sabato 14 novembre 2015

La guerra contro il Califfato, tempo scaduto



Roberto Napoletano
Combattere  uniti per difendere la civiltà
Il Sole24ore, 14 novembre 2015

Potremmo dire siamo tutti francesi, ma non basterebbe. Potremmo dire siamo tutti europei, ma dovremmo subito prendere atto che nessuno ha avuto la dignità di dare a noi cittadini europei almeno un esercito. Potremmo ripetere, come dicemmo il giorno dell’attentato alla libertà di ridere di tutto, la “bestemmia” che costò la vita a donne e uomini della redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi, che questa macchina del male non appartiene alla religione ma al terrorismo organizzato, una minoranza pericolosissima che vuole sfruttare le contraddizioni del mondo democratico e chiudere spazi vitali alla comunità musulmana che ha dentro di sé il Corano della tolleranza e della pace, conosce in profondità la sua identità ma vuole rispettare quella del mondo Occidentale e integrarsi con essa sia pure nella diversità.
No, questa volta, diciamo che la “terza guerra mondiale che si combatte a pezzi” da troppo tempo è tornata a colpire Parigi, è arrivata dentro casa, nel cuore della casa europea, con la forza brutale dell’atto di guerra all’Occidente, qui la risacca sanguinosa del Medio Oriente si arma con un esercito di combattenti nati e cresciuti in Francia. Brucia Parigi, brucia l’Europa. Nulla, proprio nulla, sarà come prima. A questa guerra l’Occidente e i suoi alleati devono rispondere con altrettanta forza combattendo uniti senza se e senza ma il Califfato, lì dove è armato e organizzato, Siria, Iraq, Libia, e lì dove l’esercito dei suoi seguaci in casa nostra si è mobilitato. Il seme del male è cresciuto nella pancia del Medio Oriente, ma è penetrato e si è diffuso nella pancia dell’Europa tra l’ignavia dei più. L’Europa dormiente dei troppi egoismi e delle mille miserie ragionieristiche riscopra le ragioni ideali della sua civiltà e le difenda con la forza militare e con le armi della sicurezza e della coscienza perché i valori della vita e della convivenza civile non sono negoziabili, sono valori fondanti che abbiamo costruito nei secoli e appartengono al capitale umano più importante del mondo. Per questi valori, si combatte uniti e a viso aperto, c’è scritto nell’atto anagrafico costitutivo, a meno che si decida di sostituirlo con quello di morte.
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L’Europa dimostri di esistere almeno nelle tragedie, affermi con i fatti che è finita la stagione in cui ognuno combatte la sua guerra e chiude le sue frontiere, questa guerra la può combattere e vincere solo l’Occidente, tutto l’Occidente insieme, avendo la forza di distinguere tra alleati e nemici e chiamando a rispondere delle proprie responsabilità, di questi attentati contro l’umanità, di certo il Califfato, ma anche i troppi alleati nascosti di quel Califfato, in casa e fuori. La lezione della storia ci indica la strada da seguire, i 158 morti sulle strade di Parigi ci dicono che il tempo è scaduto e che senza l’intelligenza e la forza degli Stati Uniti d’Europa non riusciremo a superare il nostro 11 settembre.

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Un commento di Ibrahim Osmani 

La terza guerra mondiale è cominciata da un bel po'... l'Europa ne sta prendendo parte attiva e non la deve cominciare adesso come suggerisce Napoletano. Parliamo di sistema di valori universali, non del loro o del nostro (anche perché secondo [certi] ragionamenti ... il mio sarebbe da includere nel “loro” e non nel “nostro”), parliamo del perché la vita di un giovane francese o europeo in generale deve valere di più della vita di un giovane siriano, irakeno o libanese così mi includo anche se tanto giovane non lo sono più. Mi spiegate perché a Parigi, Roma o Berlino bisogna poter andare al ristorante, al cinema e al teatro senza affrontare nessun pericolo di vita e a Beirut, Bagdad o Damasco anche per procurarsi un chilo di pane è nella normalità rischiare la propria vita? Le guerra del Medio Oriente ci sono non soltanto grazie agli armamenti occidentali ma anche per colpa di una politica estera occidentale che non ha fatto che destabilizzare l’area per motivi economici politici e di gestione del potere e delle risorse. Mi spiegate perché la guerra, la terza guerra mondiale, deve essere delimitata geograficamente solo in Medio Oriente e non coinvolgere i territori di tutte le parti coinvolte? L’occidente sta combattendo ed è fortemente coinvolto non soltanto attraverso i bombardamenti dei droni ma anche attraverso vendita di armi legalmente e illegalmente a gente che in pratica sta combattendo. Sono contro tutte le guerre quelle in Medio Oriente e quelle in Europa, sono contro qualunque tipo di terrorismo che esso provenga dall’Islamic State o da qualunque altro Stato… Mi ricordo alla fine degli anni 90 si diceva che era ora di portare la pace nel Medio Oriente perché era da molto tempo un'area martoriata…. Da allora si è portato di tutto ma non la pace…. L’esempio più calzante è il capolavoro realizzato in Libia, l’applicazione da manuale su come ti destabilizzo un paese… Ci sarebbero tante di quelle pagine da scrivere e tanti di quei discorsi da sviluppare… Ovviamente sulla Libia non sto prendendo le difese dell'ex dittatore... ma dico: cavolo... portate il lavoro fino alla fine e non lasciate le cose a metà in modo da avere la situazione attuale.... Sui valori Lerner sta prendendo delle posizioni in cui mi riconosco.. ma lui è un libanese come me!

https://palomarblog.wordpress.com/2015/11/14/luso-del-terrore-nella-fase-attuale-della-guerra/

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