martedì 3 settembre 2024

Francia, lo stallo continua




Emmanuel Macron continua a prendere tempo. Sta allungando fino all'inverosimile la procedura per la nomina del primo ministro e intanto compie una serie di manovre politiche allo scopo di mantenere il più possibile intatto il suo potere di arbitro supremo. Prima ha escluso il Fronte popolare dal quadro di una possibile maggioranza a sostegno del governo futuro. Poi ha lanciato la sfilata dei pretendenti con Bernard Cazeneuve al primo posto. Ora invece tira fuori un altro nome che corrisponde a una figura molto più debole, atta a svolgere il ruolo di alter ego, puro strumento nelle mano del presidente eletto dal popolo. De Gaulle fece qualcosa di simile quando nominò ministro degli esteri e poi primo ministro tra il 1958 e il 1969. Ma De Gaulle era un padre della patria e godeva di un ampio consenso popolare. Se la nomina tocca a Thierry Beaudet, cade l'ipotesi della coabitazione più o meno pallida e si passa al governo del presidente (Macron, in questo caso). Se è vero che nessuno ha vinto le elezioni, come sostiene il capo dello Stato, è vero anche che l'ondata lepenista è stata fermata da una coalizione che includeva il nuovo fronte popolare. Ora Macron fa lo smemorato, non è detto che il parlamento e lo stesso popolo francese siano tanto facilmente disposti a voltare pagina. 

Alessandro Farruggia, La Francia del dopo voto. Macron spiazza tutti. Un tecnico di sinistra per guidare il governo, Quotidiano.Net

E così – a oltre otto settimane dopo le elezioni che hanno sì stoppato la cavalcata della destra di Marine Le Pen e del Rassemblement National, ma non hanno dato una maggioranza al Paese – Emmanuel Macron si è convinto che un candidato politico non avrebbe superato gli opposti veti e così ha tirato fuori quello che nelle intenzioni vuole essere il coniglio dal cappello. Un candidato tecnico, di area moderatamente progressista, che rompa l’impasse. 

Quel candidato è il professor Thierry Beaudet, 62 anni, il supertecnico di mutue e mutualismo che dal maggio 2021 presiede il Cese, il Consiglio economico e sociale, organo costituzionale al pari dell’Assemblea nazionale e del Senato. Macron lo ha visto giovedì scorso e ha avuto – ci sarebbe mancato anche – la sua disponibilità. Le Monde sostiene che Beaudet avrebbe anche già scelto il suo capo di gabinetto, Betrand Gaume, prefetto del Nord e dell’Alta Francia. Ieri Macron ha ricevuto l’ex premier socialista Bernard Cazeneuve, i due suoi predecessori Francois Holland e Nicolas Sarkozy e quindi il presidente della regione Hauts-de-France, l’esponente dei Republicains Xavier Bertrand e infine il presidente del Senato Gerard Larchere e il premier uscente Gabreil Attal.

Cazeneuve e Bertrand erano due dei possibili candidati, ma sono stati bloccati dal “no“ in primis dei loro partiti. Cazeneuve infatti ha abbandonato i socialisti nel 2022 per protesta per l’accordo con la France Insoumise di Jean Luc Mélenchon e la nascita del “Nuovo fronte popolare“. Betrand invece sconta la spaccatura del suo partito e il “no“ di Laurent Wauquiez, il presidente della regione Auvergne Rhone Alpes che è il nuovo capogruppo dei Republicains all’Assemblea Nazionale, ed è un repubblicano che guarda a destra. Macron da parte sua aveva rigettato l’ipotesi di una candidatura di Lucie Castets, avanzata con forza dal Nuovo fronte popolare (il raggruppamento più votato), perché a suo dire non avrebbe raccolto i voti di altri partiti. In realtà, perché troppo di sinistra.

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In realtà Macron esita ancora tornando sui suoi passi.

AGI - Emmanuel Macron ha proposto la nomina a premier di Xavier Bertrand ai leader della destra Gerard Larcher, Laurent Wauquiez e Bruno Retailleau che gli hanno assicurato che non si opporranno. Lo hanno riferito all'AFP fonti di Les Republicains.

I leader della destra hanno però posto due condizioni al capo dello Stato: "che si guardi attorno per assicurarsi che la nomina di Bertrand non riceva una maggioranza di censura contraria e che si faccia carico del patto legislativo presentato da LR", precisano le fonti.

Da parte sua, l'entourage del Presidente della Repubblica ha confermato gli incontri, aggiungendo che continua "a testare le ipotesi di Xavier Bertrand e Bernard Cazeneuve", senza indicare se la via LR è favorita.


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