Blaise Pascal
Pensieri
S. 144, 146; B. 282, 277
144. Noi conosciamo la Verità non soltanto con la ragione, ma anche
con il cuore. In quest’ultimo modo conosciamo i princípi primi; e invano
il ragionamento, che non vi ha parte, cerca d’impugnare la certezza. I
pirroniani, che non mirano ad altro, vi si adoperano inutilmente. Noi,
pur essendo incapaci di darne giustificazione razionale, sappiamo di non
sognare; e quell’incapacità serve solo a dimostrare la debolezza della
nostra ragione, e non come essi pretendono, l’incertezza di tutte le
nostre conoscenze. Infatti, la cognizione dei primi princípi – come
l’esistenza dello spazio, del tempo, del movimento, dei numeri -, è
altrettanto salda di qualsiasi di quelle procurateci dal ragionamento. E
su queste conoscenze del cuore e dell’istinto deve appoggiarsi la
ragione, e fondarvi tutta la sua attività discorsiva. (Il cuore sente
che lo spazio ha tre dimensioni e che i numeri sono infiniti; e la
ragione poi dimostra che non ci sono due numeri quadrati l’uno dei quali
sia doppio dell’altro. I princípi si sentono, le proposizioni si
dimostrano, e il tutto con certezza, sebbene per differenti vie). Ed è
altrettanto inutile e ridicolo che la ragione domandi al cuore prove dei
suoi primi princípi, per darvi il proprio consenso, quanto sarebbe
ridicolo che il cuore chiedesse alla ragione un sentimento di tutte le
proposizioni che essa dimostra, per indursi ad accettarle. […]
146. Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce:
lo si osserva in mille cose. Io sostengo che il cuore ama naturalmente
l’Essere universale, e naturalmente sé medesimo, secondo che si volge
verso di lui o verso di sé; e che s’indurisce contro l’uno o contro
l’altro per propria elezione. Voi avete respinto l’uno e conservato
l’altro: amate forse voi stessi per ragione?
Commento
Di tutto questo discorso solo la frase in grassetto è passata nel
linguaggio corrente. Viene usata di norma per contrapporre il cuore alla
ragione e per suggerire che il sentimento è destinato a prevalere. Pascal voleva dire
un’altra cosa, come si capisce anche guardando al contesto. Il cuore per lui è qualcosa che va oltre il sentimento coinvolgendo l’intelligenza o lo spirito. Insomma sia il cuore
che la ragione sono modalità di accesso alla conoscenza.
http://www.persee.fr/doc/phlou_0035-3841_1997_num_95_3_7043
Nessun commento:
Posta un commento