Inferno XXVIII, 118-142
PARAFRASI
Io vidi di certo, e mi sembra ancora di vederlo,
un busto d’uomo senza testa che procedeva, come
procedevano tutti gli altri dannati di quel triste gregge;
e teneva il proprio capo per i capelli,
portandoselo dietro a penzoloni come fosse una lanterna;
e il capo ci guardava, e diceva: “Oh me!”.
egli faceva di sé luce a se stesso,
ed erano due in uno e uno in due: come ciò possa succedere,
lo sa solo colui che così ha deciso, Dio.
Quando fu giunto fino ai piedi del ponte,
alzò il braccio in alto tenendo appesa la testa,
per avvicinare a noi le sue parole,
che furono: “Ora vedi la mia pena durissima
tu che, respirando ancora, vai visitando i morti:
vedi se c’è un’altra pena dura come questa.
E perchè tu possa portare mie notizie nel mondo,
sappi che io sono Betram de Born, colui che diede
al giovane Re d’Inghilterra (Enrico) i cattivi consigli.
Io feci diventare nemici tra loro padre e figlio:
Achitofel non fece peggio di me con Assolone
e Davide, dando i suoi malvagi suggerimenti.
Visto che io divisi persone così legate tra loro,
porto il mio cervello diviso, povero me!,
dal suo principio che è in questo troncone.
Così in me è osservata la legge del contrapasso (corrispondenza tra pena e colpa).
TESTO
Io vidi certo, e ancor par ch’io ’l veggia,
un busto sanza capo andar sì come
andavan li altri de la trista greggia;120
e ’l capo tronco tenea per le chiome,
pesol con mano a guisa di lanterna:
e quel mirava noi e dicea: "Oh me!".123
Di sé facea a sé stesso lucerna,
ed eran due in uno e uno in due;
com’esser può, quei sa che sì governa.126
Quando diritto al piè del ponte fue,
levò ’l braccio alto con tutta la testa
per appressarne le parole sue,129
che fuoro: "Or vedi la pena molesta,
tu che, spirando, vai veggendo i morti:
vedi s’alcuna è grande come questa.132
E perché tu di me novella porti,
sappi ch’i’ son Bertram dal Bornio, quelli
che diedi al re giovane i ma’ conforti.135
Io feci il padre e ’l figlio in sé ribelli;
Achitofèl non fé più d’Absalone
e di Davìd coi malvagi punzelli.138
Perch’io parti’ così giunte persone,
partito porto il mio cerebro, lasso!,
dal suo principio ch’è in questo troncone.141
Così s’osserva in me lo contrapasso".
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Siamo nella nona bolgia tra i seminatori di scisma e discordia. Arrivano ora quelli che misero discordia tra i congiunti stessi. Bertram dal Bornio appare come il vero protagonista della bolgia. Io vidi: le parole poste in apertura danno luogo a un episodio nel quale la fantasia del poeta arriva a creare una tra le scene di maggiore intensità e spessore in tutta la vicenda del viaggio oltretomba. Quello che sfila sotto gli occhi del visitatore è un corpo senza testa. Il personaggio che avanza stando all'interno di un corteo regge la sua testa tenendola per i capelli "a guisa di lanterna". Ed è la testa che parla, rivolgendosi al poeta.
Della parte giocata da Bertran nella ribellione del Giovane Re contro suo padre, ruolo per il quale Dante lo colloca all'Inferno, poco o nulla si sa storicamente, e non si può ricavare molto dalle poesie di Bertran. Le fonti delle informazioni di Dante sull'argomento erano le vecchie biografie provenzali del trovatore e i razos , o argomenti, alle sue poesie. In uno di questi si racconta che il re d'Inghilterra odiava Bertran come il malvagio consigliere di suo figlio e la causa della contesa tra loro. (Charles S. Singleton)
trista greggia, lo stuolo (verso 112) dei seminatori di discordia
pesòl, pendulo, penzolone, appeso
quei sa che sì governa, lo sa solo colui che così dispone (Dio)
appressarne, avvicinare a noi
spirando, respirando
ma' conforti, cattivi consigli
punzelli, = pungelli, pungoli, incitamenti
lasso, infelice, misero = povero me
porto il mio cerebro, porto diviso, separato, il mio cervello dal suo principio
principio ch'è in questo troncone, il midollo spinale (secondo l'opinione di Galeno, e di Aristotele, il cervello era un'appendice del midollo spinale).
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