Oggi molti scoprono l'invadenza dello Stato. Pensavano di essere liberi e invece si trovano prigionieri di regole imposte dall'esterno. Ma è mai esistito l'individuo libero da costrizioni oppressive? Libero di sparare, per esempio, senza essere tenuto a pagare per le conseguenze? Io sono certo libero di immaginare me stesso al centro del mondo e insofferente delle incursioni altrui nel mio spazio privato. Fatto sta che questo individuo sovrano è una pia illusione. Noi siamo costitutivamente attraversati dalla presenza degli altri. Si pensi alla lingua. Noi inoltre siamo parte di una collettività che può avere un legittimo interesse alla sua tutela. Per questo la libertà di uccidere non è giudicata ammissibile. Nessuno ha il diritto di sterminare i suoi simili con le armi o con l'aiuto di un virus. Proponiamo sul tema qui appena delineato una riflessione della filosofa Donatella Di Cesare.
Qual è la sua idea di libertà?
Io credo che noi non possiamo più pensare la libertà come “La mia libertà finisce dove comincia quella dell’altro”. Perché questo è un modo moderno, oggi potremmo dire modernista, di pensare la libertà che fa acqua, ormai lo sappiamo, da tutte le parti. Cioè l’idea che ci sia un soggetto autonomo, un soggetto direi sovrano, il soggetto sovrano quasi sovranista, che presidia i propri confini. Perché il sovranismo non è solo quello della nazione e dello stato nazione. Il sovranismo è anche quello del soggetto autonomo, che presidia i propri confini e poi ci sono gli altri. E poi di tanto in tanto io scelgo se rispettare l’altro o no, se essere responsabile per l’altro oppure no. Questo concetto di libertà è un concetto superato. È un concetto che è stato giustamente criticato da tutta la filosofia del Novecento da Heidegger in poi. Penso a Essere e tempo. Già da Essere e tempo viene non solo criticato ma destituito questo soggetto sovrano. Non c’è il soggetto sovrano. Sovrano di nulla. Non c’è questa autonomia già solo se io, come dicevo all’inizio, riconosco che in me c’è sempre l’altro. Pensiamo soltanto al rapporto con la lingua. La lingua che io parlo con cui mi esprimo è già sempre la lingua dell’altro. Pensiamo già all’altro della lingua che è in noi e ci plasma, che plasma la nostra interiorità. Pensiamo per esempio alla riflessione di Wittgenstein che lei menzionava prima. Cioè tutta la riflessione di Wittgenstein, le osservazioni sulla psicologia, sono tutte in questa direzione. Wittgenstein dice “Decostruiamo il mito dell’interiorità”. Perché la lingua che io parlo è appunto sempre una lingua dell’altro. Quindi nel momento in cui io parlo la lingua dell’altro non sono più sovrano perché sono interdipendente con l’altro? Ma certo. Assolutamente. E poi pensiamo anche a tutta la riflessione successiva. Penso a tutta la riflessione per esempio della seconda metà del Novecento. Quindi penso per esempio a Emmanuel Lévinas. In fondo tutta la filosofia di Lévinas è tutta una filosofia che è anche una critica del liberismo. Perché il liberismo nasce da questa idea di libertà. Levinas mette in discussione questa idea del soggetto sovrano. Lévinas è veramente molto severo. Arriva al punto di dire che questo soggetto egocentrico, centrato su di sé, è quello che ha portato poi all’eliminazione dell’altro, che ha portato ad Auschwitz. Per rispondere alla sua domanda io penso di non essere un soggetto libero e autonomo. Penso che non ci sono prima io e poi ci sono gli altri. Prima ci sono io soggetto autonomo e poi ci sono gli altri e di tanto in tanto io scelgo se rispettarli o no, se rispondere per loro o no. Ma io sono io in quanto rispondo all’altro, in questa mia risposta all’altro, proprio nel volgermi all’altro che mi chiama. E l’altro viene sempre prima di me. Perché io, il posto in cui sono, quanti altri mi hanno preceduto? Quindi, non vengo prima io. Questo primato dell’io sovrano che politicamente diventa il primato del cittadino sovrano è gravissimo. Questo che cosa vuol dire? Vuol dire che il dibattito pubblico avviene sempre secondo concetti filosofici che i filosofi hanno già messo da un secolo in discussione.
https://www.mentinfuga.com/donatella-di-cesare-a-lezione-di-democrazia/