domenica 15 settembre 2024

La Maddalena di La Tour, una rassegna

 

Repentant Magdalene (1638),  National Gallery of Art, Washington DC



Il tema della Maddalena riveste un ruolo centrale nella storia dell'arte occidentale. E si capisce perché. La figura femminile più rappresentata in assoluto resta ovviamente la Vergine Maria, la madre di Gesù. Essa assume il profilo della santa, ha una figura dolce e amorevole, nei ritratti è avvolta dalle sue vesti, solo il collo, il volto, i piedi, le mani e le braccia si offrono allo sguardo dello spettatore. Altra cosa è Maria Maddalena, che è il personaggio femminile più rappresentato dopo la Vergine e che riunisce in sé due nature, in un primo tempo è la peccatrice, in un secondo tempo è la donna redenta. A un certo punto, nell'età moderna, la rappresentazione più libera del corpo si afferma, e questo per la Vergine Maria non sarebbe stato possibile. La Maddalena permette agli artisti di spostare l'attenzione dalla figura della madre affettuosa a quella della donna attraente e desiderabile. In tal modo torna in primo piano la peccatrice che si intravede dietro la donna redenta. Si veda per esempio l'opera di Tiziano (1533 circa) o quella di Artemisia Gentileschi (1615-1616). 


Il titolo di ogni quadro suggerisce una Maddalena penitente, tuttavia l'immagine trascende questa semplice definizione. La versione di Tiziano è decisamente più provocante. In quella di Artemisia, una certa sensualità traspare per via dell'ampia scollatura generosa e di una spalla nuda. Malgrado la Controriforma, nei secoli XVII e XVIII, persiste la tendenza a rappresentare l'immagine con una concretezza fisica e umana. Nel XIX secolo, si assiste a un'esplosione della nudità con Hayez (1833) e Canova (La Maddalena giacente).
Passando alla Maddalena di Georges de La Tour (1593-1652), non si tratta di un'unica rappresentazione, ma di quattro. Quattro dipinti dello stesso soggetto, come nella montagna Sainte Victoire di Cézanne; secondo Elias Canetti, l'ostinazione nel riprendere sempre lo stesso soggetto sarebbe dovuta a una volontà di resistenza alla morte; non è chiaro se questa interpretazione si applichi anche a Georges de La Tour. Fatto sta che la sua Maddalena  quattro volte ripetuta innova rispetto alla tradizione pittorica. Per trovare un paragone, bisogna tornare alla Maddalena di Giotto nella Cappella degli Scrovegni (1303-1305): in quel caso, la fisicità del volto e delle braccia era resa con estrema economia di mezzi, e la donna si protendeva verso Gesù che, in piedi, le chiedeva di fermarsi con un gesto della mano (Noli me tangere). La Maddalena di La Tour evoca per parte sua altre interpretazioni della figura femminile nella storia dell'arte, come la Gioconda di Leonardo e la madre di Cristo nelle sculture di Michelangelo, la Pietà in San Pietro e la Madonna con bambino di Bruges. In tutte queste opere, la figura rappresentata più che rimandare a una presenza viva dà corpo a un ricordo, che in Leonardo è reso dalla tecnica dello sfumato e in Michelangelo si cristallizza in una sorta di freddezza monumentale. La Maddalena di La Tour emerge dal buio alla tenue luce di una candela. È una donna giovane ridotta alla sua forma essenziale, con un volto assorto, è seduta, porta una gonna che lascia scoperte le gambe allineate in primo piano. Nel quadro è presente un teschio, motivo che ricorre spesso nell'iconografia del soggetto. Notevole è la presenza della candela che simboleggia la luce, la stessa vita umana nell'associazione con il teschio, l'anima individuale, il rapporto tra spirito e materia (la fiamma che consuma la cera). Il peccato e la redenzione non entrano per nulla in questo ordine di considerazioni, Quello che osserviamo attraverso il quadro è il profilo perenne, persistente nella memoria e immutabile nel tempo, della presenza femminile nel mondo degli uomini e della storia. 






The Magdalene with the smoking flame (1637),
Los Angeles Museum of Arts



The Penitent Magdalene (1639), New York, Metropolitan Museum of Art 



La Madeleine à la veilleuse (1640-1645), Louvre

https://machiave.blogspot.com/2015/07/la-leggenda-di-maria-maddalena.html
https://www.arte-mag.it/2023/06/26/georges-de-la-tour-e-le-maddalene-a-lume-di-candela/


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