Ieri una [inchiesta] – doviziosa di dati allarmanti e angosciosi interrogativi – ragguagliava sull’uso di stupefacenti e l’abuso di farmaci, sugli eccessi con videogame e giochi d’azzardo, sull’alcol e il tabacco. È incantevole come un paese sempre più anziano, e che fa sempre meno figli, se ne stia lì quotidianamente a criticare i giovani d’oggi, domandandosi dove andremo mai a finire. Sembriamo tutti vecchietti sull’autobus pronti a prendere a male parole chi non ceda il posto a sedere.

Non li invidio, poveri angeli. Quasi tutti figli unici, allevati da genitori super apprensivi, praticamente dei secondini bulgari che controllano da mattina a sera dove sono i piccini, che voti hanno preso, con chi chattano. Usano gli smartphone come agenti del Kgb – quando non veleggiano per social a minacciare di morte qualcuno, o a esibire l’intero campionario delle loro virtù e delle loro disperazioni – e poi pendono dalle labbra dell’ultimo studioso che sa come salvare le nuove generazioni: vietandogli il telefonino fino ai sedici anni. Eccola la soluzione: abolire internet.

Geniale! Potremmo anche non farli mai più uscire di casa, con tutto quello che succede per la via. Come minimo te li arrestano: la presidente della Commissione giustizia vorrebbe estendere la punibilità penale ai dodicenni; non soltanto abbiamo quasi raddoppiato gli ospiti dei riformatori, sebbene i reati siano in calo, ora si vuole passare alle manette per bambini. Eh, chissà da dove viene il disagio dei ragazzi? Bella domanda, vero? Poi chi si chiede perché bevano e si impasticchino (come mamma e papà).

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