giovedì 12 settembre 2024

La memoria e la speranza

Enea con Anchise (la memoria)  e Ascanio (la speranza) sbarca in Italia

Gian Piero Quaglino Augusto Romano, A spasso con Jung, Raffaello Cortina Editore, Milano 2005

Non c'è racconto d'avventura che si rispetti che non veda a un certo punto della storia (all'incirca a tre quarti) l'eroe in crisi e vicino a soccombere nella lotta con l'antagonista. Poi, di volta in volta, un aiuto esterno, un'invenzione improvvisa o il ricorso alle ultime energie ribaltano la situazione e avviano la vicenda alla sua risoluzione, al suo "scioglimento": l'eroe è vittorioso, il cattivo di turno è sconfitto. Come dire: crisi e lisi. Nel grande universo avventuroso è questo un motivo dominante, un topos ricorrente e ripetitivo. Probabilmente, con esso si vuole mostrare anche al più distratto di noi che la nostra umana impresa incontra talvolta alcuni passaggi obbligati a cui non ci si può sottrarre, passaggi che ci vedono costretti al confronto con l'avversità e l'ostilità, avvinghiati nel combattimento, imprigionati quasi in un groviglio di pensieri e di emozioni da districare: e in altrettanti nodi da sciogliere (nuovamente).
Critica è infatti ogni situazione grave e pericolosa, decisiva e ardua, che impone, se ne richiamiamo l'etimologia, giudizio rigoroso e approfondito, distinzione e separazione, contesa e conflitto. Critica è anche ogni situazione che mette alle corde [...] tutta la nostra esperienza passata e tutte le conoscenze di cui siamo in possesso: che per certi aspetti incatena la nostra storia e la azzera. Qualcuno sostiene che, intrappolati in una crisi, il nodo più difficile corrisponda sempre all'interrogativo: "Perché è capitata proprio a me?" o  "Quale errore ho commesso per meritare questa punizione?" Siccome a questi interrogativi non c'è risposta, ecco il nostro sentirci disarmati: completamente arresi a noi stessi, al nostro passato. Qualcun altro sostiene invece che, essendo la crisi un annuncio di lisi, dunque di una fine intravista (se non di un atteso "lieto fine"), essa non fa che stringere ancor più il nodo, imponendo un secondo più arduo interrogativo: "Ci sarà un'altra storia? Continuerà oltre la fine?" E, dal momento che anche a questi interrogativi non ci sarà risposta, ecco il nostro sentirci non solo disarmati, bensì inermi: daccapo arresi a noi stessi, ma questa volta al nostro futuro.
Quali sono dunque le armi che mancano all'appello, le risorse più preziose (i colpi più "segreti") di cui ci ritroviamo privati, una volta piombati in crisi? Sono quelle della nostra storia, evidentemente: la memoria, da un lato, e la speranza, dall'altro, le uniche armi che potrebbero consentirci di trasformare (così è nell'ideogramma cinese corrispondente proprio al termine crisi) le difficoltà in opportunità: cioè di oltrepassare le peripezie, di "svolgere" i nodi e forse addirittura di conquistare la certezza, come talvolta accade, e come sostiene Christiane Singer, che "le crisi avvengono per evitarci il peggio". 
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 -liṡi [dal gr. λύσις (in composizione -λυσις) «scioglimento, separazione», der. di λύω «sciogliere»]. – 1. Secondo elemento, atono, di parole composte derivate dal greco (come analisicatalisidialisi) o formate modernamente nel linguaggio scient., particolarmente della chimica e della fisica (come elettrolisiidrolisipirolisi, ecc.), nelle quali significa in genere «scomposizione, separazione, demolizione, degradazione chimica, soluzione»; mentre nel primo gruppo il suffisso si unisce a una preposizione, nel secondo si unisce a una base nominale, la quale rappresenta l’agente strumentale che opera la separazione. 2. Nel linguaggio della biologia, e soprattutto della medicina, con pronuncia generalmente piana, è usato con due diverse accezioni: a. Distacco, rimozione di aderenze patologiche mediante intervento chirurgico (come in cardiolisicorelisisalpingolisi, ecc.), intervento che può avere anche lo scopo di restituire mobilità a un organo o elemento anatomico (per es., artrolisi). In questo gruppo, come nel seguente, il primo elemento è ancora una base nominale, che rappresenta però il soggetto passivo della lisi. b. Dissoluzione, distruzione, usura, soprattutto di elementi o tessuti dell’organismo (emolisiistolisiosteolisi, ecc.), o processo di digestione, di dissoluzione, per lo più enzimatica o microbiologica, di materiale organico (batteriolisiproteolisi).

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