giovedì 26 giugno 2025

Trump deluso da Putin

Myroslava Petsa

Trump apre a Zelensky sui Patriot: “Deluso da Putin, è mal consigliato”
Paolo Mastrolilli, la Repubblica, 26 giugno 2025

L’AIA – È possibile che Putin abbia mire territoriali in Europa oltre l’Ucraina», che poi vorrebbe dire minacciare i Paesi membri della Nato. Di sicuro però è «mal consigliato», o sbaglia il giudizio sulla guerra scatenata nel cuore del Vecchio continente.

La lenta marcia di avvicinamento alla verità di Donald Trump ha fatto un altro passo in avanti, durante la conferenza stampa che ieri ha concluso la sua partecipazione al vertice dell’Alleanza atlantica in Olanda. In passato non sono mancate giravolte e marce indietro, e infatti il presidente si era opposto alla condanna della Russia nel documento finale, perciò anche stavolta è lecito sospettare che il presidente sia pronto a sorprendere ancora amici e alleati, col debole per il collega del Cremlino sempre in agguato. Però è anche vero che se dietro le quinte avesse fatto sul serio un accordo di scambio con lui, dandogli via libera a Kiev in cambio della complicità nell’offensiva contro Teheran, probabilmente avrebbe usato un tono diverso all’Aja. A meno di non possedere un talento davvero straordinario per la finzione, peraltro già messo in mostra con gli ayatollah.

Il punto di partenza dell’analisi dovrebbe stare nella scelta di accettare come una straordinaria vittoria americana l’impegno degli altri membri Nato ad investire il 5% del Pil nella difesa. Il compromesso parla in realtà del 3,5% di spese propriamente militari, più il 1,5% di altre elargizioni. Per non parlare poi dell’impuntatura della Spagna, che offrirebbe anche a Paesi come l’Italia l’opportunità di tentare la scappatoia di aver raggiunto le capacità belliche previste, pur evitando di sborsare la percentuale completa dei soldi promessi. Tutto ciò avrebbe dato a Trump la scusa per rifiutare l’intesa e attaccare ancora gli alleati, come nel primo vertice del primo mandato, quando aveva minacciato di abbandonare la Nato. Invece ha deciso di scagliarsi solo contro Madrid, incassando e rivendicando il compromesso inventato dal segretario generale Rutte come enorme successo Usa.

Il senatore democratico Chris Coons, parlando con Repubblica, ha sottolineato come ciò gli tolga ogni alibi: «Se gli europei ti hanno dato quanto volevi, significa che il problema con la Nato è risolto. Ora quindi devi dimostrare di essere un sincero atlantista, partendo proprio dall’impegno a proseguire la difesa di Kiev».

Trump sembra averlo ascoltato, almeno in parte, quando rispondendo alla domanda accorata della collega ucraina Myroslava Petsa, si è dichiarato disponibile a considerare la vendita dei missili Patriot a Zelensky, per aiutarlo a proteggere le città e gli altri obiettivi civili presi di mira senza ritegno da Putin.

Infatti l’incontro col presidente che a febbraio aveva cacciato dall’Ufficio Ovale è andato molto meglio del previsto: «Non poteva essere più gentile». I due hanno discusso il rilancio della cooperazione militare, incluso lo sviluppo dei droni, diventati così efficaci e cruciali per la Difesa del paese aggredito da Mosca. Il capo della Casa Bianca non ha poi escluso di tornare ad aprire il rubinetto degli aiuti economici e bellici. «Staremo a vedere», ha detto, lasciando almeno aperto uno spiraglio. Ha ribadito che era sarcastico, quando aveva promesso di chiudere la guerra in 24 ore, anche perché se non fosse stato così, dovrebbe ammettere di aver fallito una promessa centrale della sua campagna elettorale.

Nello stesso tempo però ha ripetuto di essere deluso dall’amico Putin e di volergli parlare. Considerando quanto appena fatto in Iran con i bombardamenti, Trump ha acquistato almeno un po’ di credibilità, se decidesse di iniziare davvero a comportarsi da duro col collega del Cremlino. E se ha fatto sul serio pace con la Nato, inclusi gli obblighi per la difesa comune basati sull’Articolo V, non si capisce come potrebbe poi lasciarla in balia delle “mire territoriali” di Putin oltre l’Ucraina.

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