Carlo Rovelli
La curiosità , vero motore del sapere
Una figlia, un padre: «Due
intrusi nel mondo di Einstein» è il libro (Cortina) fuori dagli schemi
di una giovane donna assetata di conoscenza. Le idee più audaci della fisica teorica nella scanzonata autobiografia della giornalista Amanda Gefter
La storia ha inizio nel 1995. Il papà chiede alla ragazzina: come definiresti il nulla?
Corriere della Sera, 30 novembre 2015
Alcuni anni fa mi ha chiamato per telefono dall’America una voce
femminile, vivace e simpatica. Si è presentata come Amanda Gefter,
giornalista scientifica, e mi ha chiesto se poteva farmi delle domande
sulla fisica. Benissimo, ma nelle domande c’era qualcosa di strano.
Davano l’impressione che la giornalista non fosse davvero interessata a
scrivere un articolo divulgativo. Quello che le interessava sembrava
essere altro: capire. Penso che molti insegnanti riconoscano questa
differenza. Ci sono studenti bravi e bravissimi che fanno tutto per
bene. Ce ne sono altri, purtroppo più rari, che magari prendono anche
brutti voti, ma si appassionano, e provano ad andare a fondo. Penso che
siano quelli che poi nella vita faranno le cose migliori. Il ragazzo che
non consegna il riassunto sull’Innominato, ma poi, si scopre, si è
imparato a memoria il Canto di un pastore errante dell’Asia. La
studentessa che dopo aver sentito una lezione sul Sistema copernicano
chiede: «Come gli è venuto in mente?» (a Copernico). Amanda Gefter dava
quell’impressione. Non le interessava il riassunto, la semplificazione
della scienza che suona bene in un articolo divulgativo. Sembrava
curiosa del nocciolo, cosa fosse chiaro, e perché, e dove rimanesse il
mistero. La telefonata è scivolata sulle domande più astruse: «Cos’è il
nulla?», «Può esistere una descrizione obiettiva dell’universo?». Fra le
questioni di cui mi sono occupato, miravano a quelle che sono al fondo
del mistero della fisica contemporanea, come l’interpretazione della
meccanica quantistica. Mi sono fatto trascinare in diverse lunghe
telefonate dalla simpatia di queste domande curiose. Poi non ne ho più
saputo nulla; l’articolo che immaginavo dovesse uscire non l’ho mai
visto. Mi è rimasto il dubbio di cosa volesse, e chi fosse, Amanda
Gefter.
La risposta è arrivata l’anno scorso in maniera più esaustiva di quanto
avrei immaginato di poter avere. Amanda mi ha scritto per avvertirmi che
usciva in America un suo libro. Titolo: Due intrusi nel mondo di
Einstein . Sottotitolo: Un padre, sua figlia, il significato del nulla e
l’inizio di tutto. Un’autobiografia, dolce, scanzonata, irriverente,
appassionata, di una giovane donna assetata di capire, una panoramica,
frammentaria ma profonda, delle idee più audaci che la fisica teorica
attuale sta esplorando, raccontata da un non-addetto-ai-lavori che
brucia di curiosità. In più, un ritratto incantevole di una commovente
relazione fra una figlia e suo padre. Già la dedica è un tuffo al cuore:
«A mio padre, che mi ha regalato l’universo». Un libro fuori dagli
schemi, centrato sulle ricerche sulla fisica di oggi, ma sopratutto un
libro sulla passione, che racconta la forza trascinante di quello che
credo sia il vero motore del sapere: la curiosità.
...
http://www.corriere.it/cultura/15_novembre_30/rovelli-einstein-gefter-autobiografia-6b81d440-9748-11e5-921c-1e256576138f.shtml
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