Marco Bardazzi, Cosa si legge alla Casa Bianca, Il Foglio, 22 febbraio 2025
Il percorso del desiderio non è affatto rettilineo: imbocca tangenti, disegna triangoli, si avvita in circoli viziosi. La coquette, il masochista, il seduttore, tutti si lasciano coinvolgere in un balletto affascinante la cui coreografia sfugge loro. René Girard rilegge alla luce di questa fondamentale intuizione i personaggi della letteratura, mostrando che i più grandi scrittori sono dei “geometri del desiderio”. In Dante (Paolo e Francesca), Shakespeare (Giulietta e Romeo) e altri, il gioco dell’amore ubbidisce alle leggi implacabili del desiderio mimetico, secondo le quali c’è un terzo termine nell’equazione amorosa: il modello che l’amante segue, che tenta di imitare e che rende desiderabile l’oggetto del suo desiderio. Un nuovo straordinario tassello che Girard aggiunge alla sua analisi dell’amore nella letteratura e nella storia dell’Occidente.
René Girard è tra gli intellettuali più autorevoli del nostro tempo. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Il risentimento (1999), Origine della cultura e fine della storia (2003), Il sacrificio (2004) e Violenza e religione (2011).
Il rapporto tra religione e violenza è un tema di grande rilevanza. Girard lo declina indagando tale relazione alle sue radici, nelle religioni arcaiche, e a partire da queste evidenzia la specificità della Bibbia e dei Vangeli, fino a risalire all’uso moderno della forza. Articolando tale riflessione, Girard presenta una panoramica delle sue teorie più importanti: il desiderio mimetico, la violenza contro le vittime, il meccanismo del capro espiatorio, l’apocalisse e le divergenze nelle pratiche rituali e nei dogmi religiosi. In modo sintetico e incisivo, introduce nel suo pensiero questioni di stringente attualità.
René Girard è l’autore di testi come Il capro espiatorio (Adelphi, 1999) e Vedo Satana cadere come la folgore (Adelphi, 2001). .
René Girard, forse il personaggio più eclettico della cultura contemporanea, prende per mano il lettore e affronta, da un nuovo punto di vista, il grande tema da sempre al centro della sua opera: il meccanismo della persecuzione e del sacrificio. Attraverso un’analisi straordinariamente illuminante, Girard interroga la più potente riflessione religiosa sul processo sacrificale, quella dell’India vedica, comparandola alla tradizione della Bibbia e del Vangelo e mostrando come i tratti comuni nelle due tradizioni consentano di far luce sulla pratica e sul rito del sacrificio.
Origine della cultura e fine della storia
René Girard ripercorre qui il lungo filo della propria esperienza di pensiero partendo dalle sue origini personali e intellettuali e fornendo per la prima volta al lettore italiano la genealogia della propria ricerca, le esperienze di vita che lo hanno portato a costruire una delle teorie sul comportamento umano più feconde dell’ultimo secolo. La teoria girardiana viene ripensata come motore della storia umana a partire dalle origini stesse della cultura fino ai giorni nostri, segnati da fenomeni come il propagarsi della violenza collettiva e del risentimento su scala mondiale.
René Girard è uno dei personaggi più eclettici della cultura contemporanea. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e il suo pensiero è al centro di una profonda discussione a livello internazionale.
René Girard affronta in questo libro temi sociologici e antropologici oggi molto attuali: il dilagare dell’anoressia e dei disordini alimentari, l’angoscia della solitudine, l’invidia, e in particolare il risentimento, la necessità umana di fondare l’ordine sociale, le appartenenze culturali e religiose attraverso l’esclusione di capri espiatori. Secondo l’autore, l’uomo agisce sempre desiderando di essere un altro, che è ad un tempo modello e rivale: ecco il fuoco dell’invidia e del risentimento, ecco le prime micce della violenza e dell’esclusione. Girard mette in luce lo specifico delle interazioni sociali della società contemporanea e, attraverso una rilettura critica del disagio esistenziale dell’individuo contemporaneo, ne mostra le forme perverse e spesso esasperate.
René Girard si occupa di critica letteraria e di studi antropologici. Le sue opere sono state quasi tutte tradotte in Italia da Adelphi: La violenza e il sacro, Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo e Il capro espiatorio.
SEGNALAZIONE
René Girard Gianni Vattimo
Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo
Transeuropa, Massa 2006
Il ruolo della religione cristiana nel mondo globalizzato e multiculturale, il suo rapporto con la morale, il complesso e delicato confronto tra verità e libertà e tra relativismo e fede, i pericoli e le tensioni di un mondo dove sembrano riaffacciarsi nuove forme di violenza di matrice religiosa. Attorno a questi temi si sta articolando, ormai da qualche anno, anche il dialogo fra due dei più grandi pensatori viventi: l'antropologo francese René Girard e il filosofo italiano Gianni Vattimo, dialogo che sta contribuendo vivacemente alla costruzione di una nuova comprensione di problemi al centro del nostro interesse più profondo. Partendo da presupposti speculativi differenti (l'antropologia cristiana di Girard, e la filosofia heideggeriana di Vattimo), le risposte dei due pensatori sono non di rado contrapposte, ma rimandano anche alla condivisione di alcuni valori, e a un comune atteggiamento di dialogo.
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