domenica 20 gennaio 2013

Magritte, L'impero delle luci

Paul Delvaux, Trains du soir, 1957
 Nel quadro di Delvaux, che è stato dipinto prima del più famoso L'Empire des lumières, c'è un'aria diàfana sognata, o riflessa, con infantile candore. L'evidenza diurna del mondo nel cuore della notte.














«Nell'Impero delle luci ho rappresentato due idee diverse, vale a dire un cielo notturno e un cielo come lo vediamo di giorno. Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia.»

René Magritte



Venezia, Collezione Guggenheim. Il quadro è del 1961.
Certo il giorno e la notte possono essere anche visti come un ossimoro e danno luogo, insieme, a una visione surreale. A volte però, nei paesi nordici, la coesistenza del giorno e della notte si può dare. Ci sono dei momenti speciali: le luci sono già accese sulla terra, mentre nel cielo ancora è riconoscibile la luce del giorno. Momenti crepuscolari, ma non tanto tristi: in essi risplende variamente rappresentato il desiderio di resistere al predominio dell'oscurità. 
  

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