Pierre Carniti
Una
strategia per frenare il declino del sindacato
Le
Confederazioni perdono iscritti e influenza e i loro obiettivi non
sono chiari. Il pluralismo va bene - se accompagnato da democrazia
interna - ma serve un patto di consultazione e cooperazione unitaria.
Non è in gioco la sopravvivenza, ma il ruolo: si vuole ancora
incidere sullo sviluppo economico e sociale? La necessità di un
salario minimo garantito
Eguaglianza & Libertà rivista di critica sociale on line, 16 settembre 2015
...
In estrema sintesi, tutto induce a riconoscere che il proposito di
ridurre il deficit di incidenza del sindacalismo confederale in una
società sviluppata come l’Italia comporti la necessità di agire:
tanto sulle difficoltà ad includere i marginali ed i flessibili per
evitare una contrazione della sfera sociale in cui l’azione
collettiva riesce a contare; quanto sulla capacità di dotarsi di
regole condivise (autonome, non eteronome) per decidere assieme.
Chi
intende accingersi a questo compito dovrebbe tenere presente un
istruttivo dialogo contenuto in “Alice nel paese delle meraviglie”.
Precisamente là dove Alice chiede al gatto Cheshire: “Vorresti per
favore dirmi quale strada devo percorrere da qui?” Ed il gatto le
risponde: “Dipende da dove vuoi andare”. Perché proprio, come
per Alice, anche per il sindacato la cosa essenziale è quella di
decidere, innanzi tutto, dove vuole andare. Sia chiaro: in gioco non
c’è la sua sopravvivenza, ma il suo ruolo. Infatti, come tutte le
istituzioni, anche il sindacato può sopravvivere benissimo a sé
stesso. Può benissimo sopravvivere all’abbandono di compiti che
pure ha assolto in altre fasi storiche. Ma se tra i suoi scopi decide
di mantenere anche il proposito di incidere direttamente sullo
sviluppo economico e sociale, per assicurare una più equa
distribuzione sia del reddito che delle opportunità di lavoro,
allora deve compiere scelte conseguenti. La prima delle quali è che
l’unità non può ridursi ad una invocazione, ad un mito, ma deve
diventare il terreno di una conquista quotidiana.
E’
probabile che gran parte della letteratura sul “declino sindacale”
esprima più un auspicio che la narrazione di un fatto. Tuttavia
sembra difficile negare che il sindacalismo confederale stia
attraversando un periodo di “nuvole basse” e si trovi alle prese
con un problema di identità. Che è sempre un problema di strategia.
Naturalmente si può pensare che esistano molti modi per cercare di
risolverlo. Difficile però anche soltanto provarci, se non si
dovesse almeno incominciare ad investirvi unitariamente più risorse
e più pensiero.
http://www.eguaglianzaeliberta.it/articolo.asp?id=1848
Nessun commento:
Posta un commento