Mommola. In greco bombùlion.
Mòmmola
è un orciolo di terracotta con il collo stretto e due anse ai lati.
Serviva per tenere l’acqua in fresco. Accompagnava il contadino
nelle lunghe giornate che passava sul posto di lavoro. Veniva
attaccata con una cordicella al dorso dell’asino. Era chiusa da un
tappo di sughero. Lo stesso tipo di oggetto si chiamava mmile
in
dialetto salentino, con una parola derivata invece dal latino.
Intra lu mmile l’acqua se mmantene frisca.
Nell’orciolo l’acqua si conserva frisca. Un po’ più fresca, in
realtà. Ancora più fresca era l’acqua dei pozzi che su trovavano
in prossimità delle case e non erana facilmente raggiungibili.
Nzallanuto. Napoletano e cilentano. Alcuni pretendono che la parola derivi da selene, luna, il che porterebbe a un vocabolo italiano come stralunato, che ha come sinonimi stravolto, sconvolto, inebetito. Invece 'Nzallanuto corrisponde piuttosto a intronato, rintronato. Anche per questo l’etimologia più probabile sembra essere un’altra, quella che mette insieme ζάλη, turbine, bufera, tempesta, procella, acquazzone violento e νοῦς, spirito, ragione, mente, intelligenza ingegno, senno. Alla lettera viene fuori qualcosa come mente scossa, mente in tempesta. Ecco, ‘nzallanuto si colloca piuttosto in questo ordine di idee. Non si limita a segnalare una disposizione alquanto passeggera dell’animo, si riferisce a un cambiamento più o meno durevole di natura: quello che caratterizza un intronato, appunto. La persona così definita si mostra sbadata, risulta disattenta, parla a sproposito. L’amico che si sente chiamato in questo modo su un tono scherzoso non solo non capisce, non sembra più in grado di capire. Orlando nel poema dell’Ariosto ha smarrito il senno sulla luna; ‘nzallanuto fa pensare a qualcuno che più semplicemente ha perso la testa, non c’è più con la testa, come si dice. Può essere innamorato, può avere subito un trauma, può per qualche altro motivo aver perso il senso della realtà. Si può solo sperare che un giorno rientri in sé, sia di nuovo in grado di capire e di ragionare.
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