Ne La signora Dalloway (Mrs Dalloway) di Virginia Woolf, il passo «Non avrebbe mai più detto che uno è così o cosà. Si sentiva molto giovane; e al tempo stesso indicibilmente vecchia» riveste un'importanza particolare perché dà il tono all'intero romanzo. All'inizio del racconto la protagonista esce per comprare i fiori e, mentre si muove per le strade della città, rimugina tra sé e sé queste idee. Clarissa non sta parlando degli altri o dell'universo che la circonda, la natura, la casa in cui abita, il paesaggio. No, no, il discorso si apre e si chiude intorno a lei stessa e lei stessa si va a collocare su un crinale tra la vita (la giovinezza, l'essere) e la morte (la vecchiaia, il nulla). Subito il personaggio acquista uno spessore inconsueto. La signora Dalloway non è semplicemente la signora Dalloway. Il romanzo è ben più del ritratto di una signora della Londra bene scritto da da una signora scrittrice della Londra bene, diventa un quadro della condizione umana (e più specialmente femminile) in un certo momento della storia, ossia negli anni successivi alla fine della grande guerra.
Nel testo originale in inglese la frase recita:
“She felt very young; at the same time unspeakably aged.”
Ed è parte di un flusso di coscienza più esteso:
Clarissa si sente “very young” e “unspeakably aged”, e subito dopo l’autrice aggiunge che “she plunged into things like a knife, and yet remained outside, watching” ("Affondava come una lama nelle cose; e al tempo stesso ne rimaneva fuori, osservava") — affinché si capisca quanto questa tensione interiore sia centrale nella narrazione.
Il passo segna subito il tema della dualità esistenziale di Clarissa: la freschezza del presente e la prospettiva della morte, che la accompagnerà per tutta la vicenda narrata nel romanzo.
Sara Sullam, La signora Dalloway e il bacio censurato
Il Sole 24 ore, 8 giugno 2025
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