lunedì 25 novembre 2024

Antonia Pozzi, poeta




Nadia Terranova, Parole esatte come i nomi degli alberi
la Repubblica, 24 novembre 2024

Chi era dunque Antonia Pozzi? Come immaginarla bambina e poi ragazza? Nata da madre aristocratica e padre piccolo-borghese, è figlia unica in un contesto in un contesto in cui la mondanità e il senso del dovere servivano a coprire forme di malessere che non avrebbero saputo dove sbocciare. Antonia dorme poco, trascorre le notti a leggere, di giorno non ripudia i privilegi della classe sociale (anche se si dichiara e si sente pronta a farlo) ma li indossa con distaccata naturalezza, reprimendo tempeste interiori dietro sorrisi calmi e sguardi magnetici.
Ha scritto Antonella Anedda che nella poesia di Antonia Pozzi l'ispirazione nasce dalla precisione, che non esistono parole approssimate, solo termini esatti come i nomi degli alberi. Ѐquesto uno dei segreti del suo destino longevo, perché solo quello che è detto senza sfocature può avvicinarsi a quella che chiamiamo verità. 


Visione

Ancora, per un anno, la scuola
a preservare la mia fanciullaggine cocciuta.
Poi, la mia vita sola
in mare aperto – come una vela sperduta.

Carnisio, 9 luglio 1929 


Tempo

I

Mentre tu dormi
le stagioni passano
sulla montagna.

La neve in alto
struggendosi dà vita
al vento:
dietro la casa il prato parla,
la luce
beve orme di pioggia sui sentieri.

Mentre tu dormi
anni di sole passano
fra le cime dei làrici
e le nubi.

II

Io posso cogliere i mughetti
mentre tu dormi
perché so dove crescono.
E la mia vera casa
con le sue porte e le sue pietre
sia lontana,
né io più la ritrovi,
ma vada errando
pei boschi
eternamente –
mentre tu dormi
ed i mughetti crescono
senza tregua.

28 maggio 1935


C
ertezza 

Tu sei l’erba e la terra, il senso
quando uno cammina a piedi scalzi
per un campo arato.
Per te annodavo il mio grembiule rosso
e ora piego a questa fontana
muta immersa in un grembo di monti:
so che a un tratto
– il mezzogiorno sciamerà coi gridi
dei suoi fringuelli –
sgorgherà il tuo volto
nello specchio sereno, accanto al mio.

9 gennaio 1938


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