giovedì 4 novembre 2021

Gramsci e la teoria della conoscenza

Giuseppe Cospito, Introduzione a Gramsci, Genova, Il melangolo 1965, p.72 Il rifiuto del realismo ingenuo, che era ancora presupposto in Materialismo ed empiriocriticismo di Lenin (peraltro mai citato esplicitamente da Gramsci), permette inoltre all’autore dei Quaderni di confrontarsi, sia pure senza l’ausilio di un appropriato linguaggio tecnico, con le punte più avanzate del dibattito epistemologico e scientifico del tempo, dall’atomismo logico di Bertrand Russell alla teoria della relatività di Einstein,accomunate dall’accantonamento di una visione dell’universo come meccanismo che aveva dominato dalla rivoluzione scientifica del Seicento alla “crisi dei paradigmi” di fine Ottocento,oltre che da una rivalutazione dell’impostazione del problema della conoscenza nel criticismo di Kant, cui non è estraneo lo stesso Gramsci, che in carcere si ripropone di “studiar[lo]” e di “rivedere i suoi concetti esattamente” (Q 10, II, § 40).

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