domenica 7 novembre 2021

Emilio Guarnaschelli da Torino alla Russia di Stalin

Vittima italiana dello stalinismo Nato a Torino, segue fin da giovanissimo l'esempio del fratello Mario, militante comunista attivo nella clandestinità. Costretto a espatriare a Bruxelles nel 1931 per sfuggire all'arresto, lavora per il Soccorso Rosso e chiede un visto turistico per l'URSS nel 1933, attirato dall'idea di dare il proprio contributo alla costruzione del socialismo. Arrivato a Mosca, incontra la diffidenza dei compagni, informati che il fratello Mario, rimasto in Occidente, non è ben visto nel partito. Trova lavoro in fabbrica, si impegna nella propaganda a favore del regime, ma viene emarginato e non è riconosciuto come rifugiato politico perché dice troppo schiettamente quello che pensa. Rimasto senza mezzi propri di sussistenza, è aiutato da Nella Masutti, una ragazza italiana sedicenne trasferitasi con la famiglia in URSS per seguire l'ideale comunista. I due giovani si innamorano e quando Emilio viene arrestato per "attività trockiste" e inviato al confino a Pinega, vicino al circolo polare, nel 1935, Nella scappa dalla famiglia e riesce a raggiungerlo. Si sposano e rimangono insieme, condividendo fame, freddo e stenti, fino alla nuova condanna di Emilio, nel 1936. Nella riesce a lasciare l'Unione Sovietica insieme al resto della sua famiglia e si stabilisce in Francia. Emilio è trasferito alla Kolyma, nell'estremo nord siberiano, dove verrà fucilato nel 1938. La moglie cerca in tutti i modi, ma senza successo, di avere sue notizie e nel 1976 scrive una dura lettera di accuse al PCI, che viene cestinata senza risposta. Raccoglie le lettere indirizzate da Emilio al fratello Mario durante il soggiorno in Unione Sovietica e riesce a pubblicarle il Francia nel 1979, mentre in Italia il libro Una piccola pietra uscirà solo nel 1982. Nella interviene nel 1991 a Roma al primo convegno sulle vittime italiane dello stalinismo denunciando i silenzi dell'apparato del partito comunista e chiedendo, insieme alla vedova Baccalà, Pia Piccioni, che "sia eretta una lapide che li ricordi. Le vittime del terrore aspettano e voi avete il dovere di non disperdere il loro ricordo che servirà di esempio alle generazioni future". (Gariwo) La scheda anagrafica di Emilio Guarnaschelli Cognome: Guarnaschelli Nome: Emilio Figlio di: Ernesto Luogo e data di nascita: Nato a Torino il 30 luglio 1911 Origine sociale e percorso politico prima dell'arrivo in URSS: Di famiglia operaia e antifascista, nel 1932 emigra (Francia,Belgio). Trova lavoro a Bruxelles e ha contatti con il partito comunista. Si reca a Mosca per il 1° maggio 1933 con un visto turistico, senza l'appoggio del PCI Data dell'arrivo in URSS: 1933 Percorso politico e professionale in URSS: A Mosca trova lavori saltuari, sopravvive aiutato dagli amici. Prende la cittadinanza sovietica. Nell'ottobre 1934 chiede aiuto all'ambasciata italiana per ottenere i documenti per il rimpatrio. Mentre si trova al confino a Pinega, viene raggiunto da Nella Masutti, figlia del comunista Costante Masutti, con cui si sposa Data, luogo e motivi dell'arresto: Arrestato il 1 gennaio 1935 a Mosca per partecipazione a un'organizzazione controrivoluzionaria trockista. Processato insieme a Bellusich, Bernetich, Gaggi, e altri. Condanna: Condannato a 3 anni di confino il 4 marzo 1935 dal PP del Collegio Militare della Corte Suprema dell'URSS, in base all'art. 58-10. Inviato ad Archangel'sk e poi a Pinega. Nuovamente condannato a 5 anni di lager il 27 marzo 1936 per attività controrivoluzionaria trockista e inviato a Severo-Vostochnyj lager (Mjakit-Uat, Baia di Nagaevo). Infine il 7 aprile 1938 condannato alla pena di morte per sabotaggio dall'UNKVD del Dal'stroj Data, luogo e causa della morte: Fucilato il 28 aprile 1938 Riabilitazione: Riabilitato il 28 maggio 1957 Archivi: GARF f. 10035 op. 1 d. P-31289; RGASPI f. 513 op. 2. d.69; Archiv Glavnoj Voennoj Prokuratury ; CA FSB sled. delo n. 216243; ACS, CPC, busta 2560; FIG APC 1921-1943 fasc.1517; CSPG Fondo Masutti Martirologi: Magadan http://www.memorialitalia.it/ita/wp-content/plugins/memorial-italia-vittime-italiane-gulag/scheda_anagrafica.php?id=129 articolo 58-10 del Codice penale della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa Propaganda controrivoluzionaria o agitazione (ovvero propaganda o agitazione con incitamento a sovvertire, minare, indebolire lo Stato o a compiere le attività controrivoluzionarie indicate negli altri articoli o distribuzione o preparazione di scritti che contengono tali incitamenti): almeno 6 mesi di prigione.

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