Horace Vernet, Giuditta (la modella era Olympe Pélissier) |
Claudio Pozzoli
La
Sirenetta? era Andersen
Corriere della Sera, 15 giugno 1992
intervista a Hans Mayer
"I
diversi" (Garzanti, 1977): e' il libro che lo ha reso famoso in
tutto il mondo. L'oggetto: tre aspetti della "diversita'
esistenziale", la donna, l' ebreo, l' omosessuale.
...
Perche' ci sono le donne nei suoi "diversi", signor Hans
Mayer? Le donne non fanno parte delle minoranze... "Questa
scelta ha a che fare anche con l' origine del libro. Inizialmente,
doveva essere un' opera di storia della letteratura. Come professore
che si e' sempre occupato, oltre che di letteratura tedesca, dello
studio comparato della letteratura, e che ha una solida cultura
umanistica, e cioe' conosce e ha letto nell' originale Sofocle,
Omero, Aristofane, e anche Platone, cosi' come Cicerone, Tacito e
Svetonio, volevo dimostrare come i personaggi della tradizione
classica siano ancora vivi per noi: c' e' sempre un Anfitrione, un'
Elettra, un Ulisse, un' Ifigenia...". . Figure che hanno poi
trovato nuovi personaggi.compagni di strada... "Direi che il
serbatoio venne rifornito solo una volta, nel Quindicesimo e nel
Sedicesimo secolo, durante il Rinascimento, dai personaggi del
Medioevo: l' Orlando furioso, Amleto, Don Chisciotte, l' ebreo
Shylock, il Faust...". . L' intenzione era dunque di scrivere
un' opera di storia letteraria. Ed e' diventato un libro di critica
culturale, ma anche sociale e storica... "Volevo scrivere la
storia di questi archetipi, volevo descrivere questi "diversi"
della storia della letteratura. Poi, pero' , riflettendo, mi accorsi
che non tutti i diversi sono uguali: scoprii che ci sono due tipi di
diversi. Chiamai questi personaggi "i diversi intenzionali":
Don Giovanni, Faust, Amleto . persone cioe' che si escludono
volontariamente dal loro ambiente, dal loro mondo: chi con i suoi
misfatti, come Don Giovanni, chi con un patto col diavolo, come
Faust, o come Amleto (dicendo "c' e' qualcosa di marcio in
Danimarca" si definisce un diverso volontario)". . Si
tratta quindi di coloro che vollero essere diversi... "Ecco. Ma
che ne e' dei tanti che ne soffrono, che non hanno nessuna intenzione
di essere dei diversi, e invece la vita fa di loro dei diversi? Li
chiamo "i diversi esistenziali"; le donne per il loro
sesso, gli ebrei per la loro origine e per la diaspora, gli
omosessuali per la loro deviazione sociale. "Diversi, tutti i
tre gruppi, in questo senso. Spero che l' impostazione chiarisca le
sue perplessita' per quanto riguarda le donne. Pensi un po' : quando
venni a Roma per un dibattito sulla prima edizione italiana del
libro, vi fu una giovane e graziosa giornalista che mi fece una
domanda esattamente nella direzione opposta alla sua: trovava
normalissimo che ci mettessi le donne tra i diversi, si meravigliava
invece che ci avessi messo gli ebrei". . Devo precisare che la
prima parte dedicata alle donne s' intitola "Giuditta e Dalila",
due figure del Vecchio Testamento (e lei scrive: "Entrambe
rappresentano la minoranza all' interno di una minoranza che non e'
tale, ma e' stata ed e' trattata come tale"). E se anche vi e'
un excursus dedicato all' antifemminista Otto Weininger (e al suo
"Sesso e carattere"), si parla anche di Giovanna d' Arco...
"Prendiamo l' esempio di Giuditta e Dalila. Io le chiamo "le
donne con l' arma". Che puo' essere Giuditta con la testa di
Oloferne, certo, ma puo' essere anche la donna troppo intelligente,
troppo maschile, come direbbero i patriarchi, e anche la donna troppo
bella, la seduttrice, nelle fantasie maschili: Giuditta e Dalila. Non
ho voluto dire che le donne sono diverse, ma ho descritto come, all'
interno del mondo femminile, una donna che e' diversa diventa una
"vamp": e' troppo bella, e' Salome' , e' Carmen, e' la
rovina degli uomini, e' la Lulu di Wedekind, l' Anastasia di
Durrenmatt. Oppure la donna con l' arma: Giovanna d' Arco, Giuditta.
E ho cercato di far vedere come di fatto ci sia una forte resistenza
contro le donne che osano oltrepassare i limiti; dal punto di vista
maschile e' troppo femminile, troppo maschile, troppo donna armata,
troppo Giuditta, troppo Giovanna d' Arco, troppo "vamp".
Questo dibattito in Germania si colloca al centro della lotta per l'
emancipazione delle donne. Continuo a sentire l' espressione
spregiativa "Emanzen", anche da giovani, quando ci si
riferisce a donne che sono emancipate e vogliono difendere la propria
identita' . Si tratta dell' espressione negativa e spregiativa di
"Emanzipierte". Come vede, non credo che sbagliasse quella
giovane giornalista italiana accettando le donne tra i diversi".
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